Due personali da Perugi a Padova

Con la personale This is the life esordisce in Italia Taylor McKimens, giovane artista di Seattle, cresciuto a Winterhaven, piccolo centro nel deserto californiano, ora residente a New York. Dal punto di vista tecnico, il suo lavoro poggia su un’idea estremamente affascinante, quella di far fuoriuscire le figure disegnate dallo spazio bidimensionale del foglio per disseminarle liberamente nello spazio, tramite l’espediente del ritaglio incollato su sagome di legno e cartone. Una sua mostra regala così ai visitatori l’esperienza magica dell’ingresso in un fantastico mondo a disegni, come se finalmente si fosse realizzato il vecchio sogno di potersi calare, con un balzo, nel dipinto, o meglio nel disegno. La nuova realizzazione di McKimens per la galleria Perugi suggerisce l’ambientazione di un cortile, il backyard, dei tipici villini americani, nello specifico di un quartiere della torrida provincia sud-occidentale dove l’artista ha trascorso l’infanzia. È un mondo sfiancato da un caldo che diventa condizione esistenziale, una peste che tutto ghermisce, insinuandosi fin dentro le molecole di uomini e cose, di cactus e insetti, che squagliano e si sfaldano in un processo degenerativo, come se avessero riversato pure l’anima in una pozza di sudore. La mostra è a cura di Guido Bartorelli.

“Come Batman ha la Bat-mobile, Laurina Paperina ha la Pape-mobile”. Partendo da questo assunto –ma si potrebbe forse parlare di necessità- l’artista ha realizzato una singolare opera a metà strada tra ready made e assemblage. Si tratta di un veicolo di cinquanta cavalli, per il semplice fatto che Laurina non ha la patente. La vettura è stata modificata con l’aggiunta di diversi “gadget” che permettono alla nostra eroina di portare a compimento con successo ogni missione.
Ispirandosi alle“automobili d’artista” realizzate in passato da Andy Wahrol e Keith Haring, ma anche a quei raduni, oggi frequenti in Italia e negli States, in cui sfilano o gareggiano veicoli iperaccessoriati, stravolti nel loro aspetto, Laura Scottini offre un’ironica riflessione sulla figura del supereroe, forse guidata anche da quella passione per il giocattolo da assemblare che ha accompagnato l’infanzia della sua generazione. Alla Pape-mobile si accompagna una lunga serie di “paintdrawings” (piccoli disegni ad acrilico, penna a sfera, e pennarello) in cui vediamo sfilare – come in un celebre cartoon Hanna & Barbera – stravaganti superautomobili, associate ai ritratti di altrettanto bizzarri piloti.
Astronavi e creature extraterrestri, omini in tute da “day-after”, virus che prolificano all’interno di computer o di provette da laboratorio sono le metafore di un linguaggio artistico che ha fatto della contaminazione il proprio status ontologico. La mostra è a cura di Luca Vona.