11 ottobre 2016

16a Quadriennale d’arte “Altri tempi, altri miti”

 

di

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[11|10|2016] arte contemporanea

16a Quadriennale d’arte “Altri tempi, altri miti”
 

  
Palazzo delle Esposizioni 13 ottobre 2016 – 8 gennaio 2017

Torna la 16a Quadriennale al Palazzo delle Esposizioni dal 13 ottobre 2016 all’8 gennaio 2017. Una grande mostra dedicata all’arte contemporanea italianacon i protagonisti degli anni Duemila: 10 sezioni espositive, 11 curatori, 99 artisti con 150 opere tutte recenti, in molti casi realizzate ad hoc.

Ogni sezione è affidata a un curatore (in un caso a due) e propone ipotesi interpretative della nostra cultura visiva contemporanea in relazione con il contesto internazionale, traducendole con soluzioni di scrittura e dispositivi allestitivi estremamente diversificati.

Simone Ciglia e Luigia Lonardelli in I would prefernot to/Preferirei di no presentano una selezione di autori esemplificativi di un’attitudine diffusa del fare arte oggi, riconducibile a un sottrarsi, a un resistere a codificazioni identitarie. Michele D’Aurizio con Ehi, voi! propone la ritrattistica come linguaggio tramite cui attraversare le vicende più recenti della nostra arte, per la sua capacità di esprimere una commistione tra sfera individuale e sfera sociale. Luigi Fassi con La democrazia in America invita ad approfondire alcuni aspetti della storia dell’Italia contemporanea attraverso una rilettura del pensiero di Tocqueville. Simone Frangi in Orestiade italiana volge lo sguardo al contesto del nostro Paese nei suoi versanti culturale, politico, economico, con una riscrittura analogica e corale di alcuni nuclei di un lavoro filmico di Pasolini. Luca Lo Pinto in A occhi chiusi, gli occhi sono straordinariamente aperti sonda i temi del tempo, dell’identità, della memoria, letti in continua metamorfosi all’interno della relazione tra il singolo e la collettività. Matteo Lucchetti in De Rerum Rurale pone al centro dell’attenzione la ruralità come spazio reale e speculativo nel quale descrivere e re-immaginare il sistema di relazioni tra ambiente naturale e antropizzato, anche nella sua profondità storica. Marta Papini in Lo stato delle cose proponeun impianto in progress nel quale la rotazione di artisti molto diversi instaura uno spazio dialettico tra le singole ricerche e tra queste e il pubblico. Cristiana Perrella in La seconda volta individua un nucleo di autori accomunati da un interesse per l’uso di materiali densi distorie già vissute che reinterpretano in insospettabili combinazioni, secondo una poetica della trasformazione. Domenico Quaranta con Cyphoria analizza l’impatto dei media digitali su vari aspetti della vita, dell’esperienza, dell’immaginazione e del racconto. Denis Viva in Periferiche individua nel policentrismo un’originale condizione strutturale del nostro territorio che permea anche la nostra cultura visiva.

Il percorso espositivo non si struttura in un itinerario predeterminato. Il visitatore – a partire dalla centrale Rotonda che durante la mostra sarà animata da performance, incontri, proiezioni che sono parte integrante dei progetti espositivi di molti curatori – è lasciato libero di iniziare la propria esperienza di visita da una qualsiasi delle dieci sale espositive.

La mostra è promossa e organizzata dalla Quadriennale di Roma e Palaexpo con il sostegno del Ministero per i Beni e le Attività Culturali e del Turismo

Per info www.quadriennale16.it

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