Trasferite con meticolosa cura su candide pagine appese alle pareti, le parole ri-scritte da Wanda Nazzari per Interlinea sono pensieri e frammenti di esperienza maturati lungo il percorso. Il lungo tragitto di un’artista capace di trasformare la carta in tenero supporto, sottile superficie increspata dal vento.
Nelle stanze del passato si trovano i vecchi quaderni da riordinare, gli appunti, le riflessioni, le frasi di commento ad una tesi, una teoria filosofica o un pensiero. Nelle pagine dedicate agli studi su Kandinsky si legge: “Farsi invadere dal mondo, farsi trapassare dal mondo. In altre, le parole di San Paolo “e ancora vi mostro una via che è sublime (12,31)” indicano la carità, un dono innato che appartiene a tutta l’umanità. In altre ancora viene citata la metafora delle bende, che nei lavori precedenti evocavano la cura di ferite causate dal dolore, e, per tornare ad una costante del percorso spirituale dell’artista, la citazione, sempre di San Paolo, “ogni ginocchio si pieghi”, che allude al pentimento, interpretato più volte nelle opere caratterizzate dagli inginocchiatoi.
I fogli bianchi sono quaderni che si aprono, si sfogliano, e celano opere nascoste. Come onde che si dipanano formando piccole increspature, si rincorrono i segni scavati nella carta delicatamente incisa, proprio quelli che l’artista realizzò nelle ben note opere lignee.
Accanto alla raffinatezza di esecuzione, la capacità di comunicare con il bianco quel desiderio di silenzio e di pace che l’artista aveva espresso nove anni fa con le installazioni dedicate al pentimento e alla purificazione.
Le scritte in greco, ebraico e aramaico ricordano queste opere, i leggii su cui poggiavano i libri sacri e gli inginocchiatoi che hanno trovato nel 1998 un’unica, vera chiave di lettura nell’opera dedicata alla Riconciliazione. Del colore viola, indelebile elemento cromatico del lirismo della Nazzari, resta comunque una traccia, tra una pagina e l’altra, nascosta nel nido all’interno di un lembo di cotone o dietro una piccola spaccatura della pagina. Insieme ai singhiozzanti spruzzi di rosso che decorano i graffi e le raffinate scalfitture, che evidenziano in maniera esemplare le tappe di questo cammino spirituale. Attraverso il silenzio delle parole e il candore delle pagine scritte.
erica olmetto
mostra visitata il 31 ottobre 2006
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