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05
maggio 2010
fino al 6.VI.2010 Capolavori del ‘900 italiano Nuoro, Man
sardegna
Gli esponenti più rappresentativi del panorama artistico italiano. La scena successiva alla Grande guerra e agli sperimentalismi delle avanguardie storiche. Una manciata di lavori fondamentali che provengono dal Nordest...
Il “richiamo all’ordine” espletato attraverso
un nuovo realismo e la sprovincializzazione della cultura italiana che si
richiama al contempo alla grande tradizione pittorica nazionale (al Trecento e
Quattrocento) è evocato dalle opere metafisiche di matrice simbolista di de
Chirico, laddove Savinio si avvicina, invece, a esiti prossimi a quelli del
Surrealismo francese. Accanto a Carrà, protagonista di tutte le vicende del
rinnovamento artistico dell’epoca nuova – dal Futurismo alla Metafisica, dal
Novecento ai Valori Plastici – anche Balla è presente in questa collettiva
targata Mart, con opere che ne testimoniano l’eclettismo, spaziando da un
apprendistato divisionista (Artemisia (Fanciulla), controluce) alla ricerca futurista
(Velo di vedova + paesaggio) a opere d’ispirazione costruttivista (Numeri
innamorati).
Severini unisce rigore costruttivo e fantasia inventiva,
raggiungendo la propria acmé espressiva tra il 1910 e il 1915, laddove innesta
i valori dinamici del Futurismo su quelli costruttivi del Cubismo (Cannoni in
azione). Di provenienza futurista e fortemente legato alla cultura
mitteleuropea, Sironi è il maggiore esponente dell’orientamento plastico
tradizionalista e severamente costruttivo detto Novecento, di cui Il povero
pescatore rappresenta l’aspirazione all’ordine, al disegno, alla reificazione
sottesi al ritorno al figurativismo.
un nuovo realismo e la sprovincializzazione della cultura italiana che si
richiama al contempo alla grande tradizione pittorica nazionale (al Trecento e
Quattrocento) è evocato dalle opere metafisiche di matrice simbolista di de
Chirico, laddove Savinio si avvicina, invece, a esiti prossimi a quelli del
Surrealismo francese. Accanto a Carrà, protagonista di tutte le vicende del
rinnovamento artistico dell’epoca nuova – dal Futurismo alla Metafisica, dal
Novecento ai Valori Plastici – anche Balla è presente in questa collettiva
targata Mart, con opere che ne testimoniano l’eclettismo, spaziando da un
apprendistato divisionista (Artemisia (Fanciulla), controluce) alla ricerca futurista
(Velo di vedova + paesaggio) a opere d’ispirazione costruttivista (Numeri
innamorati).
Severini unisce rigore costruttivo e fantasia inventiva,
raggiungendo la propria acmé espressiva tra il 1910 e il 1915, laddove innesta
i valori dinamici del Futurismo su quelli costruttivi del Cubismo (Cannoni in
azione). Di provenienza futurista e fortemente legato alla cultura
mitteleuropea, Sironi è il maggiore esponente dell’orientamento plastico
tradizionalista e severamente costruttivo detto Novecento, di cui Il povero
pescatore rappresenta l’aspirazione all’ordine, al disegno, alla reificazione
sottesi al ritorno al figurativismo.
Le sue celebri Periferie a densi impasti
di colore denotano uno stile progressivamente orientato verso forme sempre più
monumentali tendenti al metafisico, con una stilizzazione che si rifà a modelli
pre-rinascimentali e con un potente senso dei valori plastici e del colore, che
ha dato voce all’umanesimo civile d’intonazione fascista degli anni ’20-’30.
Morandi elabora, dal canto suo, una nuova cultura formale
partecipe delle più avanzate ricerche artistiche contemporanee, in cui
concentrazione del linguaggio, essenzialità ed equilibrio, nonché sobrietà
delle immagini derivano da una profonda riflessione sulla pittura di Cézanne (Paesaggio)
e dei cubisti (Natura morta, 1914), ma soprattutto sulla grande lezione
plastica dei maestri italiani del ‘Quattrocento (Natura morta, 1928). Il
ritorno alla tradizione, all’equilibrio formale e all’oggettività è
caratteristico di altri artisti figurativi come Marini e Martini – presenti in
mostra con opere come Cavallo e cavaliere e Donna al sole – che, aderendo a
Valori plastici, superano il naturalismo ottocentesco facendo rivivere la
solenne umanità della nostra scultura antica.
Unica nota stonata, l’assenza di pannelli esplicativi. Si
consiglia pertanto di prenotare la visita guidata, a meno di non essere
adeguatamente edotti sul poliedrico panorama artistico italiano dei primi
decenni del Novecento.
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dal 5 marzo al 6 giugno 2010
Capolavori del ‘900 italiano. Dall’Avanguardia al Ritorno
all’ordine
a cura di Gabriella Belli e Cristiana Collu
MAN – Museo d’Arte della provincia di Nuoro
Via Sebastiano Satta, 15 (centro storico) – 08100 Nuoro
Orario: da martedì a domenica ore 10-13 e 16.30-20.30
Ingresso libero
Catalogo Silvana Editoriale
Info: tel./fax +39 0784252110; man.nuoro@gmail.com;
www.museoman.it
[exibart]