06 novembre 2006

Arturo Martini celebrato a Milano e a Roma

 

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[06|11|2006] arte contemporanea/personale

Arturo Martini celebrato a Milano e a Roma
 

ARTURO MARTINI

inaugurazione martedì 7 novembre 2006 | ore 18.30 | museo della permanente | milano | dal 25 febbraio 2007 |
galleria nazionale d’arte moderna e contemporanea | roma

A più di venticinque anni dall’ultima grande esposizione, tenutasi a Palazzo Reale, ritorna a Milano Arturo Martini (1889-1947), l’artista che ha cambiato e rinnovato il linguaggio della scultura del XX secolo.
La Fondazione Stelline di Milano, la Società per le Belle Arti ed Esposizione Permanente di Milano e il MIBAC – Soprintendenza alla Galleria Nazionale d’Arte Moderna e Contemporanea di Roma, hanno ideato e realizzato una importante Antologica, organizzata in due tappe italiane, sotto l’Alto Patronato del Presidente della Repubblica e con il patrocinio del Ministero per i Beni e le Attività Culturali, della Regione Lombardia, del Comune di Milano e della Provincia di Milano.

Dall’8 novembre 2006 al 4 febbraio 2007 al Museo della Permanente e alla Fondazione Stelline di Milano e dal 25 febbraio al 13 maggio 2007 alla GNAM di Roma, oltre 100 capolavori dello scultore, selezionati da Claudia Gian Ferrari, Elena Pontiggia e Livia Velani, coadiuvate da un comitato scientifico composto da Jean Clair, Maria Vittoria Marini Clarelli, Maria Teresa Fiorio e Alberto Ghinzani, documentano la grandezza di Martini, vertice indiscusso di ricerca e di qualità, attraverso opere di piccole e grandi dimensioni, che esprimono tutta la tenacia e la drammatica intensità con cui l’artista ha creato forme e temi sperimentando diversi materiali (pietra, marmo, terra, bronzo, gesso). “L’opera universale”, raccontava infatti Martini, “parte dalle esigenze del materiale, e incontra il soggetto che ha in tutto il mondo le stesse possibilità. L’immagine è la risultanza di un materiale“, arrivando ad affermare in modo ancora più radicale che “il disegno non è nell’attività dell’artista (…) perché ogni opera nasce nelle sue dimensioni e nel suo materiale. Noi, scultori, abbiamo un tale senso tattile, che è la creta il nostro disegno. Se ci servisse il disegno, saremmo pittori. Noi pensiamo con la creta, con la prensilità; colle rotondità, non con un piano. Con la creta si pensa. È un fatto amoroso di tutto il nostro mondo”.
Tra i più grandi, originali e innovatori del Novecento, Arturo Martini ha modificato, rivoluzionato e infine stravolto le leggi, o meglio i canoni, di costruzione plastica. Protagonista universale della scultura del XX secolo, egli si è posto come fondamentale chiave di lettura del ‘900 e della contemporaneità e riferimento imprescindibile nel panorama artistico internazionale. La grande esposizione offre al vasto pubblico e agli studiosi un’analisi del suo ricco percorso creativo, dalle prime opere più autonome e mature, fino agli esempi straordinari degli ultimi anni.
Eccezionali prestiti rendono la mostra un’occasione irripetibile per ammirare opere di Martini, alcune mai finora esposte, con inediti accostamenti e sequenze. Per la prima volta viene esposto un gruppo di opere dedicato al tema della “sete”, una delle tante figure desideranti di Martini: La sete del 1932 da collezione privata, La sete del 1934 del CIMAC di Milano e La sete (Uomo che beve), 1933-36 della GNAM di Roma. Straordinarie anche le opere del percorso monumentale come l’Annunciazione, prestito eccezionale del Cimac di Milano, l’Ercole della Regione Valle d’Aosta e il Dedalo e Icaro, mai esposto in pubblico.

