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[23|05|2008] |||arte contemporanea/collettiva Robert Barta – Sea-Hyun Lee – João Leonardo – Smith/Stewart da Furini Arte Contemporanea ad Arezzo |
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MY NAME IS RED
vernissage sabato 24 maggio | ore 18,30 | a cura di rita selvaggio
Si inaugura sabato 24 maggio presso Furini Arte Contemporanea ‘My Name is Red’, collettiva che raccoglie i lavori di Robert Barta, Sea-Hyun Lee, João Leonardo, Smith/Stewart, e dove il colore rosso è tanto bramata utopia quanto infinita nostalgia. In Untitled red, 2003 di João Leonardo (Odemira, 1974) il cubo ghiacciato di vino rosso si scioglie per rivelare un segreto, nasconde infatti al suo centro una rosa bianca. La natura astratta e romantica del lavoro, l’aspirazione a raggiungere una sorta di stato di grazia è sottolineata dalla sua colonna sonora, la cantata BWV 12 di Johann Sebastian Bach messa in scena il 22 aprile 1714 nella cappella di Weimar. È ancora di nostalgia ed utopia che parla la pittura di Sea-Hyun Lee (Geoje Island, 1967). La sua inconfondibile serie Between Red, 2007 rientra in un immaginario semi-utopico, risponde ad una sorta di contemporanea malia per il paesaggio ed equivale, al di là del suo distinto impegno politico, ad un continuo ed ossessivo rimescolare ricorrenti frammenti. È ovviamente un lavoro che ha a che fare con la nozione di sparizione, sono immagini di un passato perduto, di paesaggi spariti e di affollate memorie. Quelli di Robert Barta (Praga, 1975) sono oggetti prelevati dal quotidiano. Essi hanno ormai perso ogni sorta di pratica utilitaristica ma continuano a provocare costanti impulsi e trasmettono un sottile umorismo. Pongono immediatamente la questione delle norme sociali pur evocando un senso di fiducia. L’ invitante Blind Date, 2008 è una sedia a dondolo dalle doppie sedute rosso carminio, nonostante la sua accogliente apparenza essa è stata completamente mutilata dalla sua confortante funzione, abbandonata ad un infinito e inutile dondolio. Originariamente girato in super 8, in Dead Red, 1994 di Smith/Stewart (Manchester, 1968 e Belfast, 1961) appare la testa rasata e il torso di Stephanie Smith. Fuori campo, Stewart prima le applica del rossetto e poi comincia a baciarla ininterrottamente sulle labbra fino a quando la pelle della donna e la stessa inquadratura del film non diventano completamente sature e quindi inesorabilmente annullate dal rosso cremisi. Intanto nell’aria risuona Bach. Dopo un breve passaggio degli strumenti marcati da un ‘adagio assai’, che include un espressivo e triste solo di oboe, in un infinito loop echeggiano le voci del coro sulle note di un basso ostinato. Weeping, lamenting, worrying, fearing. My Name is Red. Robert Barta, Sea-Hyun Lee, João Leonardo, Smith/Stewart Dal 24 maggio al 12 luglio 2008 A cura di Rita Selvaggio Orari di apertura: dal lunedì al sabato 10,00 – 13,00 /15,30 – 19,30 Furini Arte Contemporanea via Cavour, 6 – 52100 Arezzo Tel. 0575 299678 Fax. 0575 296454 info@imageart.it www.imageart.it Immagine: Sea – Hyun Lee, Between red 15, olio su lino, 2007
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