Laurina Paperina e Damiano Nava da Perugi a Padova

[20|11|2007] |||arte contemporanea/doppia personale

Laurina Paperina e Damiano Nava da Perugi a Padova

opening sabato (saturday) 24 novembre (november) 2007
| 18,30 | curated by guido bartorelli | perugi artecontemporanea | padova

La galleria Perugi artecontemporanea è lieta di presentare la doppia personale di Laurina Paperina e Damiano Nava.
Brain Dead, “cerebralmente morto”, è la nuova favola di Laurina Paperina, dall’apparenza innocua, ma che in realtà costituisce un’appropriazione corrosiva e denigratoria nei confronti dei cliché dei cartoon. I personaggi incarnano il momento in cui l’icona mediatica viene attaccata dalla creatività di base e trasformata in segno antagonista, diffuso dall’esercito “barbaro” degli street artists, delle fanzine auto-prodotte, delle comunità on line. Le vicende si caricano così di contenuti molto “poco consoni”, tanto più spiazzanti in quanto il finale non riserva alcuna morale che li ricomponga in un’affermazione di buon senso. Il tutto costituisce anche un omaggio ai primi film del regista Peter Jackson, capolavori del fai-da-te cinematografico, esemplari per il rifiuto radicale di qualsivoglia gravame edificante in contrasto con lo scorrere travolgente dello show.
Il polittico fotografico Closely di Damiano Nava ci fa partecipi di un situazione in cui l’alta tensione sensuale convive con un clima di gioco, malizioso ma allo stesso tempo imbarazzato. È un po’ come se gli eroi di Wolfgang Tillmans o di Terry Richardson fossero stati sopraffatti da un improvviso rossore di gote, che ne compromette irrimediabilmente il carattere “duro”, ma proprio per questo ne dilata enormemente la complessità psicologica, fino a renderceli quanto mai vicini.

Perugi artecontemporanea is proud to present twin solo shows by Laurina Paperina e Damiano Nava.
Brain Dead, is Laurina Paperina’s latest fairy story, seemingly harmless, but in truth made up of a corrosive and denigrating appropriation of the clichés of cartoons
The characters embody the moment where the media icon was attacked by the underlying creativity in an antagonistic way and spread by the “barbaric” army of street artists, home-made fanzines and the on-line community. The events acquire a rather “unseemly” tone and this is even more disturbing because the end of the story does not offer any kind of moral to suggest affirmation of common sense.
All of this is also a homage to Peter Jackson’s early films, masterpieces of DIY cinema, exemplary pieces for their courageous and radical refusal of any kind of dogmatic burden which stood in the way of the enthralling flow of the show.
Damiano Nava’s multi-piece photographic work Closely draws us into a situation where a highly charged sensuality is mingled with an air of playfulness- saucy, but at the same time embarrassed. It is a almost as if the heroes of Wolfgang Tillmans or Terry Richardson had suddenly blushed, irrevocably undermining their toughness. This very aspect expands their psychological complexity, bringing them close to us.