Il nucleo dei lavori presentato alla Permanente copre un arco cronologico molto ampio, dal 1913 al 1947, anno della prematura scomparsa di Martini. Si possono ammirare opere straordinarie, provenienti da importanti collezioni pubbliche e private, quali “Fanciulla piena d’amore” (1913), “Gli amanti” (1920), “La moglie del poeta” (1922) “Il buon pastore” (1925), “Il figliuol prodigo” (1927), “Donna al sole” (1930), “La Lupa ferita” (1930-31), “Solitudine” (1932), la serie dei bronzi del cosiddetto “Ciclo di Blevio”, “Morte di Saffo” (1940), “Donna che nuota sott’acqua” (1941), “Nuotatrice che esce dall’acqua” (1943 ca), in un percorso ricco e affascinante che ricostruisce attraverso una scelta di capolavori l’itinerario sorprendente ed eccezionale di un genio della scultura. Splendida, ad esempio, è “La Pisana” (1928), in pietra di Vicenza, scelta come immagine-guida della mostra, ispirata all’eroina sensuale e ascetica, tenera e selvatica, delle Confessioni di Ippolito Nievo, testo che aveva conquistato e ammaliato Martini.
Alla Fondazione Stelline, sarà protagonista l’aspetto della statuaria monumentale di Martini, inteso come rapporto con lo spazio pubblico e lo spazio urbano. Un percorso di opere straordinarie quali “Annunciazione” (1933), “Ercole” (1936), grande frammento bronzeo della scultura “Il Leone di Giuda”, “Dedalo e Icaro” (1937), “Il sogno (Monumento a Irina Lukacevich; Tersicore caduta)” (1941), e numerosi bozzetti di opere realizzate per edifici pubblici. A questa sezione è collegato un percorso cittadino che tocca i luoghi di Milano dove sono presenti imponenti sculture di Martini: l’Ospedale Niguarda – Ca’ Granda, con il Gruppo degli Sforza, il Cimitero Monumentale, il Palazzo di Giustizia con l’immenso altorilievo La Giustizia Corporativa, l’Università Bocconi, la Caserma dell’Aeronautica con il gigantesco bronzo della Vittoria dell’aria, fino all’Arengario progettato da Giovanni Muzio, in Piazza Duomo, e decorato con grandi altorilievi in marmo di Carrara raffiguranti episodi della storia della città; oltre alle collezioni permanenti di musei cittadini come la Pinacoteca di Brera e la Casa Museo Boschi Di Stefano.
Anche l’allestimento è stato pensato dallo Studio Gianmaria Sforza di Piacenza per offrire al pubblico la migliore visione delle opere. Alla Permanente, profondi cannocchiali visivi per le sculture di grandi dimensioni e piccole nicchie per quelle più ridotte permettono di ammirare le opere da ogni lato. Alla Fondazione Stelline, la maggior parte delle opere sono accolte al centro della Sala del Collezionista su un palcoscenico inclinato; le sculture monumentali, su grandi basamenti, aprono e chiudono le prospettive in entrata e dal fondo.
In mostra viene proiettato il cortometraggio “Arte senza pace”, documento di alto valore storico e artistico dedicato ad Arturo Martini, realizzato intorno agli anni ’60 per la regia di Paolo Taglietto. Il film, scoperto all’interno del Fondo Fotografico della Provincia di Treviso, è stato restaurato e trasportato in formato DVD a cura di Fondazione Benetton Iniziative Culturali. Inoltre, sempre per facilitare il visitatore alla migliore comprensione dell’opera martiniana, due leggii multimediali con la scansione dei 439 fogli manoscritti di Arturo Martini dei “Colloqui sulla scultura” offrono la possibilità di sfogliare queste pungenti e sofferte pagine di riflessione sul suo lavoro.
L’appuntamento milanese offre un servizio di attività educative a cura della società OPERA d’ARTE, espressamente progettate per il mondo della scuola, indirizzate a studenti e docenti delle scuole di ogni ordine e grado, come visite guidate e itinerari in città, per ritrovare luoghi, monumenti e opere legati alla produzione di Martini nella Milano della prima metà del ‘900.
Accompagna l’esposizione un catalogo Skira, con testi tra gli altri di Maria Vittoria Marini Clarelli, Flavio Fergonzi, Claudia Gian Ferrari, Elena Pontiggia e Livia Velani.

