Manet. Ritorno a Venezia
24
Aprile – 18 Agosto 2013
Palazzo
Ducale – Venezia
Manet. Ritorno a
Venezia”, la mostra che la Fondazione Musei Civici di Venezia ospita
nelle monumentali
sale di Palazzo Ducale, organizzata
e prodotta con 24 ORE Cultura – Gruppo 24 ORE,
è progettata con la
collaborazione speciale del Musée D’Orsay di Parigi e posta sotto l’Alto
Patronato del Presidente della Repubblica Italiana, con il patrocinio della
Regione del Veneto e della Soprintendenza ai Beni Architettonici e
Paesaggistici di Venezia e Laguna.
Attraverso un corpus
straordinario d’opere dell’artista e confronti mai prima d’ora resi possibili,
l’esposizione mette in luce il rapporto stringente di Manet con l’Italia e, in
particolare, con
l’arte veneziana del Cinquecento.
Sarà emozionante vedere riunite,
in particolare, la dirompente Olympia di Manet
(1863) – opera che lascia per la
prima volta la Francia – e la sublime Venere di Urbino
di Tiziano (1538), prestata
eccezionalmente dalla Galleria degli Uffizi: il dipinto che
l’artista ammirò a Firenze e da
cui trasse ispirazione per raffigurare la sua sfrontata
“femme de plaisir”. Un confronto
“storico” tra
due diverse “modernità”, tra due icone
dell’arte universale, che si
realizza grazie anche all’impegno del Sindaco di Venezia e
alla comunione d’intenti dei Ministeri degli Esteri e della
Cultura italiani e francesi.
Curata da Stéphane Guégan, con la direzione
scientifica di Guy Cogeval e Gabriella
Belli e con il progetto
allestitivo di Daniela Ferretti, l’esposizione si propone dunque
come un autentico evento: mai la
pittura di Manet è stata presentata in maniera così
significativa in Italia e mai è
stato affrontato sul piano critico un aspetto così peculiare
della sua arte.
Tutto ciò non solo grazie ai prestiti
eccezionali del
Musée
d’Orsay –
istituzione che
conserva il maggior numero di
capolavori del geniale pittore francese – ma anche di tanti
altri musei
internazionali,
che hanno aderito all’evento, come il Metropolitan Museum
di New York, la Bibliothèque
Nationale de France, la Courtauld Gallery di Londra, il
Museum of Fine Arts di Boston, la
National Gallery di Washington, l’Art Institute di
Chicago, il Musée des Beaux-Arts
di Digione, il Musée de Grenoble, lo Szépmüvészeti
Muzeum di Budapest e molti altri.
Complessivamente 80 le opere in
mostra,
tra dipinti,
disegni e documenti.
Se dunque gli studi su Manet si
sono per lungo tempo concentrati sull’idea di una sua
diretta discendenza dall’opera
pittorica di Velázquez e di Goya, vedendo nell’ispanismo
l’unica fonte della sua modernità
e la ragione e lo stimolo per il suo rifuggire dal “ritorno”
alla tradizione accademica, non
meno significativo fu in realtà il legame con l’arte italiana.
E se Le
Déjeuner sur l’herbe (1863 -1868 c.) e l’Olympia (1863) sono
chiaramente
variazioni da Tiziano e due
splendide testimonianze della relazione di Manet con l’Italia,
ancora molti sono gli esempi della
profonda conoscenza dell’eredità artistica di Venezia,
Firenze e Roma, da parte del
grande pittore, che la mostra saprà svelare.
L’itinerario dell’esposizione, che
ripercorre attraverso assoluti capolavori – Le fifre
(1866), La
lecture (1865-73),
Le
balcon (1869),
Sur
la plage (1873),
Portrait
de
Mallarmé (1876 ca.), ecc.
– tutta la vita artistica di Manet, con riferimenti più o meno
espliciti al suo “intricato”
universo privato, si apre con una serie di libere interpretazioni
di opere del Rinascimento Italiano
legate ai primi
viaggi in Italia,
nel 1853
e
nel 1857.
Quelle, copiate al Louvre, da
dipinti veneziani (l’Autoritratto da Tintoretto e la Venere
del Pardo da Tiziano) risalgono
non a caso all’anno successivo al primo soggiorno
nella città lagunare, avvenuto nel
’53 ma molti sono anche i fogli in cui Édouard fissa a
Firenze, nel ’57, il ricordo delle
opere dei grandi Maestri italiani.
