fino al 30.VI.2003 Giuseppe Bosich – i.n.r.i. (igne natura renovatur integra) Villanovaforru (ca), Sa Corona Arrubia

All’indomani di quel terribile incendio che, due anni fa, distrusse gran parte delle sue pitture, sculture e incisioni, cancellando in pochi istanti l’infaticabile lavoro di anni di ricerca e sperimentazione, Giuseppe Bosich si presenta al pubblico ripulito dagli orrori di quella “strage”, purificato, come risuonano cadenzate le parole contenute nel titolo: “Igne Natura Renovatur Integra ”. Da allora la mente e la mano di Bosich non hanno smesso di operare, al contrario, l’artista, instancabile, oggi decide di proporre nuovamente quelle opere, dopo aver lavorato senza sosta in questi ultimi due anni. Ritornano così, caricate di una forza spirituale rinnovata, le sculture, piccoli ed enigmatici manufatti bronzei altamente espressivi: i carri, le sedie antropomorfe, le mani falliche e tutti quegli ibridi che rappresentano, con evidente accento surrealista, il mondo fantastico tanto caro all’artista. Ritornano le incisioni, i monumenti di Bosich, basi per l’apprendimento delle tecniche incisorie dell’acquaforte e dell’acquatinta, con la serie dei Bestiari. Ma, soprattutto, ritornano le opere pittoriche, gli oli su tela, dedicati ai Paradisi e ai Tessuti dell’Umanità, rinnovati nelle forme e nei colori e realizzati con una precisione tale da non lasciare dubbi sulla perfetta conoscenza tecnica. Tale perfezione è riscontrabile nella rappresentazione seriale dei volti quasi alieni, delle mani, dei piedi, così come nella resa della trasparenza dei veli e nei fantastici soggetti appartenenti ai complessi universi marini e terreni, sempre ricchi di significati allegorico- esoterici. Il senso della vita e l’appartenenza ad un’anima universale, concetti che richiamano un legame con l’alchimia, sono alla base della spiegazione di dipinti quali Catena d’unione mani, che l’artista ha interpretato in una versione cromatica nuova e con uno sguardo diverso rispetto a quello delle fasi precedenti. Le chiavi di lettura di queste nuove opere sono da individuare proprio nell’accentuato uso dei colori e nella nuova interpretazione delle tematiche, affrontata con uno spirito assolutamente positivo e un desiderio, mai perduto, di continuare a produrre. Ma il fascino delle opere di Bosich si risolve nella miriade di figure antropomorfe che popolano i suoi universi, solo apparentemente incontaminati. Oltre la figura o l’oggetto si nasconde sempre qualcosa. Dietro un fiore, l’occhio dell’anima che scruta, dietro il pesce, la religione: tutto è simbolo e niente è lasciato al caso, ma soprattutto, tutto vive, muore e si rigenera perché frutto di una combinazione alchemica di elementi. Proprio come Aria, Terra e Fuoco.

erica olmetto
vista il 13 maggio 2003