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[15|03|2005] |||arte anticamostra Maria de’ Medici. Una principessa fiorentina sul trono di Francia |
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PALAZZO PITTI – MUSEO DEGLI ARGENTI
inaugurazione 19 marzo 2005 | museo degli argenti | firenze Dal prossimo 19 marzo il Museo degli Argenti all’interno di Palazzo Pitti ospiterà una mostra dedicata a Maria de’ Medici. Ma chi era Maria de’ Medici? Ben più di lei si conosce, o si ritiene di conoscere, la sua illustre ava Caterina, che sul trono di Francia fu protagonista di eventi clamorosi e drammatici destinati a restare nella memoria collettiva, come la strage di San Bartolomeo. Di questa seconda regina di Francia uscita dalla famiglia dei signori di Firenze, nata nel 1573 e morta nel 1642, era necessario invece aggiornare il profilo, aggiungendo sfumature e particolari a un’immagine consolidata da secoli in senso negativo. Figlia di quel Francesco I umbratile e raffinato che ha legato il suo nome allo Studiolo di Palazzo Vecchio e alla sofisticata cultura del tardo manierismo, Maria venne allevata in una corte che era all’avanguardia in Europa per la pratica del collezionismo, per la qualità e sfarzosità della produzione artistica e artigianale, per le invenzioni musicali e teatrali e, non ultima, per una politica che fece di tutto questo un mezzo efficacissimo di promozione. La sua giovinezza si svolse tra Palazzo Pitti, il giardino di Boboli, la villa di Pratolino e le altre dimore medicee, tra lezioni di musica e di pittura, pratiche devozionali e abiti sontuosi, come preparazione a un destino regale che le era stato predetto. Alessandro Allori, Jacopo Ligozzi, Empoli, Cigoli, Giambologna, Ferdinando Tacca furono tra gli artisti che frequentavano la corte fiorentina, quelli che contribuirono a formare la sua cultura artistica che avrebbe rappresentato in definitiva il patrimonio più prezioso da lei tradotto in Francia. Al volgere del XVI secolo le congiunture mutevoli della storia avevano portato il granducato di Toscana, fin lì come buona parte d’Italia sotto il dominio diretto o indiretto degli Spagnoli, a riavvicinarsi alla Francia sul trono della quale era dal 1589 Enrico IV di Borbone (1553 – 1610). Egli, già marito di Margherita figlia di Caterina dei Medici (la famosa ‘regina Margot’) e capo degli Ugonotti, aveva dovuto abbracciare il cristianesimo per poter essere legittimato come sovrano e si stava dedicando con lungimiranza politica e intraprendenza al riassetto dello Stato dopo le lunghe guerre di religione. Grazie ai buoni uffici di Ferdinando I dei Medici era riuscito ad ottenere il divorzio dalla prima moglie, a seguito del quale poté dopo lunghe trattative sposare Maria, nipote del granduca, e accedere così alla sua ingentissima dote, a sconto parziale anche dei suoi debiti con i Medici. Le nozze, avvenute nell’ottobre 1600 per procura a Firenze, furono occasione per festeggiamenti e spettacoli di cui le cronache dell’epoca ci hanno lasciato descrizioni abbaglianti: la cerimonia stessa in Duomo fu uno straordinario evento teatrale, così come alcune invenzioni musicali e iconografiche messe a punto per l’occasione. Una volta in Francia, nonostante le ripetute infedeltà causate dal temperamento esuberante del re causassero saltuari dissapori, il matrimonio risultò tutto sommato proficuo e non solo per la numerosa prole regale, ma anche per l’apporto fondamentale dato dalla regina alla corona in un paese che doveva riprendersi da decenni di lotte intestine. Forse più del denaro valse infatti il bagaglio di cultura e di raffinatezza che Maria introdusse a corte, con la promozione delle arti e dello spettacolo anche in funzione politica, le commissioni importanti come la costruzione del palazzo del Luxembourg, la protezione accordata a letterati e ad artisti di fama internazionale come Giovan Battista Marino, Peter Paul Rubens, Anton van Dyck, Frans Pourbus. Quanto di positivo si accompagnò alla presenza di Maria sul trono francese è stato però assai presto trascurato e minimizzato a seguito delle vicende storiche seguite alla morte di Enrico IV, ucciso subito dopo aver investito la moglie di poteri regali alla vigilia di una campagna militare che avrebbe probabilmente condotto in funzione antispagnola. Maria, reggente per il figlio Luigi XIII minorenne, non era infatti in grado di proseguire la decisa e spregiudicata politica del marito, e pur muovendosi con intelligenza per conservare alla corona le sue prerogative, di fatto si sarebbe poi riavvicinata alla Spagna, a lungo contendendo il potere al figlio ormai maggiorenne contro il quale sosteneva il secondogenito Gastone d’Orléans. Dopo numerosi scontri anche armati, Luigi riuscì infine a prevalere grazie anche all’abilità politica del cardinale Richelieu, già consigliere e protetto di Maria che avrebbe condannato la Medici a un definitivo allontanamento dal potere, ma anche a una damnatio memoriae di cui fino a non molto tempo fa ancora soffriva la sua fama. La mostra di Firenze, curata da Caterina Caneva e da Francesco Solinas con Paola Bassani Pacht, Thierry Crépin-Leblond e Nicolas Sainte Fare Garnot, ha ulteriormente allargato la collaborazione tra studiosi francesi e italiani, ampliando la sezione dedicata alle arti e alla cultura fiorentine per offrire una sorta di microcosmo tardo-cinquecentesco nel quale si compendia il meglio ed il tipico delle diverse produzioni artistiche. Maria de’ Medici. Una principessa fiorentina sul trono di Francia PALAZZO PITTI – MUSEO DEGLI ARGENTI Piazza Pitti – Firenze Orario: Prezzo biglietto: Periodo: Curatori: Informazioni e prenotazioni: |
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