21 maggio 2008

Sotheby’s: asta ed esposizione a Palazzo Broggi a Milano

 

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[21|05|2008] |||arte moderna e contemporanea/asta

Sotheby’s: asta ed esposizione a Palazzo Broggi a Milano
 

5 FONTANA, MANZONI, BURRI, AFRO e SANTOMASO
tra gli artisti dell’asta di Arte Moderna e Contemporanea

asta: martedì 27 maggio 2008 | ore 11, 15 e 19 | esposizione dal 14 al 16 maggio | palazzo colonna | roma | dal 23 al 25 maggio | palazzo broggi | milano

Dopo i guanti bianchi coronamento del successo della vendita di Milano dell’8 Aprile della collezione privata di 146 lotti di arte contemporanea dal 1953 al 2003, venduti al 100%, l’asta del 27 Maggio di Sotheby’s a Milano è caratterizzata da un catalogo che offre, tra gli altri, un bel gruppo di opere di artisti ‘Post War’.

La data più “antica” del catalogo della vendita milanese è Danseuse di Gino Severini, un acquerello futurista su carta del 1913. Realizzato poco prima dell’inaugurazione della sua personale a Londra alla Marlborough Gallery nell’Aprile 1913, questo acquerello potrebbe essere proprio lo studio per l’affiche della mostra londinese (stima € 65.000-80.000).

Nell’Aprile del 1950 Gio Ponti commentava entusiasticamente su “Domus” le grandi decorazioni realizzate da Massimo Campigli per il nuovissimo Hotel Palace di Milano, progettato da Giorgio Ramponi. Una delle decorazioni, Teatro, è la scenografica opera che presentiamo in catalogo, dipinta ad olio su grande pannello di faesite, raffigura due cantanti che si esibiscono davanti una platea ad abside, una composizione che ripropone in chiave moderna l’arte classica. Segue sempre dello stesso autore, del 1954, un ironico Due nudi, olio su tela, già esposto a Tokyo nel 1973. Quest’olio è stimato € 130.000-180.000, il grande pannello Teatro, € 300.000-400.000.
Al centro del catalogo la Pisana – II versione, bronzo del 1933 di Arturo Martini, ispirato all’eroina delle “Confessioni di un italiano” di Ippolito Nievo (117x61x32 cm.). Martini cedette il gesso della prima versione al sarto e collezionista Adriano Pallini, che dopo averne tratto un bronzo, lo distrusse. Dalla controforma Martini realizzò nel 1933 due terrecotte dalle quali altri 2 bronzi non numerati, uno dei quali è proprio l’esemplare qui presentato e stimato € 220.000-250.000.

Acquistato dall’attuale proprietario direttamente dalla famiglia dell’artista è Angelo ribelle su fondo rosa di Osvaldo Licini, un olio su tela eseguito nel 1950 (stima € 90.000-120.000).

Di grande pregio il gruppo di Informale dell’asta.
Eseguito nel 1957, il magnifico Segno Limite di Afro del 1957 (tecnica mista su tela, 97×147 cm., stima € 400.000-600.000) fu esposto quello stesso anno alla galleria newyorkese di Catherine Viviano e fu subito accolto con grande calore dalla critica americana. Si tratta di un’opera eseguita negli anni in cui a Roma si fanno più intensi i rapporti con la cultura americana: Twombly si trasferisce nella capitale dove viene aperta la ‘Rome-New York Art Foundation’.
Sempre di Afro, una tempera e carboncino su tavola del 1967, Per Colorado, già proveniente dalla Galleria Philippe Daverio Milano (31X48 cm., stima € 100.000-150.000).
Tra le opere di Tancredi in asta, ricordiamo Senza Titolo (Povero), una tempera su carta applicata su tela del 1960 (150×151 cm., stima € 45.000-55.000).
Dopo il record d’asta raggiunto l’8 Aprile in catalogo troviamo ancora opere di Carla Accardi; segnaliamo Rosso Blu, 1989, tempera vinilica su tela in due parti (200×280 cm., stima € 80.000-100.000).

Del 1959 è Barbacane dell’Est di Giuseppe Santomaso (olio su tela, 124×114 cm.,stima €120-180.000), del quale ricordiamo a Venezia presso la Fondazione Cini, la recente inaugurazione di una retrospettiva in occasione del centenario dalla sua nascita. Segue Lettera a Palladio n. 8, ottava ed ultima della serie in onore del grande architetto veneto, rappresenta l’apice ed il compimento delle riflessioni che Santomaso elaborò fra il 1977 e il 1978. Le Lettere, caratterizzate da colori chiari e delicati sono composte da una busta rettangolare appena abbozzata inserita nella struttura geometrica e luminosa del dipinto; un ipotetico messaggio di tributo all’architetto, al quale Santomaso si sentiva particolarmente vicino, come ebbe modo di spiegare qualche anno più tardi: Palladio per me rappresenta la tradizione in evoluzione. (…) Palladio sconvolge, non annulla, non tradisce, ma adatta le esigenze funzionali dell’uomo del Rinascimento veneziano che va sulla terraferma, e inventa le sue ville.
Lettera a Palladio n. 8
è stimata in catalogo € 120.000 – 180.000

