16 maggio 2006

Torna Dissonanze. Musica elettronica e arte digitale a Roma

 

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[16|05|2006] |||arte digitalecontaminazione

Torna Dissonanze. Musica elettronica e arte digitale a Roma
 

DISSONANZE 6

19 e 20 maggio | palazzo dei congressi | roma

This is our visual music!
Il 19 e 20 maggio torna Dissonanze, il festival di musica elettronica e arte digitale di Roma, sempre più in equilibrio tra intrattenimento e sperimentazione

Come ogni anno (siamo ormai alla sesta edizione) a Dissonanza ce n’è per molti gusti, se non per tutti. Il festival, ideato per soddisfare appassionati di musica e arte tanto quanto di tecnologie e linguaggi elettronici e digitali, quest’anno riprende la ricerca iniziata nell’ultima edizione e concentra il programma attorno ad un tema che si conferma sempre attuale: la visual music, cioè l’interazione sincretica tra stimoli auditivi e visivi. Tema che in questa occasione viene declinato in forme quanto mai originali, in alcuni casi inedite per l’Italia. Tre i palchi allestiti all’interno del monumentale, magnifico, Palazzo dei Congressi: sul primo, quello del Salone della Cultura, si avvicenderanno miti assoluti e prodigi in ascesa della techno internazionale, mentre vere e proprie scenografie di luci saranno create, per la gioia di tutti, dagli United Visual Artists. E questo è tutt’altro che un dettaglio. Gli UVA, infatti, sono un collettivo di artisti/designer/programmatori inglesi che con l’utilizzo di neon, LED e software generativi, creano corrispondenze perfette e potenti tra suoni, ritmi, luci e colori. Non a caso, stanno conquistando il mondo della musica come quello dell’arte [dai Massive Attack agli U2 ad MTV, dall’ICA al Victoria and Albert Museum di Londra…].
Contemporaneamente, nell’Aula Magna (700 posti a sedere, un grande schermo di 6x3m, e superproiettori) oltre alle performance di Otolab e Bruce McClure, si potrà godere una rassegna di ipnotici lavori audiovisivi di alcuni degli artisti più attivi proprio nell’ambito della ‘visual music’, come Jeffers Egan, Karl Kliem, Meta, Purform, Ryoichi Kurokawa, Semiconductor, Steve Roden, Stephen Vitello, Tez e altri ancora, proposti da centri come Argos o Montevideo. E non è ancora tutto qui. Il programma della Terrazza, infatti, curato da quell’eclettico genio di Edwin van der Heide (chi lo conosce sa bene che non ci sono altre definizioni possibili), include sperimentatori storici dell’ambito elettroacustico ed elettronico [da Francisco Lopez a Maryanne Amacher], master della techno più distorta e spezzata alle prese con il loro side più audace [Cristian Vogel e Richard Devine], personaggi attivi tanto come artisti quanto come ‘catalizzatori’ culturali [Carl Michael von Hausswolff e Yasunao Tone], così come esperti di creazione digitale e manipolazione delle immagini [TinyLittle Elements e Effekt].
Così, che sia musique concrete o dance music, che siano pellicole 16 mm o laser e neon, il gioco di Dissonanze 6 è proprio quello di far incontrare gli estremi e gli opposti e farli esplodere in un flusso di ‘musica visiva’ che stravolge la normale dimensione del club, della sala da concerto o della galleria, modificando continuamente la stessa materia artistica e quella architettonica…

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