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La collezione UniCredit in mostra a Monaco di Baviera

di - 15 Novembre 2006

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[15|11|2006] |||arte contemporaneafotografia

La collezione UniCredit in mostra a Monaco di Baviera

NEW LANDSCAPES – ITALIENISCHE FOTOKUNST

dal 13 novembre al 22 dicembre 2006 | kunst palais di hypovereinsbank | monaco

Prima banca ‘veramente europea’ a seguito dell’integrazione con HVB, UniCredit presenta in anteprima in Germania, a Monaco, dal 13 novembre al 22 dicembre presso il Kunst Palais di HypoVereinsbank, la mostra fotografica ‘New Landscapes – Italienische Fotokunst’, una selezione della collezione del Gruppo oggi presente in 19 Paesi nel mondo, con un patrimonio umano di 140.000 Dipendenti e 28 milioni di Clienti.
‘New Landscapes – Italienische Fotokunst’ ha il suo fulcro nel tema del paesaggio interpretato dai più importanti artisti degli ultimi decenni in ogni sua variante, da opposizione alla città e al profilo urbano e post-industriale a metafora essenziale di natura e romanticismo.
Con una cinquantina di opere, Luigi Ghirri, Franco Fontana, Mimmo Jodice, Gabriele Basilico, Vincenzo Castella, Olivo Barbieri, Luca Campigotto, Antonio Basiucci, Armin Linke, Francesco Jodice, Francesco Candeloro, Maria Grazia Toderi, Luisa Lambri, Elisa Sighicelli, Francesca Rivetti e Eva Frapiccini sono presenti in esposizione.

La mostra prende avvio con le opere realizzate all’inizio degli anni Settanta da Luigi Ghirri, che sono state uno dei modelli fondamentali per l’evoluzione successiva della fotografia di paesaggio italiana, sempre in bilico tra espressione delle proprie emozioni e analisi antropologica. E’ stato tra l’altro proprio Ghirri a coordinare – insieme allo scrittore Gianni Celati – una delle campagne fotografiche più importanti dell’intera storia della fotografia italiana, “Viaggio in Italia”, alla quale hanno partecipato anche altri autori presenti nella mostra odierna, come Gabriele Basilico, Mimmo Jodice, Vincenzo Castella e Olivo Barbieri. Di questi autori vengono esposte opere appartenenti agli anni Novanta e successivi, a testimoniare la straordinaria evoluzione del loro linguaggio e la varietà delle scelte espressive adottate nel corso del tempo: si va dalla rivisitazione poetica della tradizione mediterranea di Mimmo Jodice alla cruda e diretta visione architettonica di Gabriele Basilico che fotografa la Beirut distrutta dalla guerra, per giungere alle immagini urbane di Vincenzo Castella, in cui il colore gioca un ruolo decisivo e a quelle di Olivo Barbieri, che reinventa il paesaggio di luoghi vicini e lontani in immagini di straniata visionarietà.
Nella scia di questa tradizione si situano le opere di Luca Campigotto e Antonio Biasiucci, che trasformano i paesaggi naturali in immagini dal carattere visionario, in un tentativo di recuperare un rapporto uomo-natura nei luoghi estremi e incontaminati come possono essere il deserto cileno e i vulcani mediterranei.
Il colore è l’elemento centrale anche dell’esperienza più isolata di Franco Fontana, che sin dai primi anni Settanta si è imposto sulla scena internazionale come uno dei grandi interpreti di una fotografia di grande intensità cromatica e formale.
Tutti questi autori, in ogni caso, si concentrano sulla persistenza e sul rinnovamento di una tradizione, sulle tracce che la presenza umana ha lasciato sul territorio nel corso dei secoli, non solo in Italia ma in diversi luoghi del mondo.

