31 luglio 2009

E’ uscito il numero estivo di Exibart.onpaper

 

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[31|07|2009] |||arte contemporanea/editoria

E’ uscito il numero estivo di Exibart.onpaper
 

EXIBART.ONPAPER 59

in copertina | pierluigi febbraio – finisci il compito a casa – 2009

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GLI ARGOMENTI
Reportage Brasile ~ Speciale Umbria ~ Il nuovo museo Alt a Bergamo ~ Salvatore Lacagnina svizzero ~ Michael Jackson ~ Il Corriere dei Piccoli ~ La nuova fondazione Depart a Roma ~ Intrecci tra arte e sport e davvero molto, molto altro…

L’EDITORIALE
Si parla davvero troppo poco dei collezionisti. Non si analizza a sufficienza questa particolarissima figura in convegni, saggi, simposi, dibattiti pubblici. Soprattutto si manca nello specificare
quanto sia peculiare il collezionismo italiano, assolutamente unico al mondo nel suo genere a livello internazionale per diffusione, cuore, atteggiamento e spirito. E non si tratta solo di
registrare il fatto che i collezionisti italiani sono, in assoluto, i pi� presenti in tutti gli eventi anche pi� sperduti. Si tratta invece di sottolineare qualcosa di molto, molto pi� serio: in questa
precisa fase storica i collezionisti stanno cambiando la faccia dell�offerta espositiva d�arte contemporanea del Paese. Nascono fondazioni a tutto spiano e, nella stragrande maggioranza dei
casi, sono fondazioni di �derivazione collezionistica�. Guardiamo cosa succede a Roma: Sciarretta, Giuliani, Guastalla, Barzan e altri. Oggi fanno i mecenati, ma nascono e sono essenzialmente
collezionisti. Oltre alle fondazioni di ricerca, come quelle che abbiamo citato, ci sono poi dei veri e propri musei privati che stanno nascendo e dei quali, tra l�altro, vi diamo ampia documentazione
in questo numero tutt�altro che �estivo�. Tullio Leggeri ad Alzano Lombardo, i Lauro a Citt� della Pieve, Cecilia Bertoni a Lucca: sono tutte realt� nate da un substrato collezionistico.
E non c�� neppure da dire che i privati reagiscono ad una latitanza del pubblico, perch� se � vero che l�intervento di Stato, Regioni e Comuni nell�arte contemporanea non � cos� irresistibile,
� altrettanto vero che gli enti pubblici investono nel settore un pelino di pi� di quanto non facevano anche solo una decina d�anni fa. Cos� ad un�offerta pubblica che pian pianino si rafforza,
l�Italia assomma un�offerta espositiva privata che dimostra una vivacit� inaspettata e per certi versi inspiegabile. Inspiegabile perch� � inspiegabile che in un paese le cui grandi aziende se
ne fregano di restituire qualcosa alla societ� che le ha fatte grandi (Bulgari, Caltagirone, Benetton, Diesel, Armani dove sono i vostri musei aziendali? Dove sono le vostre fondazioni? Perch�
esiste la Fondation Cartier e non esiste la Fondazione Bulgari?); in un paese dove i vantaggi fiscali nel regalare alla collettivit� un prodotto culturale sono nulli o negativi; insomma � inspiegabile
che in un contesto simile vi siano dei privati cittadini che, nonostante tutto, fanno quello che stanno facendo. A occhio e croce c�� da iniziare a togliersi il cappello.(m. t.)

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