-
- container colonna1
- Categorie
- #iorestoacasa
- Agenda
- Archeologia
- Architettura
- Arte antica
- Arte contemporanea
- Arte moderna
- Arti performative
- Attualità
- Bandi e concorsi
- Beni culturali
- Cinema
- Contest
- Danza
- Design
- Diritto
- Eventi
- Fiere e manifestazioni
- Film e serie tv
- Formazione
- Fotografia
- Libri ed editoria
- Mercato
- MIC Ministero della Cultura
- Moda
- Musei
- Musica
- Opening
- Personaggi
- Politica e opinioni
- Street Art
- Teatro
- Viaggi
- Categorie
- container colonna2
- container colonna1
_ info sul servizio .:. tariffe .:. archivio | by exibart.com _ |
[17|07|2007] |||arte contemporanea/collettiva Intersezioni – Terza edizione al Parco Archeologico di Scolacium |
|
STEPHAN BALKENHOL, WIM DELVOYE E MARC QUINN
fino 14 ottobre 2007 | a cura di alberto fiz | parco archeologico di scolacium | borgia (catanzaro)
Stephan Balkenhol Wim Delvoye Marc Quinn. Tre artisti per la terza edizione di Intersezioni, ormai consolidato terreno di contaminazione tra la scultura contemporanea e l’archeologia. Stephan Balkenhol ha scelto d’insediarsi nell’area della Basilica normanna di Santa Maria della Roccella. Qui ha fatto approdare Das Boot, la sua barca di 8 metri di lunghezza e 5 tonnellate di peso, scolpita in legno, con due immagini, l’una maschile l’altra femminile, sulle due fiancate, quasi una rievocazione leggendaria di un’antica imbarcazione. Das Boot appare come un relitto che, sorprendentemente, torna alla luce in un contesto che gli è estraneo. Accanto ad una serie di caratteristici lavori in legno dipinto che fanno da contrappunto alla Basilica, l’artista tedesco ha voluto rendere un omaggio a Scolacium, un luogo che gli ulivi hanno per secoli preservato. Egli, infatti, incorona simbolicamente il Parco della Roccelletta con la sua Krone, una corona composta da 22 parti in cemento con nove teste anch’esse in cemento. A completare il progetto è la mostra retrospettiva (con una scelta di opere dalla fine degli anni Novanta sino a oggi) nel vicino Museo del Frantoio dove compaiono, tra l’altro, due grandi Rilievi in legno di quasi tre metri ciascuno che dialogano con i vecchi macchinari per fare l’olio, perfetti esempi di archeologia industriale. Di particolare suggestione è il progetto neogotico di Wim Delvoye collocato nella zona del Foro dove lo stile assume un aspetto allegorico e paradossale del tutto straniante nel contesto di Scolacium. Su questo tema l’artista belga ha già proposto, in differenti contesti, le sue opere ma il progetto ambientato nel Parco di Scolacium è sicuramente il più imponente e ambizioso. Delvoye ha realizzato un vero e proprio cantiere per costruzioni edili dove ciascuna macchina si trasforma in un’opera d’arte bloccata nella sua staticità. Sono destinati ad avere uno straordinario impatto scenografico i due misteriosi Caterpillar alti nove metri che trasformano il Parco in un cantiere permanente aperto durante la mostra con scavatrici, segnali e transenne, tutti rigorosamente tagliati al laser in acciaio corten con motivi dove il Tre e Quattrocento si mescola con il design industriale. Non manca nemmeno un camion di quasi nove metri, Dump Truck, analogo per ideazione al Flatbed Truck che ha rappresentato uno degli elementi di maggior attrazione di Art Basel, la più importante fiera d’arte contemporanea del mondo svoltasi nel giugno scorso. Delvoye compie la sua seduzione espropriando gli oggetti dalla loro sede e dalla loro funzione per bloccarli nella loro perturbante apparenza cristallina. Nel suo personale dialogo con la classicità, Marc Quinn indaga la poetica del frammento e nel contesto del Teatro romano ambienta le sue Flesh, ovvero una serie di opere in bronzo patinato nero dove l’artista inglese indaga l’elemento organico mettendo in scena carni di animali che, all’interno del contesto archeologico, assumono le sembianze di vere e proprie figure fantasmatiche. Un’indagine, quella di Quinn che si rivolge alla lezione di Rembrandt ma non è priva di riferimenti a Francis Bacon. Per la prima volta, poi, verranno esposte due recentissime opere in cemento come Hoxton Venus del 2006 e Totem del 2007, veri e propri frammenti della contemporaneità. Se nel primo caso siamo di fronte ad una figura femminile in cinta con sandali e jeans che, pur dialogando con il presente, sembra riferirsi alle antiche sculture cicladiche, Totem si rifà ad un’immagine-mito come quella dell’eroe del male di Guerre stellari, Darth Vader. Brevi note espositive Intersezioni – Terza edizione. Stephan Balkenhol Wim Delvoye Marc Quinn al Parco Archeologico di Scolacium Fino al 14 ottobre 2007 Parco Archeologico di Scolacium Roccelletta di Borgia (Catanzaro) Orari: tutti i giorni 10-21,30; ingresso libero Info: 0961. 391356-84342-741257 Catalogo: Electa con testi in italiano e inglese Info: www.provincia.catanzaro.it Organizzazione: Assessorato alla Cultura della Provincia di Catanzaro con la collaborazione dell’Assessorato alla Cultura della Regione Calabria e della Direzione Regionale per i Beni Culturali e Paesaggistici della Calabria Ufficio Stampa: Studio Esseci-Sergio Campagnolo, tel. 049 663499; fax 049 655098 info@studioesseci.net www.studioesseci.net Ufficio Stampa Electa: tel. 02.21563433- 250; fax 02.21563314 elestamp@mondadori.it imaggi@mondadori.it |
_ .:. contattaci | © layout e grafica exibart.com _ |