19 giugno 2006

Due eventi alla Prometeogallery di Ida Pisani a Milano

 

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[19|06|2006] |||arte contemporaneaprogetto

Due eventi alla Prometeogallery di Ida Pisani a Milano
 

CAPITAL CULTURE
ENRICO MORSIANI . LINK

inaugurazione mercoledì 21 giugno | ore 19 | collettiva a cura di marco scotini | personale a cura di santa nastro | prometeogallery e spazio project | milano

Capital Culture è una mostra collettiva, parte di un progetto a lungo termine e in più tappe, che inizia il proprio percorso negli spazi di Prometeogallery a Milano. Capital Culture è il tentativo di costruire un atlante di immagini e situazioni sulla nozione di “capitale” in un tempo di transizione e globalizzazione come è quello attuale.
Se Sergej Ejzenstejn nel 1927 dopo Ottobre progetta una edizione cinematografica de Il Capitale di Karl Marx, Guy Debord nel ’67 sostituisce più volte la parola “capitale” di Marx con quella di “spettacolo” attraverso la pratica del détournement. Una frase chiave de La società dello spettacolo recita: “Lo spettacolo non è un insieme di immagini, ma un rapporto sociale fra individui, mediato dalle immagini” dove nella frase de Il Capitale si leggeva: “Il capitale non è una cosa ma un rapporto sociale fra individui, mediato da cose”. Non è un caso che lo stesso Debord finirà nel realizzare nel 1973 un adattamento cinematografico del suo libro più radicale.
Che significa porre un rapporto diretto tra produzione sociale e produzione di immagini? Tra produzione materiale e comunicazione linguistica? E’ possibile verificare fianco a fianco crisi del paradigma della rappresentanza e crisi di quello della rappresentazione? Quali rapporti di scambio sono ora possibili tra ambito estetico e sfera del politico? Quale è l’apporto degli artisti attuali al generale incremento della domanda di democrazia? Ai dodici artisti presenti in Capital Culture, che provengono da varie latitudini e da esperienze diverse del fenomeno della globalizzazione – dall’America Latina all’Est europeo -, è stato chiesto di presentare un lavoro in risposta a questi interrogativi.
Schizofrenia, economia, lavoro, informazione, cultura, storia e democrazia, sono alcuni dei temi che articoleranno il percorso espositivo della mostra, ma soprattutto il rapporto tra immaginazione politica e memoria collettiva sarà la piattaforma comune in questa occasione ai vari interventi che intendono confrontarsi sugli stessi problemi a partire dalle proprie diversità culturali. Se il modello capitalista su scala globale è il terreno che accomuna le differenti esperienze, la partecipazione in forma diversa al fenomeno e le diverse derivazioni locali aprono ancora uno spazio di confronto critico e di produzione di possibili pratiche alternative.
Se Ernesto Salmerón, attraverso una serie di cortometraggi, propone la storia nicaraguese recente alla luce dell’intervento americano nel processo di formazione e sparizione del movimento rivoluzionario nicaraguese, le foto di Maxim Karakulov sono un interrogativo senza risposta sulla fine dell’idea comunitaria e collettiva in Russia. Così il rapporto tra memoria e desiderio nei pazienti di psichiatria in Javier Téllez, la cancellazione della memoria storica per eccesso di informazione delle masse urbane del Salvador in Ronald Morán o l’archivio sulle tattiche militari americane di Ian Tweedy sono alcuni esempi della serie di riflessioni aperte dagli artisti sulla trasformazione del capitalismo precedente nell’attuale mercato transnazionale e globale.

La Prometeogallery di Milano presenta, nello spazio Project, la mostra Link di Enrico Morsiani, a cura di Santa Nastro. Il progetto si articola in due fasi. La prima prevede l’installazione sulle pareti della project di 3 lavori in cera intitolati Link, da cui partono altrettanti fili ingrassati,che percorrono lo spazio della galleria fino alla porta d’ingresso, per poi uscire nei paraggi circostanti, con la precisa volontà di stabilire, con delle vere e proprie “esche”, un collegamento fisico tra mondo esterno e gli spazi interni della galleria. E quindi con lo stesso microcosmo dell’arte.Ma non solo. I fili creano una sorta di decelerazione tra la cultura contemporanea, fatta di numerose immagini e fatti che scorrono sulle vite umane ad una velocità impressionante, e lo stato d’introspezione che appartiene ad ognuno di noi, rappresentato dal cerchio di opere in cera, e dallo stato di galleggiamento – in cui si muoveranno gli spettatori – che esso va a creare.
La seconda fase del progetto (The Maori Masks-the farest culture), è rappresentata da tre pannelli in legno bianco che recano fotografie relative alla cultura maori che è la cultura geograficamente più lontana sul planisfero mondiale dal luogo in cui vive l’artista (Imola, Occidente Periferico). Le foto sono state scaricate velocemente da internet e una volta montate su cornici Ikea sono state installate su i tre pannelli che dotati di ruote e maniglie, verranno installati in spazi pubblici limitrofi alla galleria (il bar, il ristorante, lo studio di Italo Zuffi). L’organicità del progetto è fedele alla ricerca di Enrico Morsiani che trova nella degenerazione della condizione periferica e “decentrata” il suo punto di forza.


CAPITAL CULTURE
Artisti: A-1 53167 (GCA), Wilbert Carmona (NIC), Gianluca Codeghini (I), Valery Chtak (RUS), El Perro (E), Daniele Galliano (I), Maxim Karakulov (RUS), Ronald Morán (ES), Ciprian Muresan (RO), Ernesto Salmerón (NIC), Javier Téllez (YV), Ian Tweedy (USA).
ENRICO MORSIANI. LINK
Fino al 21 luglio 2006
Orario: da martedì a venerdì 11.30-19.30, sabato e lunedì su appuntamento
Prometeo Gallery e Spazio Project

Via Giovanni Ventura 3 (20134)
+39 0583471464 (fax), +39 0583394210 (tel)
ida.pisani@virgilio.it

web.prometeo-arte.it

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