Palestina – Francesco Cito
Palestina è un viaggio fotografico che racconta per immagini alcune fasi della crisi mediorientale ad opera di uno dei più importanti fotoreporter italiani chiamati ad esporre a Cagliari dal Fotoclub Imago Calaris.
Pietre: anonime, utili, armi assieme alle molotov da lanciare con la rabbia di chi ha ragione, oppure da depositare sulla tomba del proprio caro in un cimitero ebraico, il cimitero del nemico invasore, che piange i suoi morti tanto quanto i palestinesi piangono i propri. Pietre, sangue e lacrime. Due popoli per una terra, una nazione dalla difficile storia, priva ancora di una reale identità e la cui soluzione è di là da venire. Ben Gurion disse che Israele avrebbe dovuto restituire tutti i territori conquistati poiché quelle occupazioni avrebbero ‘deviato’, e alla fine distrutto, la nazione Ebraica. Lungimirante visione di un grande israeliano le cui parole che sanno di amara profezia compaiono nella presentazione della mostra ‘Palestina’ di Francesco Cito proposta all’interno della rassegna Immagina…Immaginiall’ExMà di Cagliari. Cinquanta scatti del “miglior fotoreporter italiano, capace ” stando alle parole di Ferdinando Scianna, “di far passare attraverso le immagini con forza di sintesi e rigore visivo l’essenziale delle cose”.
Ma quale è l’essenza dell’Intifada? Quale è l’immagine che più di tutte rappresenta la condizione palestinese? Quella delle pietre, quella dei kamikaze, oppure quella di una bandiera con la stella di Davide, sporca di sangue e calpestata da un bambino palestinese? Forse, tutte queste insieme, alle quali vanno aggiunte quelle che rappresentano i nuovi villini dei coloni, sorti a perdita d’occhio; oppure quelle dello scenario bellico dai selciati divelti dai carri armati sulla striscia di Gaza o, quelle ancora, dove con orgoglioso gesto si mostrano le fotografie dei propri cari armati fino ai denti, idolatrati perché sacrificati alla causa. Difficile da stabilire. Difficile è immaginare questa realtà ‘deviata’ fatta di kalashnikov, macerie, disperazione. Atto di violenza che risponde a violenza, morte che pretende vendetta, libertà urlata che ha i volti coperti di minacciosi miliziani che impugnano il corano nella mano destra e la mannaia nella sinistra. Futuri martiri di Palestina, terroristi irrazionali per Israele. (andrea delle case)
Appunti di vista
Sono molteplici i linguaggi della fotografia, a volte s’intersecano con la realtà materiale, altre seguono percorsi dello spirito. Appunti di vista, offre un confronto sui diversi mondi a cui la fotografia da immagine.
Non bisogna cercare un filo conduttore nella mostra collettiva di fotografia organizzata dal Fotoclub Imago Caralis. Appunti di vista presenta infatti le opere di 12 fotografi, che spaziano nelle loro immagini secondo punti di vista personali. Come in una babele, i tanti linguaggi usati si mescolano, ma anche si confrontano e propongono
La sequenza di fotografie che si osservano nel percorso espositivo ha ampi orizzonti sia nelle scelte del formato (bianco e nero, colore, elaborazioni digitali) che dei temi (ritratto, paesaggi, dinamismo, composizioni estetico-formali) ma soprattutto nei contenuti: si va infatti dal reportage etnico-folcloristico ad immagini dal forte contenuto emozionale.
Questi i nomi dei fotografi che espongono: Laura Mattana, Giancarlo Esposito, Paolo Certo, Alessandro Pintus, Marcella Dalu, Valeria Cocco, Paolo Carrucciu, Marcello Corongiu, Fabrizio Dessì, Franco Felce, Marco Oppes, Alessandro Peralta.
Emergono certamente le qualità di alcuni scatti e perciò di alcuni singoli, ma, nel complesso sono le suggestioni che l’articolato confronto fra punti di vista così differenti comporta a segnare la buona riuscita della mostra. (marco peri)
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