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Chiara Dynys alla Rotonda di Via Besana a Milano

di - 28 Marzo 2007

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[28|03|2007] |||arte contemporaneacollettiva

Chiara Dynys alla Rotonda di Via Besana a Milano

LUCE NEGLI OCCHI / LIGHT TO THE EYES

inaugurazione 30 marzo 2007 | dalle 21:00 alle 24:00 | a cura di maurizio sciaccaluga e steve della casa | rotonda di via besana | milano

La luce che modifica la realtà e la percezione: questo il tema della mostra CHIARA DYNYS – Luce negli occhi / Light to the eyes promossa dall’Assessorato alla Cultura del Comune di Milano nella suggestiva ambientazione della Rotonda di Via Besana a Milano, dal 31 marzo al 10 giugno 2007. La mostra, a cura di Maurizio Sciaccaluga e Steve Della Casa, presenta opere significative del percorso artistico di Chiara Dynys, i cui lavori inducono a una riflessione sul concetto di spazio inteso come elemento geometrico, psicologico e storico. In tutte le installazioni la luce e il colore costituiscono elementi centrali e indispensabili per la percezione dell’ambiente, concepito dall’artista come zona mentale più che fisica.
Sedici installazioni, prodotte dagli inizi degli anni Novanta sino ad oggi, di cui cinque lavori inediti realizzati appositamente per questa mostra, costituiscono un percorso allestito all’interno della Rotonda, dando origine a una sequenza di ambienti che avvicinano il visitatore a una nuova dimensione sensoriale e mentale.
Si attraversano stanze che mutano colore secondo un ritmo che ognuno fa proprio, si interagisce con muri specchianti che recano impercettibili parole antitetiche e fondamentali, quali “tutto-niente” o “buio-luce”. Ci si sofferma davanti a intere pareti contrassegnate da elementi lenticolari che cambiano col mutare del punto di vista, come avviene nella stanza Don’t move, in cui a ogni minimo spostamento corrisponde una radicale modifica percettiva dell’immagine: un ponte affollato di persone improvvisamente crolla e si ricostituisce, il tetto di una chiesa d’un tratto cade e poi si ricompone al passaggio del pubblico.

Maurizio Sciaccaluga commenta: “Il visitatore è invitato a una sorta di cammino iniziatico: i suoi sensi e la sua immagine divengono componente vitale del percorso, si formano e si dissolvono. La sua esperienza della realtà ne risulta modificata. L’osservatore è anche osservato, analizzato, posto in discussione”.
Il tema del mimetismo psicologico, insito nelle convenzioni sociali e interpersonali, emerge nei lavori degli ultimi anni: in Shanghai del 2007, una foresta di aste di vetro luminoso di colori fluorescenti creata per l’occasione, luci al neon di diverso colore e intensità creano uno sbarramento che è anche un passaggio a una nuova dimensione dell’essere; in Tutto-niente grandi specchi molati permettono di leggere lentamente parole nascoste; Pesi Lievi del 2001, in cui la figura umana virtuale, ovvero il corpo dell’artista stessa nudo fluttuante nell’acqua, interagisce con la presenza fisica della materia; nell’opera Born to be confused (del 2004) 104 piccole light box colorate si trasformano al passaggio del visitatore in vocaboli dal significato opposto; in uno degli ultimi lavori, Panopticon del 2007, le forme architettoniche si muovono insieme ai colori, rappresentando un’utopia illuminista e reazionaria sulla possibilità del controllo assoluto degli spazi umani; in Viaggio in Sicilia del 2004 una serie di foto in bianco e nero sul fondo di una quinta di specchi illustra e racconta di un viaggio attraverso la Sicilia nascosta, seguendo una vecchia rete ferroviaria in parte dismessa; al centro della Cupola della Besana è allestita la stanza Glitter Gates, progetto appartenente alla prestigiosa collezione Panza di Biumo: entrando in questo enorme cubo/monolite, il visitatore si immerge in un’atmosfera carica di un colore saturo, che promana da tutte le pareti e dal soffitto e varia repentinamente attraverso una sequenza di sei tinte; le teste di un uomo e una donna in Near and far, presi di nuca, si girano senza mai arrivare a guardarsi e a guardare il pubblico, sottolineando il tema dell’incomunicabilità.
Una stanza della mostra, il giardino dei diamanti e delle stelle, si può ammirare solo da piccole finestre.
In mostra è proiettato il cortometraggio dal titolo Made in China, scritto e diretto da Chiara Dynys nel 2005 con l’amichevole presenza dell’attrice Milena Vukotic.
Accompagna la mostra un catalogo edito da Electa a cura di Maurizio Sciaccaluga, con testi di Maurizio Sciaccaluga, Steve Della Casa, Giorgio Verzotti, Dieter Ronte, Daniel Sherer e una relazione di Paolo Bercah sul progetto dell’allestimento.

Chiara Dynys ha partecipato a numerose mostre in spazi pubblici nazionali e internazionali. Tra le numerose personali e collettive realizzate si ricordano la sala personale permanente al MART di Rovereto, la partecipazione alla mostra “La scultura italiana del XX secolo” alla Fondazione Arnaldo Pomodoro di Milano e la sala personale al museo ZKM di Karlsruhe, Germania.
Nata a Mantova nel 1958, si trasferisce a Milano nel 1989 dove attualmente opera. Il suo lavoro è caratterizzato da un eclettismo formale accentuato, ora geometrico e seriale, ora morbido e narrativo, come nella serie di lavori della seconda metà degli anni Novanta, ispirati dalle condizioni umani paradossali dei personaggi di Samuel Beckett o dalla tragicità reale dello stato dell’umanità, soprattutto femminile.


Chiara Dynys. Luce negli occhi / Light to the eyes
Dal 31 marzo al 10 giugno 2007
Orari: 9.30 – 19.00 tutti i giorni. Giovedì fino alle 21.00 Chiuso il lunedì e il 1° maggio

Ingresso gratuito
Rotonda di Via Besana, Via E. Besana 12
management del progetto Ugo Pancolini
progettazione dell’allestimento e relazione Paolo Conrad Bercah
Main sponsor ATEL (“Energy is our business”)
Altri sponsor DISANO e FOSNOVA Illuminazione, VAILLANT, BANCA POPOLARE DI MILANO
Patrocinio di HARVARD CLUB of ITALY Milan Chapter
Per informazioni al pubblico PAC Padiglione d’Arte Contemporanea – 02.76009085
Ufficio stampa Irma Bianchi Comunicazione
Tel. +39.02.89400732 +39.02.89404694 Fax +39.02.8356467
Via Arena 16/1 – 20123 Milano
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