14 aprile 2003

fino al 16.IV.2003 Nino Dore Cagliari, Man Ray

 
Sin dagli anni '60 considerato un'iconoclasta del pennello l'artista sassarese Nino Dore espone un centinaio, tra disegni e acquerelli, in una mostra curata da Mariolina Cosseddu…

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Una mostra che fa luce su alcuni aspetti della ricerca di questo artista sassarese, e che rappresenta un elemento non marginale della sua cospicua produzione pittorica. Cento acquerelli e disegni di piccolo formato, realizzati negli ultimi anni scandiscono le pareti della Galleria di Castello, nel cuore storico di Cagliari, e inducono a seguire il ritmo incalzante delle linee, le frenetiche variazioni di colore. Lavori dettati dall’impeto dell’emozione e da una espressività libera e anarcoide che ritroviamo anche in opere più datate. Una libertà di Nino Doreespressione che si insinua abbastanza presto nell’opera di Dore. Una necessità che il pittore avverte sin dagli anni trascorsi come studente all’Istituto d’Arte di Sassari sotto l’ala protettrice del grande maestro Filippo Figari e successivamente a Lanusei, dove il pittore arriva nel 1958 e dove comincia a creare i presupposti di una nuova ricerca. Di questi anni è un quadro informale “Dipinto n. 1” che colpirà Mauro Manca chiamato pochi anni dopo a dirigere l’Istituto sassarese e che vorrà Dore nel corpo docenti della Scuola. Sono anni di grande fermento, di un rinnovamento espressivo e formale che comincia a svecchiare l’arte sarda ancora legata a rappresentazioni di tipo vetero-folklorico. Nel ’59 e nel ’60, due collettive a Cagliari con Dore in prima fila sollevano aspre polemiche e intanto il gruppo di pittori considerati rivoluzionari e iconoclasti diventa sempre più nutrito. Accanto all’artista sassarese si colloca la ricerca di Antonio Atza, Gaetano Brundu, Ugo Ugo, Italo Uteri, alcuni tra gli artisti sardi approdati a una svolta astrattista.
Segue nel 1960 la partenza a Parigi, grazie ai fondi di una borsa di studio del governo francese e della Fondation della Maison d’Italie, dove l’artista trascorre tre anni fondamentali per la sua ricerca. Entra, infatti, a diretto contatto con la grande pittura europea di Fautrier, Dubuffet, figure determinanti per la sua formazione e per la sua pittura vitalistica, tutta giocata com’è sull’equilibrio fra stesura cromatica e segno, fra il rigore formale e un’inquietudine che non trova mai posa.
Per questo Dore ha viaggiato molto e continua a spostarsi da Roma, dove vive dal 1970, dopo la vitalissima stagione in Sardegna. Da decenni ormai conduce la sua ricerca con la stessa coerenza degli esordi, da anni insiste sulle tecniche tradizionali della pittura senza permettere che diventino routine, e anzi trovando ogni volta delle cose straordinarie da raccontare.

maria dolores picciau
vista il 5 aprile 2003


Acquarelli e disegni di Nino Dore
Cagliari, Centro Culturale Man Ray, Via Lamarmora 140
Aperto tutti i giorni tranne il lunedì e i festivi dalle ore 18.30 alle 20.30
Telefono e fax 070 283811- 347 3614182
Ingresso libero. Info www.manray.it


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