| GIAN PAOLO TOMASI. VISIONI TERRESTRI inaugurazione sabato 18 marzo ore 18.30 | elleni gallerie d’arte | bergamo | courtesy of galleria cà di frà La mostra farà perno su alcune opere dedicate alla città di Bergamo, reinterpretate e filtrate dall’obbiettivo stravolgente di Tomasi. Torna la combinazione visuale tra antico e contemporaneo, tra un vedutismo di intelligenti citazioni e una serie di cortocircuiti dal cuore attuale e dalle prospettive sempre più aperte. Dopo il primo ciclo interamente dedicato a Venezia, il grande lavoro per la XIV Quadriennale (GnaM di Roma) e altre sperimentazioni sulle città storiche italiane, Tomasi continua le sue ricerche figurative sui temi capillari del paesaggio e sulle questioni, altrettanto complesse, del ritratto. MORDERE LE NUVOLE
di Omar Edoardo Pedrini Gli esperti di sostanze psicotrope(o di fitoterapie) raccontano che non si debba cercare il peyote poiché è lui che trova te. Non sono “nagual” ma ho la netta sensazione che Tomasi abbia trovato me. Ciò che provai la prima volta al cospetto di una sua opera era quel retrogusto metallico tipico della segale cornuta, fungo parassita dei cereali, o dell’ LSD se preferiscono. Chi ama la psichedelia (da Hendrix a Castaneda a Jodorowski) non avrà difficoltà a comprendermi se sintetizzo in “mordere le nuvole ” l’emozione di quell’attimo infinito. Giovane(?)Dante(?)accompagnato da Francesco Caprini Virgilio nei gironi infernali di MI ART passeggiavo spensierato finché la mia guida pontificò : “Devi vedere Tomasi! ti piacerà”. Aveva ragione. Dovevo. Dovremmo. Come in ogni periodo di decadenza avvertiamo bisogno di restaurazione, nella Milano di inizio millennio il rigurgito neoclassico, il senso del bello, le visioni settecentesche e le riletture vedutiste del Tomasi appagarono pienamente quell’esigenza placando il vuoto caotico che le precedeva. Nei labirinti della grande fiera il rigore e l’eleganza uccisero il festoso frastuono regalandomi un incanto che dura tuttora. Poi, ad uno sguardo più attento si offrirono come elementi dell’inconscio (collettivo o di disturbo?) oggetti del nostro tempo catapultati nella tela, nel passato. Elicotteri sul colosseo e automobili in piazza S.Marco nella visione del Canaletto. Più che un’emozione, uno stato di coscienza. L’acido entrava nella sua fase finale. Sentii una melodia, perché è un compositore Tomasi. La netta sensazione di ascoltare i Pink Floyd. Una sinfonia rock. Eppoi quegli oggetti volanti non erano forse parenti dei maialini sospesi della cover di Animals? Poi ho conosciuto Gian Paolo, uomo squisito. Poi nella “bottega” milanese il fratello Roberto, l’occhio che guarda. Un alter ego, credo, l’emisfero destro complementare all’altro. DIGITAL TWINS. Molto Cronenberg,anche. Poi la dolce Roberta, parte spirituale della faccenda. Andammo a cena a casa loro, sul lago. Elenoire era felice e ridevamo cenando al cospetto delle acque quando mi addormentai profondamente. Mi svegliai che la corrente aveva spinto a riva uno strano tronco d’albero e Tomasi lo mostrò a tutti, era a forma di croce ed ebbe un’idea…….
…ma questa è un’altra storia.
Gian Paolo Tomasi. Visioni Terrestri
Dal 18 Marzo al 9 Aprile 2006
Orario: da martedì a sabato10:00/13:00 15:00/20:00 domenica su appuntamento E L L E N I g a l l e r i e d ’ a r t e
Bergamo via Broseta 41
tel. 035243667
cristiano.calori@fastwebnet.it
Roberta Pizzorno
349/5245841
ufficiostampa@tomasitomasi.com |