Immersione totale nell’arte contemporanea alla Mole Vanvitelliana. Succede ad Ancona

Un’immersione totale nell’arte contemporanea, nella creatività di 70 artisti di 16 paesi europei che, dal 18 febbraio al 9 maggio 2010 abitano la Mole Vanvitelliana di Ancona. 150 opere disseminate, con un percorso mostra di grande suggestione lungo le sale di pietra cruda della fortezza settecentesca sull’acqua posta all’ingresso del porto storico di Ancona. Qui il passato assume toni di quotidiana certezza e indica come sia fondamentale il transito e non la permanenza. I 70 artisti in viaggio da Austria, Belgio, Cipro, Finlandia, Francia, Germania, Grecia, Irlanda, Italia, Lussemburgo, Malta, Paesi Bassi, Portogallo, Slovacchia, Slovenia, Spagna, tracciano una mappa artistica degli Stati dell’area Euro: una sorta di ridefinizione delle norme geografiche che considera i luoghi come il risultato della stratificazione di storie e culture, divenuti stati mentali e di coscienza. Da questa ricognizione attenta e severa tra gli under 35, emerge una visione nitida del vecchio continente dove predomina il dialogo personale degli artisti con l’elemento geografico, l’attenzione all’identità e al quotidiano pur nella massima e differenziata estensione della creatività. Gli artisti di questa generazione possono tornare senza preoccupazione alcuna ad utilizzare la veromiglianza della figurazione poiché oramai certi che non è il contenuto referenziale ad essere oggetto dell’opera poiché, nel decennio segnato dalla postproduzione, è ovvio che la rappresentazione sta per altro. Ciò risulta evidente in ogni linguaggio e per ogni media sia che si tratti di elaborazione di un oggetto, come nella serie di Atlanti geografici modificati di Etienne Chambaud, di montaggio nei registrati video, come i corti destrutturati di Haris Epaminonda, o della reinterpretazione di disegno e pittura, come si evince dai delicati acquerelli di Ulla von Brandenburg. All’interno della Mole il sovrapporsi dei suoni e l’inseguirsi delle immagini proiettate, amalgama senza conglobare o schematizzare i differenti linguaggi tra scultura, foto, dipinti e installazioni. L’eterogeneità dei lavori tratteggia nuovi confini dell’operare. Dalla televisione a internet, dalla musica nei locali ai franchising nelle città, si conferma come un europeo dei nostri giorni, nell’identità dell’origine, viva per buona parte una quotidianità globalizzata.

Artisti: Juliá Adriá, Michaël Aerts, Sonia Almeida, Vasco Araujo, Athanasios Argianas, Micol Assael, Pedro Barateiro, Matteo Bergamasco, David Bestué / Marc Vives, Gerson Bettencourt Ferreira, Michael Beutler, Erik Binder, Primož Bizjak, Benoit Broisat, Etienne Chambaud, Vaast Colson, Björn Dahlem, Jan De Cock, Amie Dicke, Aleana Egan, Christian Eisenberger, Haris Epaminonda, Petra Feriancova, Andreas Fogarasi, Cyprien Gaillard, Anna Galtarossa, John Gerrard, Pieterjan Ginckels, Loris Gréaud, Katie Holten, Leopold Kessler, Kitty Krauss, Miki Leal, Liisa Lounila, Constantin Luser, Benoit Maire, Mark Mangion, Isabel Nolan, João Onofre, Jürgen Ots, Christodoulos Panayiotou, João Pedro Vale, Pablo Pijnappel, Sara Ramo, Rubén Ramos Balsa, Aurora Reinhard, Jani Ruscica, Michael Sailstorfer, Yorgos Sapountzis, Raphaël Siboni, Jari Silomäki, Alexander Singh, Ljudmilla Socci, Diamantis Sotiropoulos, Alberto Tadiello, Magda Tóthóva, Luca Trevisani, Dennis Tyfus, Alexandros Tzannis, Guido van der Werve, Iris van Dongen, Marijn van Kreij, Nico Vascellari, Fabien Verschaere, Johannes Vogl, Ulla von Brandenburg, Clemens von Wedemeyer, Christoph Weber, Alexander Wolff

Ufficio stampa: “Economia & Cultura”- Gabriella Papini