Un magnifico Concetto Spaziale oro, olio, squarcio e graffiti su tela, creato da Fontana (55×46 cm., stimato € 400.000-600.000) è tra le opere più importanti in asta ed è stato realizzato nel 1964 appena un anno dopo il grande ovale, Fine di Dio, recente record d’asta per l’artista realizzato in Febbraio da Sotheby’s a Londra (GBP 10.324.500, € 13.700.600) e record d’asta per un artista italiano del dopoguerra.
Dalla pubblicazione del Manifesto dello Spazialismo nel 1947, Lucio Fontana sviluppò modi completamente nuovi che ne fecero l’anticipatore del Minimalismo e del Concettualismo. L’invenzione di una dimensione moderna dello spazio è testimoniata da un gruppo eccezionale di opere concepite da Fontana all’incirca in un decennio, dal 1955 al 1965, da considerarsi alti e svariati esempi di una ricerca che confluisce nel ciclo dei ‘Tagli’.
Le tre tele Concetto Spaziale – Attese del catalogo d’asta sono rispettivamente datate 1960 (61×46 cm., stima € 300.000-400.000), 1961 (50×65 cm., stima € 250.000-350.000) e la terza, 1964-65 (33×24 cm., stima € 160.000-240.000).
Dalla collezione milanese Aldo Selvini, uno straordinario Concetto Spaziale, olio, tecnica mista e vetri su tela, realizzato da Fontana nel 1955 ed esposto alla GNAM di Torino nel 1970 (80×60 cm. stima € 500.000-700.000).

E’ firmato e datato ‘59’ Combustione di Alberto Burri che dedica l’opera “all’amico Ivo, Alberto agosto 61” (cartoncino, tempera e combustione su carta applicata su tela, 57×44 cm., stima € 200.000-300.000).

Proviene dalla collezione di Emilio Scanavino l’Achrome di Piero Manzoni, 1959 c. (caolino su tela, 60×80 cm, stima € 500.000-700.000) che rappresenta non solo una preziosa testimonianza della poetica manzoniana del ‘colore’ bianco, il non-colore, ma è anche segno forte dell’amicizia tra Manzoni e Scanavino e dell’importante ruolo avuto da entrambi nella storia dell’arte tra la fine degli anni Cinquanta e i primi anni Sessanta. Manzoni conobbe l’artista genovese durante le vacanze estive passate ad Albisola (Savona) che, con la sua tradizione artistica legata alla ceramica, riuniva molti artisti italiani e stranieri. E’ verosimile, perciò, che l’uso del caolino derivi dalla frequentazione di Manzoni dei ceramisti di questa città come Mazzotti e degli artisti che ne sperimentavano l’uso, come Lucio Fontana e lo stesso Scanavino che dal 1952 collaborava con le “Ceramiche Mazzotti”.
Di qualche anno più tardi (1962 c.) il secondo Achrome esposto nel 1968 al Teatro La Fenice di Venezia e nel 1971 alla GNAM di Roma (lana di vetro, 49×32 cm., stima € 80.000-120.000).
Ricordiamo il recente record raggiunto da Piero Manzoni con un Achrome del 1958 venduto a $ 10.121.000 a New York da Sotheby’s il 14 Maggio 2008.

Tra i capolavori di Agostino Bonalumi è il grande Giallo del 1973: composto da 4 tele estroflesse dipinte a smalto giallo (totale 300×400 cm.), l’opera rivela degli effetti geometrici virtuali che appaiono e scompaiono all’osservatore a seconda di come la luce colpisce i pannelli (stima € 100.000-150.000). Nel 1980 Giallo fu esposto a Palazzo Te di Mantova.
Esposta alla galleria di Leo Castelli e poi al PAC di Milano nel 1985 Box Kite, la tavola di Salvatore Scarpitta, realizzata nel 1961 (bende e tecnica mista su tavola, 164×135 cm., stima € 120.000-180.000).
Mario Schifano è in catalogo con alcune opere, tra cui Tutte stelle, eseguito nel 1967 e stimato per l’asta € 80.000-100.000.

Segue dello stesso anno la stampa digitale su lastra di alluminio di Joseph Kosuth, Art as idea as idea, Three 8, stima € 30.000-40.000.
Tra le opere degli anni Settanta, ricordiamo Vincenzo Agnetti, con UN EFFETTO eb 1/X=1, datato ‘70’, bachelite incisa a mano e vernice bianca nitro, 70×70 cm. stimata € 18.000-25.000.

Tra le opere della “Transavanguardia”, il grande Van Gogh respira di Enzo Cucchi (un olio su tela e legno, 100×402 cm., val. € 230.000-300.000). Si tratta di un dittico su tela e legno datato 1980-83 che include tutti i più tipici motivi scultorei dell’artista. Il dittico proviene dalla collezione di Edy de Wilde, direttore dello Stedelijk
Museum di Amsterdam dal 1963 al 1985, che organizzò nel 1983 la prima retrospettiva in Olanda dedicata a Cucchi, del quale era anche grande amico.

Al dittico in catalogo segue un’altra bella opera datata ‘1984’, Night for Right di Sandro Chia, un olio e pastelli a olio su carta applicata su tela di grandi dimensioni, pluri-esposto,da Vicenza nel 1998 a Santiago del Cile nel 2003 passando per Shanghai nel 2001 (236×153 cm., stima € 80.000-100.000).


Asta
Martedì, 27 Maggio 2008 – ore 11, 15 e 19
Sotheby’s Milano Palazzo Broggi
via Broggi 19

Esposizione:
da Mercoledì 14 a Venerdì 16 Maggio
ore 11-20
Palazzo Colonna
Piazza SS. Apostoli 61, Roma

da Venerdì 23 a Domenica 25 Maggio 2008, ore 10-19; Lunedì 26 Maggio ore 10-13
terza sessione
Palazzo Broggi, via Broggi 19, Milano

Tel +39 02 295 001
www.sothebys.com
Stefano Moreni stefano.moreni@sothebys.com
Press Contact: Wanda Rotelli: wanda.rotelli@sothebys.com

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