Daniele Titus Sabatini espone per la prima volta i suoi lavori a Roma

I dipinti saranno quindi porte spalancate sui panorami ineffabili del SovraMondo incessantemente illuminato da una luce palesemente alterata del neoplatonico “Sole mediatore”, il Sole psichico. E là dove regna lo splendore del Sole mediatore e non esiste notte ed entra letteralmente solo chi vuole e chi sa vedere.
Raggiungere una semplice estasi individuale è il primo traguardo esperibile entrando nelle visioni rappresentate.

All’inizio, questa alterazione della percezione non potrà riguardare direttamente la coscienza, ma sarà piuttosto il primo atto della formazione di una consapevolezza “solare”. Il primo e importante obbiettivo è infatti un’estasi solare semplice e sincera, elementare e accessibile, simile a quelle vissute dall’Imperatore romano Flavio Claudio Giuliano da bambino, molto prima delle sue iniziazioni e della piena coscienza della sua missione apollinea/solare come vicario di Helios.
Inutile l’ausilio degli allucinogeni, volendo, sarà sufficiente solo un poco di concentrazione per produrre insieme alla veloce estasi anche l’intima euforia ed il tranquillo entusiasmo capace di far riaffiorare il ricordo dell’antica Età dell’Oro occultato nel nostro inconscio e custodito dal Mito.
Va da sé, che chi non è interessato a vivere questo tipo di esperienza può altrettanto semplicemente abbandonarsi al solo stimolo dei colori e delle composizioni “figurative”.