Sono dovuti trascorrere sessantadue anni dalla sua morte prima che arrivassero i dovuti riconoscimenti ad uno dei più grandi artisti che la Sardegna abbia avuto. La scoperta non si deve ad uno storico dell’arte isolano, infatti, prima di Altea e Magnani nessuno aveva mai fatto menzione a Brancaleone Cugusi (Romana, 1903 – Milano, 1942). E non c’è da stupirsi se si pensa che si è arrivati a snobbare il decentramento della biennale e che la critica continua a promuovere mostre di sconosciuti quanto discutibili artisti ai quali mette a disposizione importanti spazi. Ben venga quindi Vittorio Sgarbi a troncare il silenzio di questo artista e a scovarne le opere tra i diffidenti collezionisti che a suo avviso ne avrebbero preferito l’oblio per non rinunciare neanche un attimo alla vista dei personaggi rigorosamente immortalati nel suo studio.
31 dipinti ad olio e 69 disegni si aprono nella sala delle volte scanditi da un’illuminazione che non rende loro giustizia.
I riferimenti artistici di Brancaleone si muovono tra l’essenzialità formale e la sacralità di Piero della Francesca – riviste dagli esponenti del Novecento italiano e dai Valori Plastici – e il sapiente uso della luce caravaggesca che definisce i volumi ed assume una valenza fortemente simbolica esaltando la componente drammatica che è facile cogliere in dipinti come Giovane vinto dalla vita, Ragazzi di strada o Pensieri tristi.
Autodidatta, Brancaleone Cugusi fece della pittura il suo mestiere: “la pittura è per un lato mestiere, mestiere delicatissimo, apparentemente semplice ma in verità assai complesso e che bisogna dominare familiarizzandosi con esso; senza di che i lampi di genio, l’ipersensibilità coloristica, l’espressione del contenuto non sono possibili”. Ma non riuscì mai ad avere da essa grande appagamento: giunto il momento della tanto agognata mostra -divenuta quasi un’ossessione- per un cinico scherzo del destino Brancaleone Cugusi muore a soli trentanove anni. Proprio due settimane prima dell’inaugurazione.
roberta vanali
mostra vista il 17 aprile 2004
Appuntamento questa sera, 28 luglio, con “be here now”, l’esposizione dei tre lavori inediti che l’artista olandese herman de vries…
La galleria Pinksummer porta l’arte fuori dalle sue mura espositive per fondersi con la città presentando una collettiva estiva dal…
Manna Rain: le nuove piogge astratte e cinematografiche di Rita Ackermann in dialogo con l’eredità di Cy Twombly, per la…
La maison italiana fondata nel 1974 fa il suo ingresso nel gruppo d’aste Millon, ma mantiene forte la sua identità
Other Identity è la rubrica dedicata al racconto delle nuove identità visive e culturali e della loro rappresentazione nel terzo…
WineWise: parte la open call per artisti emergenti promossa da Art Days Napoli Campania. In palio la produzione di un'opera…