In via di Botteghe Oscure rivive, attraverso un percorso museale curatissimo e didatticamente perfetto, tutta la storia di un rione che è stato ed è tra i fulcri della vita cittadina. Attraverso reperti, ricostruzioni, ceramiche, plastici, scavi a cielo aperto si ripercorre la storia del Teatro e della Cripta fatti costruire, nel 13 a.C., da Lucio Cornelio Balbo.
Il concetto di teatro romano è universalmente noto, diversa è invece la concezione che gli antichi avevano di cripta. Non si trattava all’epoca di un luogo chiuso e sotterraneo bensì di un porticato, aperto sull’esterno e probabilmente – in questo contesto – utilizzato come foyer, magazzino e vestiaro a servizio del Teatro.
Ma attraverso le sale del Museo non è solo la storia romana a riempire i pannelli informativi (per una volta tradotti interamente in inglese). La Ministro Melandri stessa sottolinea come la Crypta Balbi aiuta a confutare la diffusa ma errata convinzione popolare che la storia gloriosa dell’Urbe finisca con l’antchità. Durante la presentazione del Museo alla stampa la Ministro insiste: “Roma era Roma anche durante il medioevo ”.
Ma se Roma è sempre stata Roma durante tutte le epoche storiche, quale è stata la vicenda della Crypta e di tutto il territorio che la circondava? Ci viene in aiuto il Prof. Daniele Mancorda promotore e relaizzatore dei restauri che ci conduce attraverso la storia del luogo fin da quando era una zona paludosa sacrificata dalla posizione rispetto ai sette colli. Arrivarono poi i primi santuari, i primi tempi pagani. Andando avanti nell’escursus si scopre che si era venuto a creare, dalle parti del Teatro di Balbo, uno xenodochio dedicato ai poveri pellegrini (approposito di giubileo…) per poi tramutarsi ad un convento, devoto a S. Caterina d’Alessandria, impegnato nella cura dei figli delle prostitute. Nel ‘500 e nel ‘600 la zona diventa centrale per i commerci ed a questo si deve il nome della via dove ora sorge (Botteghe Oscure); giungiamo infine agli anni ’60, dopo la demolizione del convento, quando il sito venne dichiarato di valore archeologico ed acquistato dal demanio. La promulgazione della Legge Speciale per Roma, nell’ ’81, creo dunque le premesse per questo eccezionale restauro.
Un grande esempio di archeologia urbana, uno spazio museale restrutturato in maniera ottimale, un nuovo gioiello nel sistema museale della capitale.
massimiliano tonelli
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