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È scomparso pochi giorni fa, a 76 anni, Henry Wessel, fotografo americano noto per le sue immagini in bianco e nero con cui, per cinquant’anni, ha raccontato la vita nell’ovest degli Stati Uniti. Nato il 28 luglio 1942 a Teaneck, nel New Jersey, Wessel studiò alla Pennsylvania State University e alla State University of New York di Buffalo. Dopo la specializzazione si è trasferito a San Francisco, iniziando a viaggiare per il Paese con un unico obiettivo: fotografare. In compagnia della sua Leica 35mm, non ha mai immortalato le attrazioni o le grandi città caratteristiche degli USA, ma i piccoli momenti di vita quotidiana: qualcosa di inaspettato sul bordo di una strada, l’albero appena potato, o lo strano uomo in giacca e cravatta su una spiaggia deserta. La sua prima mostra personale è stata curata da John Szarkowski al Museum of Modern Art di New York nel 1972. Il suo lavoro è stato poi esposto in musei di tutto il mondo, come la Tate Modern, il Victoria and Albert Museum, il J. Paul Getty Museum, il Museum of Contemporary Art di Los Angeles, e il San Francisco Museum of Modern Art .