L’Italia del resto non è assente
neppure nei dipinti di Manet più legati alla Spagna: la
sua pittura religiosa si nutre
tanto di Tiziano e Andrea del Sarto quanto di El Greco
e Velázquez. Le sue silenti Nature
morte,
dietro alla fedeltà alle formule olandesi,
riservano molte sorprese che non
solo rimandano alla tradizione nordica, ma sembrano
anche ispirarsi a un vigore cromatico e costruttivo tutto
italiano.
Nemmeno quando il pittore si
avvicina definitivamente alla “moderna” Parigi, la sua
pittura tralascia la memoria
italiana. L’accostamento in mostra tra Le Balcon e le Due
dame
veneziane di
Carpaccio, o tra il ritratto di Zola e quello del giovane
gentiluomo
di Lorenzo Lotto suggeriscono
evocazioni e rimandi affascinanti.
Ma la “presenza” veneziana aleggia
anche, in altro modo, nel celebre Bal masqué à
l’Opéra (1873-1874),
opportunamente accostato, in mostra, al Ridotto di Francesco
Guardi, di cui pare
echeggiare i temi degli amori mascherati e del gioco ambiguo
dell’identità.
Il 1874, anno della 1ª Esposizione
dei Pittori Impressionisti, è anche quello del suo
terzo viaggio in Italia, a
Venezia, dove raccoglie la sfida della luce, senza mai rinunciare
a un complesso rigore compositivo.
Solo due opere sono giunte fino a noi di questa
importante fase della sua ricerca
espressiva, una delle quali, Le Grand Canal à Venise,
è stata eccezionalmente concessa
in prestito alla mostra.
Il percorso prosegue, dopo aver
evidenziato l’intensa relazione di Manet con tutte le
avanguardie culturali del suo
tempo, fino all’ultima produzione, divisa tra l’esaltazione
dei parigini à la page , l’impegno repubblicano e visioni
marine infinite.
Sede
Palazzo
Ducale
San Marco, 1 , 30124
Venezia
Apertura
al pubblico
24
aprile 2013 / 18 agosto 2013
Orari
Dalle
9.00 alle 19.00 da domenica a
giovedì
Dalle
9.00 alle 20.00 venerdì e sabato
Il servizio di biglietteria termina 1 ora
prima della chiusura
Biglietti
Intero
€ 13,00
Ridotto
€ 11,00
ragazzi da 6 a 14
anni; studenti dai 15 ai 25 anni; cittadini over
65; personale del
Ministero per i Beni e le Attività Culturali;
titolari di Carta
Rolling Venice; titolari Carta Giovani; possessori
di Museum Pass;
possessori di Venice Card Adult e Junior;
possessori di Venice
Card San Marco; gruppi di adulti (min.15
persone); membri Icom;
soci FAI Convenzionati: titolari di
Carta Ikea Family;
soci Coop; soci Pro Loco “Unplicard” (Unione
Nazionale Pro Loco
d’Italia – Comitato Provinciale del Veneto);
soci Touring Club
Italiano; titolari di abbonamento Musei Torino
Piemonte; soci Arci;
clienti Trenitalia (viaggiatori Frecciargento e
Frecciabianca con
destinazione Venezia, viaggiatori in possesso
di biglietto
internazionale con destinazione Italia, dipendenti del
Gruppo FS e i
possessori di Carta Freccia)
Ridotto
speciale € 7,00
possessori del
biglietto dei “Musei di Piazza San Marco” (va
acquistato
contestualmente, in vendita solo alla biglietteria di
Palazzo Ducale);
titolari di MUVE Friend Card
Ridotto
scuole € 5,00
la scuola deve
presentare lista su carta intestata dell’istituto
Gratuito
bambini da 0 a 5 anni;
portatori di handicap con
accompagnatore; guide
autorizzate; interpreti turistici che
accompagnino gruppi;
accompagnatori (max. 2) di gruppi di
ragazzi o studenti;
accompagnatori (max. 1) di gruppi di adulti;
partner ordinari MUVE
Prevendita
singoli
€ 1,50
gruppi
€ 1,50
scuole
€ 1,00
Infoline
& prevendita visitatori singoli
T +39
041 8520154 (dall’Italia e
dall’estero)
con
carta di credito
www.mostramanet.it
palazzoducale.visitmuve.it
www.ticket.it/manet
www.ticketone.it
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guidate
Gruppi
€ 117,00
Scuole
€ 93,00
Gruppi
e scuole in lingua € 127,00
microfonaggio incluso
nel prezzo
Sistema
di microfonaggio obbligatorio
per
gruppi con guida propria:
gruppi
adulti € 30,00
gruppi
scuole € 15,00
— Audioguida
adulti
€ 5,00
bambini € 4,00
—
Prenotazioni
gruppi e scuole
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Gruppi Grandi Mostre
T 02 542727 – Fax 02 54101046
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con
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Con
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