Diverso è l’atteggiamento delle giovani generazioni, che approfondiscono l’aspetto più decisamente documentario dell’esperienza fotografica, come dimostrano le ricerche di Armin Linke e Francesco Jodice, che analizzano i grandi mutamenti della società mondiale attraverso uno sguardo attento sia agli spazi che agli uomini che li abitano e che in essi agiscono.
Anche Maria Grazia Toderi affronta il tema del paesaggio urbano, ma le sue visioni dall’alto trasformano la città in campo di luci, creando percorsi quasi geometrici tra i luoghi; la geometria è fondamentale anche per Luisa Lambri, che affronta il tema dell’architettura moderna trasformando i luoghi fotografati in composizioni pressoché astratte, nell’intento di restituire attraverso la fotografia il pensiero stesso degli architetti. Elisa Sighicelli si muove tra l’immaginario quotidiano e la storia del paesaggio, in un continuo gioco di ambiguità tra realtà e invenzione. Francesco Candeloro è presente con una ricerca di ambito pop ma con influenze di matrice concettuale, composta da 16 cubi in plexiglas installati a terra di suggestivo impatto visivo che rifletteno sull’individualità dei volti e degli sguardi.
Infine, la mostra si chiude su due giovanissime autrici, Francesca Rivetti ed Eva Frapiccini, che ancora ribadiscono la duplice anima della fotografia italiana di paesaggio.
Francesca Rivetti prima inventa spazi vuoti, dove il paesaggio non si vede ma è immaginabile, è presente proprio attraverso la sua assenza. Eva Frapiccini si avvicina agli spazi urbani fotografando i luoghi dove sono accaduti i fatti tragici legati al terrorismo degli anni Settanta e Ottanta.
A testimoniare il riconoscimento internazionale di alcuni di questi autori, e al contempo a rafforzare il processo di integrazione e sinergia tra le diverse componenti del grande Gruppo internazionale nato nel 2005, due importanti opere di questa mostra – quelle di Massimo Vitali e di Walter Niedermayr – provengono dalla collezione di Hypovereinbank, già da tempo focalizzata anche sulla raccolta e presentazione della fotografia contemporanea internazionale.
Un modo ulteriore di lavorare sulla città e sulla memoria, su come il tessuto urbano sia teatro di una storia in continuo divenire, e il paesaggio – urbano o naturale – sia sempre in diretto contatto con le vicende dell’uomo.

La collezione UniCredit
La collezione d’arte contemporanea di UniCredit Group è focalizzata sulla promozione degli artisti attivi a partire dagli anni ’80 e in due anni ha visto l’ingresso di 70 autori con 280 opere.
Le nuove acquisizioni e committenze integrano il patrimonio artistico storico del Gruppo, un corpus di oltre 15.000 opere, una selezione delle quali è ora fruibile on line, attraverso il museo virtuale visibile sul portale di Gruppo www.unicredit.eu, sulla intranet aziendale e nella Galleria di Palazzo Magnani a Bologna.

La collezione rappresenta uno strumento di dialogo con tutti i pubblici di riferimento del Gruppo, di relazione con i territori, un’opportunità di aggiornamento culturale e strumento di formazione per i dipendenti. Le opere saranno infatti collocate all’interno della futura sede della Corporate University a Torino e sono già allestite, con progetti curatoriali, in sedici sedi con la rassegna “Sharing passions”.
Ad essa si affiancano altri importanti interventi, già in corso tra i quali:
• le collaborazioni con il MART di Rovereto, il Museo di arte contemporanea Castello di Rivoli, la Fondazione Arnaldo Pomodoro di Milano, che si configurano come partnership di sviluppo di progetti per la divulgazione dei linguaggi della contemporaneità, che partono dall’elaborazione di interventi formativi e dalla promozione dei giovani artisti;
• lo sviluppo di una nuova collana editoriale “L’arte del XX secolo”, edita da Skira, un’opera interdisciplinare il cui primo di cinque volumi è in libreria da ottobre;
• la presenza attiva nelle fiere, vere e proprie kermesse culturali, quali Artissima a Torino e Artelibro a Bologna;
• lo sviluppo, di concerto con la Fondazione Agnelli, della borsa di ricerca sull’economia dell’arte contemporanea, intitolata al Senatore Giovanni Agnelli; la partecipazione a premi con residenze all’estero per giovani artisti, tra i quali Furla,
• la collaborazione con DARC (Direzione Arte e Architettura Contemporanea del Ministero per i beni culturali);
• il sostegno all’AMACI (l’Associazione dei musei di arte contemporanea in Italia), con la quale abbiamo organizzato il sabato di comunicazione interna UniCredit Art Day, per le giornate del contemporaneo.


New Landscapes – Italienische Fotokunst
Dal 13 novembre al 22 dicembre 2006
Kunst Palais di HypoVereinsbank – Monaco

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