A Calasetta, piccolo riassunto del mediterraneo dalla Spagna fino all’arcipelago Ellàs, l’estate significa, oltre che mare turisti e spiagge, anche l’inizio della stagione espositiva del Civico Museo d’Arte Contemporanea dell’isola di S’Antioco. Un museo fortemente voluto dall’artista, (oggi anche direttore artistico) Ermanno Leinardi, il quale ha invitato per la stagione duemilaedue – che da queste parti coincide con l’estate – cinque nomi dell’arte isolana alle prese, non con un tema comune, ma con una tecnica: l’acquerello.
Quello di Calasetta è un museo votato all’arte astratta, concreta e informale (aniconica per non sbagliare) che ospita, in maniera permanente, una raccolta di opere del panorama nazionale e internazionale. La collezione è costituita da un centinaio di opere che il proprietario ha messo su attraverso donazioni, scambi e acquisizioni, realizzate con gli amici Munari, Fontana, Jean Leppien, Sonia Delaunay, Atanasio Soldati, Sergej Poliakof, Piero Dorazio, Peschke, René Pierre Talcoat, Hsiao Chin e tanti altri; invitati da Leinardi con candida sfrontatezza a donare al museo una loro opera, meglio se di grandi dimensioni.
Gaetano Brundu è presente oltre che nella permanente, anche nella rosa dei cinque invitati della stagione estiva 2002. Sarà proprio lui ad inaugurare. Lui che da tempo aveva messo il pennello da parte, per invettive installazioni, ora accetta l’invito dell’amico/collega e realizza, per l’occasione, venti acquerelli 35X30. Uno degli autori del rinnovamento artistico isolano degli anni Sessanta tra i vari gruppi, Studio 58, Transazionale e Fronte delle Arti, propone a Calasetta trasparenze di colore con immancabile ‘baffo’: segno/simbolo, libero e sornione che gioca tra scritte incise, cerchi geometrici e macchie di colore. Il Maledetti Maledetti dei foglietti bianchi sospesi nell’aria, adatti più alla realtà metropolitana, si trasformano qui in delicati acquerelli e citazioni shakspiriane.
Terminato il primo appuntamento con Brundu, il 6 giugno è avvenuto il passaggio di testimone con un altro nome importante dell’arte isolana: Mirella Mibelli. Non poteva mancare l’artista cagliaritana, da sempre legata a questa tecnica. Celebri le sue opere a falciate di colore su macro dimensione, ma in questa occasione, vige il piccolo formato, e le vigorose pennellate ad acquerello si fanno brevi, delicate, per un dialogo felice tra disegno, gesto e colore.
I prossimi ‘inquilini’ di questa rassegna saranno Nino Dore, protagonista storico della pittura informale nell’isola, presente fino al 21 luglio; Italo Medda dal 27 luglio al 18 agosto; e per finire a settembre Italo Utzeri.
andrea delle case
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"ACQUARELLO":Bravo: stringato, veloce, leggero.