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Allo Spazio Oberdan di Milano arte, identità e cultura in transito

di - 13 Ottobre 2006

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[13|10|2006] |||arte contemporaneacollettiva

Allo Spazio Oberdan di Milano arte, identità e cultura in transito

WHEREVER WE GO – OVUNQUE ANDIAMO

17 ottobre 2006 – 28 gennaio 2007 | a cura di hou hanru e gabi scardi | promossa dalla provincia di milano in collaborazione con il museo di fotografia contemporanea | spazio oberdan, viale vittorio veneto 2 | milano

Presso lo spazio Oberdan di Milano si terrà dal 17 ottobre prossimo la mostra Wherever We Go – Ovunque andiamo: Arte, identità, cultura in transito, a cura di Hou Hanru e Gabi Scardi. L’esposizione, promossa dalla Provincia di Milano e realizzata in collaborazione con il Museo della Fotografia Contemporanea, raccoglie più di cinquanta opere (video, sculture, installazioni, disegni, fotografie) di ventitre artisti, per la maggioranza inediti in Italia.
Di provenienza differente, dall’Albania al Sud Est asiatico al Medio Oriente, questi artisti sono accomunati dal fatto di abitare in Paesi diversi da quelli in cui sono nati e di aver sperimentato in prima persona l’incontro con valori, visioni del mondo e sistemi di vita eterogenei, facendosi portatori di una cultura sfaccettata che integra punti di vista molteplici. Proprio questo tipo di personalità sta infondendo oggi all’arte nuove energie creative, in un rapporto di confronto, di scambio, di travasi e di influssi.

Attraverso le opere di Adel Abdessemed, Nindityo Adipurnomo, Kristine Alksne, Maria Thereza Alves, Keren Amiran, Carlos Amorales, Maja Bajević e Danica Dakić, Yael Bartana, Banu Cennetoglu, Magali Claude, Latifa Echakhch, Huang Yong Ping, Mella Jaarsma, Koo Jeong-A, H.H. Lim, Elena Nemkova, Ni Haifeng, Adrian Paci, Pascal Marthine Tayou, Tsuyoshi Ozawa, Nari Ward e Shen Yuan si manifesta così l’orientamento interculturale che caratterizza molta parte della società e dell’arte del presente, e si esprimono i temi della dislocazione e della stratificazione culturale, della rappresentanza, e l’idea di cultura come ambito dotato di vitalità capace di assimilare ed integrare continuamente, nella propria forma e nella propria tradizione espressiva, elementi nuovi ed estranei.

La mostra parla quindi di identità, intendendo con questo termine qualcosa che non si definisce solo in base a una radice geografica ma che è soprattutto prodotto di esperienze e di relazioni; qualcosa che non è fissato una volta per tutte, ma che è vivo e mobile, che resiste alle semplificazioni e alle classificazioni.
Tra i video in mostra: What Is the Colour of German Roses? di Maria Thereza Alves; I Like – I Don’t realizzato a quattro mani da Maja Bajević e Danica Dakić; la doppia video proiezione Wild Seeds di Yael Bartana; Vajtojca di Adrian Paci, dove l’artista mette in scena il proprio funerale e la propria rinascita; la poetica videoanimazione che Carlos Amorales ha realizzato a partire da una serie numerosissima di disegni digitali, parte dei quali a loro volta in mostra e Turtely di Keren Amiran: una donna proietta emozioni e nostalgie su una tartarughina domestica, con la quale avvia uno struggente monologo.

Parte delle sale espositive è occupata da grandi sculture e installazioni: è il caso, tra l’altro, degli interventi site-specific di Koo Jeong-A e di H.H. Lim, dell’opera appositamente concepita da Nindityo Adipurnomo per Wherever We Go, consistente in una serie di sedie montate l’una sull’altra facenti da supporto a una telecamera e di Crusader di Nari Ward, una sorta di totem realizzato a partire da materiali riciclati ad alto valore simbolico: un carrello della spesa, pezzi di plastica, taniche per la benzina, un lampadario. Shen Yuan mette a disposizione del pubblico un’installazione da utilizzare come trampolino, consistente in un ampio materasso colorato e ricamato con simboli del mondo intero. Una postazione per l’accesso in rete è riservata all’opera di Elena Nemkova: l’artista ha un blog in cui inserisce disegni ispirati alle notizie di attualità che più la colpiscono. Banu Cennetoglu esprime attraverso una serie di fotografie l’esperienza del viaggio e l’idea che il tragitto possa essere più importante della meta stessa. E Magali Claude si fa ritrarre insieme a personaggi vicini e lontani che hanno contribuito in modo significativo alla sua formazione.

