23 febbraio 2001

I “Borghesi di Calais” a marzo a Roma

 
Il famoso gruppo bronzeo di Auguste Rodin, lascerà la città di Calais per essere esposto il 28 marzo alla mostra “Rodin: la lezione dell’Italia” in programma a Roma, presso l’Accademia di Francia...

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Commissionatagli nel 1884 e inaugurata il 3 giugno 1895, “I borghesi” di Calais è una delle opere di Rodin più conosciute e famose. Realizzata in diversi esemplari, di cui uno esposto al Musée Rodin di Parigi, è alta più di due metri e pesa quasi 400 chili. L’8 marzo prossimo il gruppo bronzeo lascerà, per la prima volta dopo più di un secolo, la sua attuale collocazione nella piazza del comune di Calais. L’opera raggiungerà Roma dove sarà possibile ammirarla in occasione della mostra Rodin: la lezione dell’Italia, in programma dal 28 marzo a Villa Medici.
Durante il suo soggiorno romano, l’opera verrà anche sottoposta ad un intervento di restauro, mirante soprattutto ad effettuare un’operazione di pulitura resa necessaria per la sua decennale esposizione alle intemperie e allo smog. Inoltre, a pulitura terminata, la superficie verrà protetta da una speciale pellicola che eviterà la corrosione del metallo da parte di agenti esterni. Il restauro dovrebbe durare circa tre mesi, e il suo costo, che sarà sopportato dalla Accademia di Francia, dal Musée Rodin con il contributo di finanziatori privati, si aggirerà sui 900 milioni di lire.
Il soggetto del monumetno, i sei eroi borghesi che durante la Guerra dei Cent’anni salvarono la loro città consegnandosi agli inglesi, ben testimonia l’orientamento di Rodin verso tematiche eroiche e universali o verso grandi allegorie. Nato a Parigi nel 1840 (stesso anno di nascita di Claude Monet) e morto a Meudon nel 1917, Auguste Rodin è stato un protagonista del rinnovamento artistico attuato a Parigi alla fine dell’Ottocento. La sua ricerca di un linguaggio scultoreo libero dalle regole accademiche fu condotta in un periodo in cui la rivoluzione impressionista aveva aperto la strada verso una forma di rappresentazione più spontanea e in linea con gli effetti ottici. Lo stile che elaborò risentì molto dello studio condotto su Michelangelo, e sui suoi “non finiti”. Cercò di realizzare sculture che fossero in comunicazione con lo spazio circostante; la materia delle sue sculture vibra sotto l’azione dell’atmosfera esterna così come vibra per movimenti interiori. Una delle sue opere più conosciute, il “Monumento a Balzac ” (1897), fu rifiutato dai suoi committenti perché ritenuto incompleto.

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silvia giabbani

[exibart]


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