19 maggio 2006

L’arte decorativa e manifattura in mostra a Palazzo Pitti a Firenze

 

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[19|05|2006] |||arte modernamostra

L’arte decorativa e manifattura in mostra a Palazzo Pitti a Firenze
 

ARTE E MANIFATTURA DI CORTE A FIRENZE

fino al 5 novembre 2006 | palazzo pitti | palazzina della meridiana | firenze

Il livello di eccellenza raggiunto dalle arti decorative a Firenze durante il granducato mediceo non andò perduto nel successivo periodo lorenese, grazie anche alla persistente fortuna dell’antica e prestigiosa manifattura dedicata ai lavori di pietre dure, che riconferma nel corso del Settecento il suo ruolo centrale, vivificato da rinsaldati legami con l’ ambiente locale e internazionale delle “arti maggiori”.
Tutto questo illustra la mostra curata da Annamaria Giusti, promossa dal Ministero per i Beni e le Attività Culturali, dalla Soprintendenza Speciale per il Polo Museale Fiorentino con L’Opificio delle Pietre Dure e Firenze Musei e dall’Ente Cassa di Risparmio di Firenze e ospitata nella Palazzina della Meridiana di Palazzo Pitti, elegante edificio costruito per volontà del granduca Leopoldo di Lorena e scelto come dimora dalle case regnanti che si succedettero dai Lorena ai Savoia, compreso il periodo dell’interregno francese.
Gli ambienti hanno mantenuto la sontuosa “aura” regale, merito anche delle decorazioni e dei parati d’epoca.
Le sale, che accolgono l’esposizione, sono state completamente ristrutturate e rinnovate per l’occasione, rendendo così possibile aprirle per la prima volta al pubblico di Palazzo Pitti, reggia di tre dinastie.
Al vivace circuito artistico che si creò attorno alla corte di Firenze nel secondo Settecento, e al rinnovamento dei “mosaici fiorentini” ad esso collegato contribuirono molteplici fattori, e tra questi la nomina a direttore della manifattura granducale del francese Louis Siries, già orafo di Luigi XV di Francia e poi degli ultimi Medici.
La politica artistica del Siries, e in seguito del figlio e del nipote che gli succedettero alla guida della manifattura, mirò a una riuscita liaison con i maggiori artisti attivi all’epoca a Firenze, chiamati a ideare per le creazioni in pietre dure invenzioni che riuscirono spesso all’avanguardia del gusto decorativo europeo.
Furono di incentivo alle aperture e agli echi internazionali di cui Firenze godette all’ epoca i legami dinastici con la corte di Vienna, il contatto con la brillante società cosmopolita di stanza o di passaggio a Firenze, e al volgere del secolo la folgorante avventura napoleonica.
Lo sfaccettato ambiente artistico che ruota attorno alla brillante manifattura granducale, ai suoi illustri patroni e ai suoi direttori, artisti essi stessi, annovera figure quali Giuseppe Zocchi, protagonista della pittura fiorentina dei decenni centrali del secolo; Antonio Cioci, le cui idee decorative di gusto precocemente neoclassico conobbero successo e echi internazionali; il lombardo Giovan Battista dell’Era, squisito ritrattista e autore di conversation pieces, che proprio alla manifattura di Firenze dedicava gli ultimi lavori della sua breve vita.
Le circa 180 opere prescelte per la mostra, e che abbracciano dipinti, sculture, oreficerie, gioielli, porcellane, scagliole e naturalmente pietre dure, provenienti da sedi nazionali e estere, collegano al “filo conduttore” della manifattura di corte temi articolati e correlati quali l’attività di orafo per gli ultimi Medici e di cammeista per Maria Teresa d’Austria di Louis Siries; Giuseppe Zocchi come pittore e decoratore, e i suoi successori; il neoclassicismo leopoldino e le sue manifestazioni nelle arti applicate; il fasto decorativo del gusto Impero.
Sono questi il periodo e il contesto che la mostra si propone di illustrare, delineando un quadro mirato, ma al contempo rappresentativo e specialmente godibile, per la qualità e varietà delle opere selezionate, dell’ ambito culturale e artistico fiorentino nel corso di quasi un secolo, fino ad oggi inspiegabilmente trascurato dalle iniziative espositive.
Tornano per l’occasione a Firenze opere uscite dalla manifattura fiorentina come doni regali di Cosimo III: un fioritissimo tavolo ricomparso di recente a un’asta londinese, una sfarzosa Annunciata di pietre dure appartenute alla Mariagrava del Baden.
Saranno esposti anche preziosi arredi, in origine nella Reggia di Pitti per la quale furono progettati e realizzati, in seguito trafugati dall’esercito napoleonico: un piano di consolle ingentilito da fiori e farfalle, che si ricongiunge al suo piede intagliato rimasto nella reggia fiorentina e il suo pendant con conchiglie donato da Napoleone all’Imperatrice Josephine e più tardi acquistato dallo Zar di Russia.
Testimonia la passione dei napoleonidi per le pietre dure di Firenze una rara parure di gioielli che Elisa Baciocchi fece eseguire alla manifattura di corte per donarla alla sorella Carolina, regina di Napoli.
Fra i nomi di illustri studiosi che hanno contribuito alla realizzazione del catalogo edito da Sillabe (Livorno), si annoverano nel comitato scientifico della mostra: Annamaria Giusti – curatrice – , Alvar Gonzălez-Palacios, Silvia Meloni Trkulja, Roberta Roani, Carlo Sisi, Cristina Acidini Luchinat, Kirsten Aschengreen Piacenti, Marco Chiarini, Mina Gregori, Antonio Paolucci, Sandra Pinto, Ettore Spalletti.


Arte e manifattura di corte a Firenze. Dal tramonto dei Medici all’Impero (1732 – 1815)
fino al 5 novembre 2006
Orari: Lunedì–Domenica – Maggio, Settembre, Ottobre: 8.15–18.30 Giugno, Luglio, Agosto: 8.15–19.30
Novembre: 8.15–16.30
La biglietteria chiude un’ora prima della chiusura del Museo. Chiusura: primo e ultimo lunedì del mese
Palazzo Pitti. Palazzina della Meridiana
INFORMAZIONI E PRENOTAZIONI
Firenze Musei
Tel. 055. 2654321
La prenotazione per i gruppi scolastici è gratuita ed obbligatoria.
SERVIZIO DIDATTICO PER LE SCUOLE
Visite guidate per le scolaresche solo su prenotazione

Costo di €. 3.00 ad alunno

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