La mostra costituisce dunque un campo aperto di confronto e messa in scena di questioni cruciali del presente: ogni opera, frutto di una riflessione-azione, racconta cose del luogo in cui il suo autore è nato, ma anche di quello in cui attualmente vive. La sera dell’inaugurazione sarà possibile assistere a una performance ideata da un’artista olandese trasferitasi in Indonesia, Mella Jaarsma. Al centro dell’azione una serie di abiti avvolgenti e costrittivi al contempo, realizzati dall’artista stessa a partire dai materiali più svariati.

L’esposizione è accompagnata da un catalogo (casa editrice 5 Continents) con testi critici dei due curatori e di Elvan Zabunyan, Gilane Tawadros, Pier Luigi Tazzi, apparati fotografici a colori e schede biografiche degli artisti.

Servizi didattici sono previsti durante tutta la durata dell’evento: visite guidate alla mostra in orario fisso, con o senza prenotazione, per piccoli o grandi gruppi e scuole di ogni ordine e grado. Per informazioni e prenotazioni: APC tel. 0286912297 fax: 028693046, dal lunedì al venerdì orario 10-15. Inoltre, l’Associazione Viafarini, in collaborazione con la Provincia di Milano, promuove nel mese di novembre due workshop a cura di due artisti partecipanti alla mostra: Maja Bajević (dal 3 al 5 novembre) e Adrian Paci (dal 23 al 25 novembre). I laboratori, che si terranno presso Viafarini, sono rivolti a quindici giovani artisti, su richiesta degli interessati.

La Provincia di Milano aderisce alla Giornata del Contemporaneo, sabato 14 ottobre 2006, organizzando l’iniziativa “Dietro le quinte: visita guidata ai lavori di allestimento della mostra Wherever We Go–Ovunque andiamo. Arte, identità, cultura in transito, che dà la possibilità a gruppi di dieci persone ciascuno, solo ed eccezionalmente per sabato 14 ottobre, di osservare direttamente, all’interno dello Spazio Oberdan, le fasi tecniche e pratiche della messa in opera del progetto espositivo, alla presenza dei due curatori e degli artisti. La visita è prevista ogni ora, alle 11.00, 12.00, 14.00, 15.00, 16.00 e 17.00. Prenotazioni telefoniche dal 10 al 13 ottobre al numero 02.77406313.


Wherever We Go – Ovunque andiamo
Inaugurazione lunedì 16 ottobre, ore 18.00; vernice stampa ore 11.30

dal 17 ottobre 2006 al 28 gennaio 2007
Spazio Oberdan, viale Vittorio Veneto, 2 – Milano

Tel. 02 77406300/6302
Orario 10-19.30; martedì e giovedì fino alle 22; chiuso il lunedì
Ingresso Adulti: € 6,20; ridotto: € 4,10; gruppi scolastici: € 2,70
ingresso libero il primo martedì del mese
per maggiori informazioni consultare il sito
www.provincia.milano.it/cultura


oppure Museo di Fotografia Contemporanea, Tel 02 6605661 www.museofotografiacontemporanea.org

Ufficio Stampa
Provincia di Milano/Cultura tel. 02 77406358/59/88 e-mail: p.merisio@provincia.milano.it oppure m.piccardi@provincia.milano.it

Museo di Fotografia Contemporanea; tel. 02 66056633 e-mail: ufficiostampa@museofotografiacontemporanea.org
Ilaria Gianoli, tel. +39 02 514406 ilariagianoli@tin.it
Marta Colombo, tel. +39 340 3442805 martacolombo@gmail.com

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