Categorie: sardegna

fino al 28.II.2002 | Stanis Dessy | Atzara (nu), Museo Ortiz-Echague

di - 4 Gennaio 2002

Sé con Biasi arrivano in Sardegna le novità delle secessioni mitteleuropee, poi mescolate alle sperimentazioni artistiche della scuola francese, Dessy ha il merito di portare nell’isola, all’inizio degli anni Venti, le novità di Valori plastici, del realismo magico, e della nuova oggettività tedesca.
Stanislao Dessy, più comunemente Stanis, è artista colto che ha viaggiato, ha visto, e ha sperimentato, applicando le novità dell’arte alla tradizione artistica isolana. Oltre che pittore, fu ottimo incisore, insuperato xilografo, tra i primi in Italia ad applicare la tecnica della vernice molle imparata a Parigi.
E’ corretto quindi annoverare l’artista arzanese tra i padri dell’arte moderna in Sardegna assieme ai più noti Biasi, Figari, Ciusa. Da loro, Stanis raccoglie l’importante eredità che sviluppa e applica in chiave nuova, con notevoli successi non solo regionali, ma anche nazionali e internazionali (sei biennali veneziane, quasi tutte le quadriennali di Roma e poi Varsavia, Berlino, Parigi, Londra Chicago, S. Paolo del Brasile…).
Nato ad Arzana (Nuoro) nel 1900, si diploma nel 1921 a Roma, presso l’istituto superiore di Belle Arti, avendo come maestro Duilio Cambellotti. Tornato in Sardegna, prima a Cagliari poi a Sassari, prosegue la sua produzione artistica, caratterizzata da uno spiccato calligrafismo descrittivo e da uno spirito metafisico, che lo legano ad un preciso ambiente culturale quello, per intenderci, denominato Novecento che egli stesso vide nascere durante la sua permanenza romana.
La sua “verità” non è rassicurante, non si attesta alla distanza su cui si attesta il senso comune per giudicare la verosimiglianza di un’immagine, ma è come se si venisse a trovare così vicina all’occhio dell’osservatore da assumere un aspetto inquietante e misterioso. Si direbbe che l’artista adotti una sorta di Sharp-Focus nella messa a punto dell’obbiettivo, per cui ogni punto della superficie si presenta con la medesima nitidezza, come avviene per esempio nell’autoritratto del 1921 o ancor di più in quello della Zia Remondica (Galleria Comunale di Cagliari) dove l’impietosa indagine iperottica, propria di un Cristian Schad o di un Otto Dix, caratterizzano il volto rugoso dell’anziana signora. E’ artista sardo, però, Stanis Dessy, e non vuol rinunciare alla sua “mediterraneità”, alla peculiare condizione d’artista isolano, innamorato della Sardegna, così lontana dalle atmosfere crude e algide della teutonica Germania. La “zia” rimane, infatti, un unicum nella sua produzione pittorica. Dessy in seguito abbandonerà l’effetto sottovuoto, per passare ad atmosfere più calde più empateticamente fruibili anche nella scelta tematica.
Ottanta opere della sua vasta produzione sono esposte, ora, nel museo d’Arte Moderna Ortiz Echague di Atzara che dedica all’«artista della linea» una bella mostra fino al 21 Gennaio 2002. Oli, acquerelli, per la maggior parte incisioni (xilografie acqueforti e cere molli), provenienti dalle collezioni Valle e Tomé, valgono una visita nel grazioso centro del Mandrolisai.

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andrea delle case


Stanis Dessy, fino al 28 febbraio 2002, Atzara (NU), Museo d’Arte Moderna e Contemporanea Antonio Ortiz-Echague, Piazza A. Ortiz-Echague 1, dal martedì alla domenica, orario 10 – 13, 16 – 19, biglietto 1.55 € intero, 1.03 € ridotto, gratuito disabili e minori di anni 10, telefono 078465508, email bibliotecaatzara@tiscalinet.it

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