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Di proprietà del Civiche raccolte d’Arte di Milano, questa tela dalle misure gigantesche, 2.80 mt di altezza per 5mt di lunghezza, sarà esposta nell’ambito della mostra Italie 1880-1910. Arte alla prova della modernità.
Realizzata da Giuseppe Pellizza da Volpedo tra il 1898 e il 1901, questo dipinto fu subito adottato come simbolo dell’ideologia socialista.
L’opera fu lungamente meditata, già nel 1891 Pellizza iniziò a preparare studi e bozzetti per una prima versione del dipinto, intitolato “Ambasciatori della fame”, che rappresentava un gruppo di contadini in sciopero. Insoddisfatto del risultato, tra il 1895 e il 1897 realizzò una seconda versione, intitolata “Fiumana”, ma anche questa fu scartata dal pittore, che dal 1898 si mise al lavoro per realizzarne un’ulteriore versione. Inizialmente intitolata “Il cammino dei lavoratori”, l’opera fu accuratamente preparata, come dimostrano gli studi e bozzetti relativi ad ogni figura presente nel dipinto. Pellizza volle come modelli i contadini del suo paese, Volpedo.
Il dipinto mostra un gruppo di persone in marcia, calme e sicure di sé, durante uno sciopero. Due uomini e una donna con bambino capeggiano un gruppo di persone che occupa la tela in tutta la larghezza. I personaggi rappresentati sono contadini, ma Pellizza non volle caratterizzarli come
tali, e, togliendo loro ogni attributo caratteristico, li elevò a rappresentati del proletariato in marcia nella conquista dei propri diritti.
In questo dipinto Pellizza da Volpedo interpreta in maniera più rigorosa che altri suoi colleghi divisionisti, il linguaggio neoimpressionista di Seurat.
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silvia giabbani
[exibart]