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Kensuke Koike e Maddalena Fragnito De Giorgio da Perugi a Padova

di - 17 Marzo 2009

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[17|03|2009] |||arte contemporanea/doppia personale

Kensuke Koike e Maddalena Fragnito De Giorgio da Perugi a Padova

THERE’S STILL MUCH TO DO
TAKE ME WHERE I WANT

inaugurazione – opening saturday march 21th 2009 | dalle 19,00 – from 7.00 pm | perugi arte contemporanea | padova

THERE’S STILL MUCH TO DO
Con la sua solita straordinaria tenacia e inventiva, ma anche con grande maturità e sicurezza il giovane artista giapponese Kensuke Koike anche per questa mostra dal titolo “There’s still much to do” alla Galleria Perugi
Arte Contemporanea a Padova ha continuato a sperimentare e produrre una serie di lavori completamente inediti, unendo le esperienze del suo passato e della sua cultura orientale con il suo attuale presente nell’Occidente.
E così in mostra ci troviamo confrontati con una lunga sequenza di lavori – altamente elaborati collage fotografici – che in un certo senso cercano di provare le “innumerevoli possibilità dell’essere” che si trovano in ognuno di noi, combinando l’autoritratto dell’artista stesso con un immaginario originario dalla mitologia giapponese, creando così una serie affascinante di personaggi inquietanti.

For the exhibition “There’s still much to do” at the Galleria Perugi artecontemporanea in Padua, Kensuke Koike has created a series of previously unseen works.
These show his usual tenacity and invention, but also demonstrate the great maturity and confidence of the young Japanese artist. His creative experiments bring together his past and his oriental culture which his present in the West.
There is a long sequence of works in the exhibition- highly elaborated photo-collages. From a certain point of view these attempt to elaborate the “innumerable possibilities of being” which we find in all of us.
They combine the self-portrait of the artist with imagery from Japanese mythology to create a series of fascinating, disturbing characters
Agnes Kohlmeyer

TAKE ME WHERE I WANT
Dunque volete sapere da quando e perché colleziono porte.
Bella domanda…
E voi perché collezionate opere d´arte?
Lo sapete meglio di me è un bisogno, una necessità. Se il massimo piacere per voi è appendere un quadro ad una parete o vincere un´asta, per me è la scarica di adrenalina lungo la schiena quando rimuovo una porta dai suoi stipiti. Potrei dirvi che ho cominciato a raccoglierle all´ennesima porta chiusa, quando mi sono ritrovato per minuti ad osservare i raffinati disegni creati dalle venature del legno, il dettaglio dello spioncino ottonato o la scoloritura delle maniglie che il contatto con le mani opacizza, diventandone l´ombra.
Oppure che ogni porta è una scelta che ho fatto, un’occasione presa, un’ occasione persa…
O forse un sogno ricorrente, una stanza tanto bianca da dover tenere gli occhi socchiusi. Sulla parete di fronte delle linee, il profilo di una porta, una maniglia che ruoto piano fino ad aprire e una cascata senza fine di porte che mi travolgono e si accumulano.
Sì probabilmente questo è l´inizio di tutto.

Il lavoro di Maddalena Fragnito De Giorgio parte dal prodotto più semplice della nostra mente, l´idea, che per lei diviene tanto più efficace quanto più sintetica e chiara nel messaggio che vuole comunicare. Per questo alla base di tutte le sue opere c´è il disegno: niente di complesso, ma semplici linee che condensano il suo pensiero in un attimo.
Ricerca e semplicitĂ  che ritornano anche nella piĂą recente esperienza delle installazioni: due ventilatori contrapposti mantengono sospeso in aria un foglio di carta posto fra di loro, o un palloncino gonfiato ad elio sradica una strada. Immagini di leggerezza che raccontano una gravitĂ  delle cose.

So, you want to know why, and for how long I have been collecting doors.
Interesting question…
What about you? Why do you collect artworks?
You know better than I do that it is a need, a necessity. If your greatest pleasure is hanging a painting on your wall or winning an auction, then mine is the adrenaline rush and the shivers down my back when I take a door off its hinges. I could tell you that I started collecting them standing before yet another closed door, when I found myself gazing at the delicate patterns created in the grain of the wood, the detail of the bronze peephole, or the discolouration of the handle, becoming a shadow of the hands which have dulled its shine.
Or I could say that each door is a choice I made, an opportunity seized, an opportunity missed…
Or maybe a recurring dream, a white room so bright you have to squint your eyes. Lines on the wall before me, the outline of a door, a handle which slowly turns, the door opens and an endless flood of doors rushes out, sweeping me away and piling up.
Yes that is probably where it all starts.

Maddalena Fragnito De Giorgio’s work starts from the simplest product of our mind- the idea, which becomes more effective the more it becomes refined and clear in the message she wishes to communicate. For this reason drawing underpins all her work: nothing complicated, just simple lines which condense her thoughts.
We also see this investigation and simplicity in her recent exploration of installation work: two fans placed opposite each other which keep a piece of paper fluttering in the air between them, or a helium balloon tearing up a piece of road. Images of lightness which speak of the gravity of things
Samuele Menin


Kensuke Koike. “There’s still much to do”
A cura – curated by Agnes Kohlmeyer
Sabato 21 marzo – Saturday March 21th 2009
Opening from 8.00 pm

Maddalena Fragnito De Giorgio. Take me where I want
curated by Samuele Menin

Perugi artecontemporanea
via Giordano Bruno 24 b
35124 Padova ITALY
dal martedì al sabato – monday – saturday
15-18 7 3.00 – 8.00 pm – mornings and holidays by appointment
Per informazioni e ulteriori immagini – Additional images and information: +39 049 8809.507

www.perugiartecontemporanea.com
info@perugiartecontemporanea.com

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