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[23|10|2009] |||artecontemporanea/incontri Progetto Grotowski a Roma; a Villa Medici un film e una tavola rotonda |
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GROTOWSKI A ROMA
martedì 27 ottobre 2009 e martedì 17 novembre | académie de france à rome villa medici | roma
Nell’ambito delle Celebrazioni Unesco 2009 su Jerzy Grotowski (1933-1999), l’Accademia di Francia a Roma partecipa con due incontri, martedì 27 ottobre e venerdì 17 novembre 2009, a una serie di eventi – in programma dal 26 ottobre al 17 novembre 2009 in vari luoghi della città – che vogliono rendere omaggio al grande artista polacco che ha rivoluzionato il teatro contemporaneo, a 10 anni dalla scomparsa a Pontedera e a 50 anni dalla fondazione del Teatro Laboratorio in Polonia. PROGRAMMA VILLA MEDICI 1. MARTEDÌ 27 OTTOBRE 2009 ORE 21.00 “Quest’uomo si chiama Grotowski, un polacco che è famoso in tutto il mondo. Uomo di teatro, rivoluzionario del teatro del XX Secolo, Grotowski è nato a Rzeszów, nella Polonia Sud Orientale, nel 1933. E’ l’inizio del film dalla voce stessa del suo ideatore e regista, Jean-Marie Drot, intellettuale appassionato di teatro, direttore di Villa Medici alla fine degli anni ‘80, che già nel 1967 aveva realizzato un documentario sul grande regista polacco. Il film fa parte della rassegna “La pratica dell’utopia – immagini del Laboratorio di Jerzy Grotowski”, in programma al Nuovo Cinema Aquila di Roma, nel corso della quale verrà anche proiettato il primo film di Jean-Marie Drot realizzato su Grotowski nel 1967. 2. MARTEDÌ 17 NOVEMBRE 2009 ORE 17.30 “ARTE POVERA E TEATRO POVERO – LA RIVOLUZIONE ETICA DEGLI ANNI ‘60” Per la prima volta due dei maggiori esponenti del movimento artistico dell’Arte Povera, Germano Celant e Michelangelo Pistoletto, con Ludwik Flaszen, ideatore, insieme a Grotowski del teatro povero, si incontreranno per parlare della straordinaria stagione “rivoluzionaria” degli anni ’60, interrogandosi sul motivo per cui dopo l’impatto con la sua carica travolgente di idee nuove e dirompenti nulla è rimasto più lo stesso, né l’arte, né il teatro, né tanto meno la nostra società. Nell’aprile del 1964, a Cracovia viene pubblicata in francese una raccolta di testi di Eugenio Barba e di Ludwik Flaszen (Cracovia, 1930) co-fondatore del Teatro Laboratorio, nonché di critiche polacche e straniere, dal titolo: Le Théâtre Laboratoire 13 Rzędów d’Opole ou le théâtre comme auto-pénétration collective. Sembra che proprio nel testo di Flaszen sullo spettacolo Akropolis, per la prima volta sia stato usato il termine di “teatro povero“, sviluppato in seguito e reso popolare da Grotowski. Nel 1968 un critico d’arte italiano, Germano Celant (Genova, 1940), conia la definizione di “arte povera” per designare un gruppo di artisti italiani – Alighiero Boetti, Mario Merz, Gilberto Zorio, Michelangelo Pistoletto, Giuseppe Penone, Luciano Fabro, Jannis Kounellis, Pino Pascali – destinati a riscuotere un grande successo internazionale negli anni successivi. Celant delinea la teoria e la fisionomia del movimento attraverso mostre e scritti come Conceptual Art, Arte Povera, Land Art del 1970. Per Celant, che ha dichiarato più volte d’aver preso il termine dal “teatro povero” di Grotowski, la nuova arte consiste essenzialmente «nel ridurre ai minimi termini, nell’impoverire i segni, per ridurli ai loro archetipi». Tra il 1965 e il 1966 Michelangelo Pistoletto (Biella, 1933), artista all’epoca attivo già da un decennio, produce un insieme di lavori intitolati Oggetti in meno, considerati basilari per la nascita dell’Arte Povera, movimento artistico di cui Pistoletto è animatore e protagonista. A partire dal 1967 realizza, fuori dai tradizionali spazi espositivi, azioni che rappresentano le prime manifestazioni di quella “collaborazione creativa” che Pistoletto svilupperà nel corso dei decenni successivi, mettendo in relazione artisti provenienti da diverse discipline e settori sempre più ampi della società. Martedì 27 ottobre ore 21.00 Proiezione del film “Grotowski.. ou Socrate est-il polonais” (1977) Ingresso libero nel limite dei posti disponibili Info pubblico: Académie de France à Rome – Villa Medici
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