03 luglio 2008

Inaugurata sabato 28 giugno da GiaMaArt studio la personale di Ettore Frani

 

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[03|07|2008] |||arte contemporanea/ personale

Inaugurata sabato 28 giugno da GiaMaArt studio la personale di Ettore Frani
 

VANA IMMAGINE

dal 28 giugno 2008 | giamaart studio | vitulano (bn)

Con oltre 40 opere pittoriche l’artista indaga il tema del paesaggio, inteso non come mera rappresentazione descrittiva di luoghi reali, bensì come riflessione intimista su immagini inconsce. Un teatro mentale in cui emergono, come in una camera obscura, immagini rarefatte e abrase dalla luce, frammenti sottratti alla materia primigenia e condotti – come nella fase alchemica al nero – alla trasformazione.
Ettore Frani vede l’invisibile nel visibile, come succede ad un veggente. Ne distilla le forme, come succede ad un artista veggente. Ma poi le ricopre con il velo del mistero, come solo uno ierofante può e deve fare […] Ed è proprio questa bellezza velata, esperienza metafisica di una verità che mai può essere esaurita, ad attrarre lo spettatore franiano verso l’altrove. Chi assiste alla ierofania è chiamato a vedere l’invisibile e a figurare la soglia dell’Essere.” (dal testo di Denis Brandani)
Dopo il nero “assoluto”, questa nuova produzione di Frani rivela aspetti più malinconici ed evocativi.

Le immagini che l’artista dipinge appaiono come strappate alla pellicola filmica o a quella fotografica, sono copie differenziali della “realtà”, ormai assente e lontana. Luoghi interiori dall’atmosfera desolata, a tratti opprimente o romantica, dove lo spettatore, come davanti a uno schermo, è impedito a qualsiasi relazione che non sia percettiva o fantasmatica. Senza mai apparire in maniera evidente, la figura umana si fa sguardo ed emerge, come traccia residuale, attraverso la proiezione di fragili ed esili ombre.

“Vana Immagine” è il simulacro di una realtà esterna che appare nei modi dell’illusione, sul quale proiettiamo il nostro essere al mondo.

Non pittura, né fotografia, ma evestrografia cosmica, attraverso la quale ciascun osservatore dell’immagine vede il suo proprio demone allo specchio. E come per le antiche lastre di argento sensibile, anche i dagherrotipi cosmici di Ettore Frani devono essere osservati sotto un angolo virtuoso di rifrazione luminosa per rivelare la propria natura mimetica e speculare. Con l’antica dagherrotipia si fissava il visibile nell’irriproducibile. Con l’evestrografia di Ettore Frani, si impressiona l’invisibile nell’irriproducibile, senza mai poterlo fissare.” (ibidem)


ETTORE FRANI – Vana Immagine
dal 28 giugno al 21 settembre 2008
orario: dal martedì al sabato ore 17.00 – 20.00 e per appuntamento
catalogo: in galleria. edizioni GiaMaArt studio, pp 40 bilingue ita/ing
testi: Denis Brandani
GiaMaArt studio • Via Iadonisi, 14 • 82038 Vitulano (BN)
Tel/Fax: 0824.878665 – 338.9565828
www.giamaartstudio.it
info@giamaartstudio.it

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