Donatella Spaziani alla AP4-ART di Ginevra

In una camera di casa o d’albergo, il corpo di Donatella Spaziani abita una porzione dello spazio. Il viso rimane impercettibile, come per accordarsi all’anonimato della stanza; questo camino impedisce di leggere gli autoritratti dell’artista secondo i modi della rappresentazione fisiologica o psicologica. Sprovviste di narrazione, ma suggerendo un racconto, queste fotografie sono la conclusione di un esercizio di messa in situazione nei limiti di uno spazio e di un frammento di tempo dato: lo spazio stabilito tra le pareti di una camera e qualche secondo permesso dalla temporizzazione allo scatto della macchina fotografica. Come Bruce Nauman, imponendosi una deambulazione artificiale nel suo studio e Vito Acconci, testando i limiti dei suoi propri organi alla persistenza di una azione, Donatella impone al suo corpo le restrizioni di una condizione. Apparendo a volte come un’attrice, a volte come vittima, apre un dialogo organico con lo spazio che la circonda. Il suo corpo si piega, si torce e si accomoda per interagire con gli elementi che investono lo spazio, scelti per la loro bellezza esenziale: il materasso, i lenzuoli, qualche cassetto o ancora un’accumulo di frutti.

Una volta l’inquadratura minuziosamente determinata secondo la sua sensibilità estetica, l’artista attraversa l’obiettivo per installarsi nel campo visivo; una tensione si crea tra il rigore formale della composizione e le posture organiche del corpo, tra i parametri della macchina meccanica e la libertà del corpo biologico. Questa tensione pare liberarsi quando l’obiettivo si apre sulla città di São Paulo, in controluce, o piuttosto in contronotte, attraversando le parete della camera e rilevando un orizzonte di luci elettriche. Il corpo anatomico dell’artista lascia allora il posto alla sua silhouette in movimento, secondo le figure assimilate, essendo permeabile alla cultura del paese: alle sue danze e alle sue forme di combattimento.

Donatella Spaziani è un’artista contemporanea che ama sfruttare tutte le tecniche artistiche, dalla fotografia al disegno, dall’installazione al ricamo. La sua ricerca si articola tuttavia intorno alle situazioni di isolamento e di limitazione, privilegiando le condizioni di creazione difficile e reiterate: da più anni, perseguita il suo lavoro nelle camere d’albergo che abita il tempo di un soggiorno, di un viaggio, ritrovandosi cosi in uno spazio sempre straniero e sempre assomigliante. La liberta artistica si sviluppa ammirando al di qua dei bordi.