Arturo Martini. Cenni biografici
Nasce a Treviso l’11 agosto 1889. Abbandonati gli studi, lavora come apprendista presso un orefice e poi in una manifattura di ceramiche. Tra il 1909 e il 1913 viaggia a Monaco e a Parigi, dove viene a contatto con le novità artistiche di quegli anni. Nel 1913, al ritorno da Parigi, partecipa con alcune opere alla mostra di Ca’ Pesaro provocando grandi dissensi da parte di critica e pubblico. Nel 1914 partecipa alla II Secessione Romana e all’Esposizione Libera Futurista Internazionale. Nel dopoguerra, lasciatesi alle spalle le influenze simboliste ed espressioniste degli esordi, si dedica a una forma di purismo plastico. Collabora alla rivista “Valori Plastici” ed espone a Berlino con gli artisti legati ad essa, aderendo alla sintesi metafisica e alla tradizione classicista che caratterizzano il gruppo. Nel 1925 è invitato con una sala alla III Biennale Romana; nel 1926 partecipa per la prima volta alla Biennale di Venezia (in precedenza le sue opere erano state sempre rifiutate) e alla I Mostra del Novecento Italiano alla Permanente di Milano, dove è presente anche per la seconda edizione realizzata nel 1929. Le opere realizzate in questo periodo evidenziano un momento di grande creatività in cui Martini fonde insieme, in un unicum rivoluzionario, le forme classiche (dall’arte etrusca e greca a quella dei maestri del Duecento e del Trecento) con nuove concezioni plastiche. Nel 1931 vince il Premio per la Scultura alla I Quadriennale Romana e nel 1932 è invitato con una sala personale alla Biennale di Venezia. Tra il 1937 e il 1939 realizza grandi commissioni pubbliche per la città di Milano. Nel 1940 presenta alla Galleria Barbaroux di Milano la sua prima esposizione di dipinti. Nel 1942 (anno in cui inizia a insegnare all’Accademia di Venezia) la sua opera ‘Donna che nuota sott’acqua’ è accolta come un capolavoro alla Biennale di Venezia. Nelle sue ultime opere giunge alle soglie dell’astrazione. Sono anni di crisi artistica e morale, testimoniata dal testo “La scultura lingua morta”.
Si spegne a Milano il 22 marzo 1947.


ARTURO MARTINI
8 novembre 2006 – 4 febbraio 2007
Milano, Fondazione Stelline, corso Magenta 61
Museo della Permanente, via Turati 34
ORARI: martedì – domenica 10/20; giovedì 10/22 (lunedì chiuso)
biglietti: € 8,00; ridotto € 6,00

Dal 25 febbraio al 13 maggio 2007
Roma, Galleria Nazionale d’Arte Moderna e Contemporanea
viale delle Belle Arti 131
biglietti: € 9 (integrato biglietto del museo)
Catalogo Skira € 35 in mostra
Informazioni al pubblico
Tel 02 6551445 / 02 45462411
www.arturomartini.info
Prenotazioni / 899666805*
www.vivaticket.it
(* servizio a pagamento)
Prenotazioni visite guidate
OPERA d’ARTE / tel. 02.45487395; fax 02.45487401
info@operadartemilano.it
UFFICIO STAMPA: CLP Relazioni Pubbliche
Tel. 02.433403 – 02.36571438
Fax 02.4813841
ufficiostampa@clponline.it
press@clponline.it
FONDAZIONE STELLINE
Corso Magenta, 61 – 20123 Milano
Alessandra Klimciuk tel. 02.45462437
aklimciuk@stelline.it
MUSEO DELLA PERMANENTE
Via Turati, 34 – 20121 Milano
Cristina Moretti tel. 02.6599803
ufficiostampa@lapermanente-milano.it
GALLERIA NAZIONALE D’ARTE MODERNA E CONTEMPORANEA

Viale Belle Arti, 131 – 00196 Roma
Carla Michelli tel. 06.32298328
cmichelli@arti.beniculturali.it

Sotto l’Alto Patronato del Presidente della Repubblica
Con il patrocinio
MIBAC, REGIONE LOMBARDIA, PROVINCIA di MILANO, COMUNE di MILANO
Con il contributo: Fondazione Cariplo
In collaborazione con: Corriere della Sera
Si ringraziano: Fondazione Banca del Monte di Lombardia,
Fondazione Benetton Iniziative Culturali
Sponsor Euromobil
Sponsor tecnici: UNICREDIT Broker, Vivaticket, Panzironi
ATM, IGP Decaux, ANONIMA TALENTI

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