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BRAND NEW GALLERY presenta la collettiva che racconta i cambiamenti dell’Oriente del mondo

di - 7 Giugno 2011

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[07|06|2011] |||arte contemporanea/ collettiva

BRAND NEW GALLERY presenta la collettiva che racconta i cambiamenti dell’Oriente del mondo

EAST EX EAST

inaugurazione giovedì 9 giugno 2011 | ore 19.00 | a cura di jane neal | brand new gallery | milano

East ex East, a cura di Jane Neal, raccoglie circa quaranta opere di venticinque artisti provenienti dall’Est del mondo tra Europa e Asia: Repubblica Ceca, Polonia, Ungheria, Romania, Moldavia, Russia, sino all’Iran, il Pakistan, l’India, la Cina, il Vietnam e le Filippine.

Ahmed Alsoudani, Rina Banerjee, Ali Banisadr, Zsolt Bodoni, Erik Bulatov, Victor Ciato, Keren Cytter, Slawomir Elsner, Ori Gersht, Yun-Fei Ji, Terence Koh, Tomasz Kowalski, Marcin Maciejowski, Tala Madani, Istvan Nadler, Anna Parkina, Daniel Pitin, Serban Savu, Raqib Shaw, Jasmin Sian, Shahzia Sikander, Do-Ho Suh, Alexander Tinei, Kon Trubkovich, Tam Van Tran.

Culture dell’Est che si sono incontrate con l’Occidente, spesso perché molti degli artisti hanno scelto di vivere in paesi occidentali, per varie ragioni, non ultima la necessità di risiedere in luoghi liberi, per accrescere e consolidare la loro carriera e gli scambi culturali. Oggi, come il titolo della mostra suggerisce, il concetto di Est è radicalmente cambiato: la fine di molti regimi comunisti, la crescita di un nuovo ceto medio in grande parte dell’Oriente, la Cina in primo piano e lo sviluppo dell’Asia, la globalizzazione, hanno certamente contribuito all’attuazione di un nuovo mondo.

Gli artisti raggruppati in East ex East sono nati e cresciuti tra Est Europa e Asia, spesso anelando al cambiamento, hanno assistito alla riforma delle loro società, al violento assalto del consumismo capitalista e alle conseguenti ripercussioni sociali e culturali nelle varie comunità.

East ex East cerca di presentare, attraverso diverse narrazioni artistiche e diversi media, storie personali ed esperienze comuni del vivere in prima persona l’evoluzione dell’identità politica e sociale di un paese così come di vaste aree del mondo. Il significato di memoria, la libertà e l’assenza di libertà, la migrazione, i cambiamenti radicali, la resistenza civile, la claustrofobia di sentirsi impigliati “a metà strada”, sono temi ricorrenti della mostra così come lo sono le indagini sull’impatto delle ideologie e su come l’immaginazione cerchi e possa trovare modi per trionfare sui sistemi di controllo e di soppressione, riuscendo a cogliere la bellezza anche mentre subisce regimi brutali o si confronta con la banalità della vita quotidiana.

Trovare una collocazione in un paese che cambia rapidamente o ritrovarsi in una cultura e in un paese diverso da quello di origine, è una sfida e un impegno. L’identità di un artista, per sua natura non necessariamente fissa in una determinata cultura, trova in mostra diverse declinazioni: dal disegno, alla pittura e alla scultura, dal video all’installazione.

Il potenziale della resistenza civile per cambiare radicalmente un’organizzazione o addirittura una nazione è un fenomeno di cui tutti gli artisti rappresentati in questa mostra hanno una profonda consapevolezza, anche se in grande parte ancora bambini all’epoca della caduta del muro di Berlino, e durante i successivi avvenimenti in Europa Centrale e dell’Est, conoscono e indagano le implicazioni causate dagli enormi cambiamenti sociali e politici per le varie società e per loro stessi.

Si sono spesso tracciati paralleli tra ciò che accadde tra il 1989 e i primi anni ’90 e quanto sta succedendo attualmente in Medio Oriente. Stiamo vivendo una nuova era di diversificazione, di mutamento, con molteplici nazioni che si affermano o ri-affermano come forze di cui non si può non tenere conto. È stato suggerito che, per molti aspetti, il mondo rispecchi i poli di potere del XIX secolo, più che lo status quo del XX secolo. L’Est, inteso come luogo fisicamente o mentalmente lontano, e quindi di difficile accesso per gli occidentali, è ora non soltanto un’entità raggiungibile ma vicino e presente.

East ex East vuole rispecchiare lo spirito di questa nuova era e coinvolgere in modo attento i pensieri e l’operato di alcuni degli artisti più interessanti e di maggior talento della scena artistica internazionale.

Il vero viaggio di scoperta non consiste nel cercare nuove terre, ma nell’avere nuovi occhi

Marcel Proust

Brand New Gallery è un nuovo spazio dedicato all’arte contemporanea aperto a Milano, a metà strada tra una galleria d’arte e un centro per la promozione di cultura, nato da un’idea di due storici dell’arte, Chiara Badinella e Fabrizio Affronti. Con i suoi 350 mq lo spazio è una possibile piattaforma dove artisti, curatori e collezionisti possono incontrarsi e si prefigge di promuovere l’opera di artisti attivi a livello internazionale e mai presentati in Italia, pianificando cinque mostre per anno oltre a lectures e incontri dedicati all’arte contemporanea. Per ogni mostra è prevista una pubblicazione con immagini, testi, interviste, in una collana che si è inaugurata con il primo appuntamento di novembre 2010: la mostra personale dell’artista tedesco Anton Henning seguita dalla Group Show dedicata a 14 artisti di Los Angeles e la Solo Show di Raffi Kalenderian, l’appuntamento con Folkert de Jong e Fendry Ekel e la mostra di maggio di Christoph Schmidberger e Johannes VanDerBeek.


BRAND NEW GALLERY

East Ex East

dal 9 giugno al 30 luglio 2011

Prossimi appuntamenti:

Martin Kobe

novembre 2011 – gennaio 2012

Brand New Gallery

via Farini 32 . 20159 Milano

dal martedì al sabato 11.00-13.00; 14.30-19.00

t. +39 02 89053083

info@brandnew-gallery.com

www.brandnew-gallery.com

facebook: Brand New Gallery

adicorbetta

corso Magenta 10 . 20123 Milano

t.+39 02 89053149

stampa@adicorbetta.org

skype: adicorbetta stampa

www.adicorbetta.org

facebook: adicorbetta

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