A Milano, in un quartiere defilato dal centro, si trova un palazzo che tra i suoi condomini conta una palestra, un centro ayurvedico, chiese dal vario credo e cinque studi d’artista. È il caso dell’edificio situato in zona Gorla, all’angolo tra Via Teocrito 50 e Via Privata Luigi Cirenei 10, sede di un vecchio maglificio ormai dismesso. Tutto ha inizio nel 2018, quando alcuni studenti dell’Accademia di Brera, in cerca di uno spazio per portare avanti la propria ricerca, piantano qui i propri “cavalletti”. Lo stabile animato dai suoi abitanti si rivela essere una fucina creativa in costante trasformazione, un organismo vivente che si contrae e si dilata, si frammenta nelle sue cellule indipendenti che tra loro entrano in collisione, fornendo una serie infinita di meravigliose possibilità. Ne consegue una riflessione sullo spazio e sul co-abitare, non solo tra coinquilini e condomini, ma sul luogo stesso che si abita e si occupa in senso fisico: scrivanie, tele, fogli, colori, progetti installativi, si presentano allo sguardo di chi gli fa visita, animati dalla vivacità gestuale dei loro proprietari.
A orchestrare questo coro, è la curatrice Giulia Restifo, che attualmente collabora come studio manager e artist liaison co 12 artiste e artisti provenienti da tre degli studi, mettendo in contatto il mondo interno e privato del retroscena creativo con quello pubblico ed esterno delle professionalità del mondo dell’arte. Da questi incontri nasce Twin Spark, un ciclo di mostre che trasporta i lavori dei dodici all’indirizzo di Via Melchiorre Gioia 41, campanello CONDOMINIO. Questo è infatti il nome dello spazio espositivo che guarda alla fotografia contemporanea e alla progettualità in senso più ampio e che da ottobre a dicembre ospita le tre mostre curate da Giulia Restifo con Alessandro Calabrese, che insieme a Matteo Garzonio e Desiree Rita Mele, gestisce lo spazio.
Si inizia con Francesca Brugola, Marta Ferro, Nicola Rossini e Hossein Qayyoomi Bidhendi, le cui opere per prime sondano il terreno, arrampicandosi, delicate, sulle pareti, lasciando una traccia essenziale del loro passaggio. Novembre è la volta di Anca Adina Bettega, Matteo Capriotti, Caterina Dondi e Francesca Rossi, che modificano l’ambiente, alterandolo con interventi che ragionano sul concetto di spazio. Dall’11 al 17 dicembre infine, l’ultimo appuntamento vede esposti i lavori di Ascanio Ciardulli, Roberto Rup Paolini, Caterina Ruysch Voltolini e Maria Giovanna Zanella, per una collettiva che guarda alla pittura.
Twin spark è il motore a “doppia candela” che nutriva l’Alfa Romeo alla fine degli anni ’80, un titolo che innesca le dinamiche espositive di artiste e artisti che si muovono nei campi più diversi: dall’installazione site specific alla fotografia, dalla scultura al disegno, dal video alla pittura. La doppia scintilla che da un lato vede la produzione artistica, dilaga nello spazio e accende la miccia della curiosità, capace di infiammare gli animi di una città sempre in movimento e di spingerci a riscoprire il valore della prossimità.
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