La Capitale sperimenta una formula europea e trova l’happening adatto che finalmente si snodi tra i palazzi del centro e i caseggiati della periferia: ecco la Notte Bianca, saluto orgiastico all’estate, sparpagliato tra monumenti, strade, musei, gallerie. L’idea, si diceva, viene dal continente: l’ha sperimentata l’autunno scorso il comune di Parigi che si appresta a bissare lo strepitoso successo il 4 ottobre prossimo, in contemporanea con Bruxelles (Roma ha dovuto rinunciare alla festa comune, perché quel giorno ne darà un’altra in onore della nascitura Costituzione Europea).
Dal tramonto all’alba i musei, i ristoranti, e le gallerie che hanno aderito all’iniziativa rimarranno aperti, mentre nelle piazze e nei parchi si potrà assistere a proiezioni,
Il carnet è davvero ricco e vista la vocazione culturale dell’evento, concentrato sulla contemporaneità: la Città Eterna diviene sempre più da due anni a questa parte palcoscenico per l’arte dei nostri giorni. A dire il vero è prevista –e accattivante– la possibilità di passeggiare per le strade e i corridoi della Roma di un tempo e, seppure non sarà al lume di una torcia, perché perdersi i quadri insolitamente illuminati della Galleria Borghese, o i giardini di Palazzo Farnese (è rarissimo trovarli aperti) ridisegnati dai neon di Maurizio Nannucci e François Morellet? Ancora voglia di neon? E allora è immancabile, tanto la notte è lunga, una puntata all’Accademia Belgica dove il kosovaro Sislej Xhafa ridisegnerà la piazza antistante con la lumiscente scritta “Nothing will be alright”.
Il percorso che promette di riuscire meglio -a scapito di quelli topografici tracciati dagli
Ma Natalia si incontra una volta nella vita e i sognatori hanno bisogno che la consuetudine li àncori ai luoghi che percorrono: solo per una notte le Terme di Diocleziano -sutura che affiora quasi a segnare la continuità tra l’impero e il caos di genti della Stazione Termini- verranno pervase dalle sonorità di Maurizio Martusciello, l’Acquario Romano, immerso nelle architetture severo-piemontesi
L’alba sarà accolta dalle musiche discordi -classica e jazz- delle terrazze del Gianicolo e del Pincio.
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francesca zanza
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E INOLTRE: dj set & altro: tenera è la notte nelle gallerie
Sarà notte bianca anche nelle gallerie, tra inaugurazioni ad hoc, eventi speciali (non molti a dire il vero) e i classici group shows da fine stagione, rispolverati e proposti al pubblico notturno. Collettiva d’ordinanza alla Galleria Oddi Baglioni, da Lorcan O’neill (che però accanto a Jeff Wall, Richard Long e Manfredi Bennati inserisce Gary Hume), a via della Vetrina (galleria 9) e da Soligo Art Project.
Sisters (ri)propone in versione aggiornata quel Muoviti segno! che qualcuno ricorderà di aver visto a Palazzo Poli un paio di anni fa (protagonisti Paolo Canevari, Roberto Cattani, Valentina Coccetti, Francesca Ghermanti, Claudia Muratori, Alvise Ronzini, Stefano Ricci, Flavia Ruotolo, Saul Saguatti, Gianluigi Toccafondo) mentre Michele de Andreis espone i light boxes Notturni . Da Lipoli & Lopez inaugura Alessandra Arnò a seguire Riti Tribali presentazione della collezione di gioielli etno della designer Marcella de Donato; pas de bourre di Alessandra di Francesco da Liliana Maniero, in Fondazione Olivetti ci sono disegni e progetti di Odile Decq. Installazioni ed interventi sparpagliati per il rione Monti (15 artisti, tra cui: Vedovamazzei, Cesare Petroiusti, Luca Vitone, Luca Pancrazi), mentre la facciata del redivivo Palazzo delle Esposizioni è il luogo scelto per farmacopea (Vedovamazzei, Silvia Iorio e performance sonora di Alvin Curran).
Poco distante, da Autori Cambi finissage della mostra di Luca Buvoli -con presentazione del catalogo d’artista- concerto jazz e –in anteprima- il video di Theo Eshetu Africanized. Si prosegue in loop, fino alle 8 del mattino. (mcb)
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