25 settembre 2008

L’arte contemporanea italiana secondo Bonami a Palazzo Grassi a Venezia

 

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[25|09|2008] |||arte contemporanea/collettiva

L’arte contemporanea italiana secondo Bonami a Palazzo Grassi a Venezia
 

ITALICS. ARTE ITALIANA FRA TRADIZIONE E RIVOLUZIONE. 1968-2008

inaugurazione 26 settembre 2008. | ore 17 su invito | aperta al pubblico dal 27 settembre | a cura di francesco bonami | palazzo grassi | venezia

Perché una mostra come “Italics” oggi? L’idea alla base di “Italics” è scaturita da un lato dal bisogno di
celebrare 40 anni di complessità e contraddizioni nel panorama artistico dell’arte italiana, dall’altro
dalla necessità di riflettere sul perché una realtà così ricca sia stata spesso sommersa dalle maree del mondo dell’arte contemporanea internazionale.
Quali sono le ragioni per cui l’arte italiana è rimasta circoscritta, tanto da essere avvolta dal mistero per
i curatori dei musei e i critici che operano al di fuori del paese? Recentemente il New York Times ha pubblicato un ampio articolo di Michael Kimmelman sulla scena artistica italiana in cui sono sottolineate chiaramente sia le opportunità mancate che l’inesauribile vitalità del mondo dell’arte italiana e del suo disomogeneo sistema di musei. Il fatto stesso che una mostra di questa entità, con 106 artisti in mostra e oltre 250 opere non sia presentata da un’ istituzione pubblica italiana, ma da una nuova realtà privata come Palazzo Grassi a Venezia, e successivamente al Museum of Contemporary di Chicago, che ha sostenuto il progetto fin dagli inizi, la dice lunga sul malfunzionamento del contesto in cui gli artisti italiani hanno dovuto, negli ultimi 40 anni, lavorare, sviluppare e maturare i loro linguaggi creativi personali ed esclusivi.

Perché il 1968? Per diverse ragioni.
Il 1968 è il primo anno della storia moderna ad assistere, sotto diverse forme e aspetti, a un fenomeno sociale e politico su scala globale. In tutto il mondo, dalla Francia all’Italia, alla Cina, al Messico e al Giappone, le società civili e le loro nuove generazioni di cittadini avvertono il bisogno di una trasformazione radicale delle istanze che regolano le loro vite, dalle
università, alle fabbriche e alle strutture politiche. Il 1968 è l’anno con cui termina la sua indagine
“Italian Metamorphosis”, altra mostra di riferimento allestita al Guggenheim Museum di New York nel 1995, curata da Germano Celant. “Italics” raccoglie simbolicamente il testimone da quella mostra per
continuare la storia da un diverso punto di vista, meno lineare e organizzato, più come un rizoma da cui
sono nate molte radici diverse, cresciute in molte direzioni diverse. Il 1968 è anche l’inizio di un nuovo
capitolo della cultura e della storia italiana, la fine del boom economico e l’avvento di un periodo fatto di
molte contraddizioni la più evidente quella fra tradizione e rivoluzione. L’arte italiana è sempre stata
trainata da queste due forze, una incatenata al passato e l’altra ansiosa di proiettarsi nel futuro.
Da Ghiberti e Brunelleschi, al futurismo, a De Chirico, agli artisti dell’Arte Povera, a una figura come
Guttuso, fino a Cattelan e Vezzoli questa tensione fra conservazione e trasformazione è sempre esistita.

Il 1968 ha evidenziato il peso della tradizione che stava frenando la trasformazione della cultura italiana, ma non è riuscito a trovare il modo di spogliarsi per sempre del passato.
“Italics. Arte italiana fra tradizione e rivoluzione, 1968-2008” è un viaggio attraverso 40 anni turbolenti,
alla ricerca di una risposta nelle opere di grandi maestri, nuovi nomi, artisti dimenticati, sconosciuti o
altri trascurati. “Italics” vuole essere un viaggio aperto, un’occasione non tanto di trovare una risposta,
quanto forse di sollevare ancor più domande e dubbi. Non è una panoramica tesa a stabilire una netta divisione tra chi è compreso e chi è escluso, ma piuttosto un’esplorazione del perché l’Italia sia sempre stata, per molti anni, una realtà sospesa sulla soglia di un mondo più vasto. “Italics” è stata pensata come veicolo per trasportare lo spettatore in un territorio che sembra solo apparentemente familiare, ma che in realtà, in molte delle sue zone, rimane inesplorato.
La domanda finale di “Italics” è perché gli artisti italiani si siano spesso smarriti senza ottenere quel
doveroso riconoscimento mondiale che la mostra spera di poter finalmente offrire. Il successo di “Italics” dipenderà dalla sua capacità di aprire il campo a molte possibile risposte e molte altre possibili domande.

Francesco Bonami, Chicago 2008


Italics. Arte italiana fra tradizione e rivoluzione, 1968-2008
Dal 27 settembre al 22 marzo 2008
Orario: Aperto dalle ore 10 alle ore 19. Chiusura della biglietteria alle ore 18.
Chiuso il martedì e nei giorni 24, 25, 31 dicembre 2008 e il 1 gennaio 2009
Palazzo Grassi
Campo San Samuele, 3231
30124 Venezia
Fermate di vaporetto : San Samuele (linea 2), Sant’Angelo (linea 1)
Tel/ +39 (0)41 523 16 80 – Fax/ +39 (0)41 528 62 18
www.palazzograssi.it
Infoline : 199 139 139

Ingresso: Intero: 15 euro con audioguida /10 euro biglietto semplice Ridotto: 12 euro con audioguida / 8 euro biglietto semplice (gruppi di adulti da 15 a 25 persone, residenti nel Comune di Venezia, militari con tesserino, associati ICOM, Venice Card Senior, Dipendenti UniCredit) 10 euro con audio guida / 6 euro biglietto semplice (giovani da 7 fino a 18 anni, gruppi scolastici, studenti fino a 26 anni, sordomuti, accompagnatore di persona disabile, Dipendenti Fnac e Gruppo Pinault, Venice Card Junior e Rolling Venice)
Gratuito: bambini fino a 6 anni accompagnati, 2 accompagnatori per ogni gruppo scolastico di 25
persone, 1 accompagnatore per ogni gruppo di adulti di 15 persone, Grandi Invalidi, Guide autorizzate
con patentino rilasciato dalla Provincia di Venezia, Giornalisti (con tessera stampa valida per l’anno in
corso) Solo audioguida: 7 euro. Le audioguide sono disponibile in lingua italiana, francese e inglese.
Prenotazioni:
(Circuito Vivaticket by Charta) www.vivaticket.it
Telefonicamente dal lunedì al venerdì dalle 8 alle 20 e sabato dalle 8 alle 13.
Dall’ Italia/ 899.666.805
Dall’estero/ +39.0445.230313
Fax/ +39.0445.357099
Circuito UniCredit: – Punti vendita UniCredit – Filiali Unicredit Banca – Filiali della Banca Popolare dell’Emilia Romagna

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