31 ottobre 2001

Arte e archeologia nelle viscere dell’Urbe

 
E’ il progetto del consorzio capitolino Romavision: pagare i lavori della terza linea del metrò collocando nelle stazioni centrali dei mini-musei d’arte antica e di archeologia. L’affidamente ai privati della gestione, per trent’anni, potrebbe fornire i 3000 miliardi necessari…

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La proposta, per certi versi rivoluzionaria – almeno nel nostro paese – e di grande interesse culturale ed urbanistico, è stata accolta con grande soddisfazione dall’assessore capitolino alla Mobilità (Simone Gargano) ed è stata posta immediatamente all’attenzione di Walter Veltroni, sindaco di Roma.
Ben presto avranno voce in capitolo anche i due potentissimi sovrintendenti dell’Urbe, La Regina e Martines, e nel giro di non molte settimane tale pool di esperti e amministratori dovrebbe dare il via alla prima metropolitana-museo italiana.
Le ruspe impegnate nello scavo delle stazioni centrali della futura Linea C del metrò romano hanno rinvenuto (e rinverranno) una buona quantità di reperti che, insieme ad altro materiale giacente nei magazzini della sovrintendenza, andranno a comporre le micro-collezioni di queste particolari gallerie d’arte sotterranee.Metropolitana, Roma
La proposta proviene dal consorzio Romavision ed ha come punti principali l’istituzione di un biglietto di ingresso e lo sfruttamento degli spazi commerciali e del merchandising delle neonate gallerie metropolitane; verranno inoltre promossi pacchetti integrati (trasporti+cultura) da definirsi. Il presidente di Trambus, azienda di mobilità della Capitale e azionista di Romavision, punta nelle sue ultime dichiarazioni a creare – ed a vendere – la prima ‘metropolitana della cultura’. La cifra per realizzarla non è comunque esigua: 3000 miliardi che Romavision pensa di recuperare, in prospettiva, chiedendo al Campidoglio una concessione di 30 anni sui nuovi musei sotterranei e sulle attività commerciali ad esse collegate.

Un breve escursus tra le precedenti esperienze di questo tipo porta la memoria a Napoli dove le nuove stazioni della metropolitana, inaugurata qualche mese fa, sono state realizzate da un folto gruppo di artisti contemporanei; altra iniziativa – a suo tempo documentata da Exibart – fu quella di Bolzano, dove per un periodo si organizzarono mostre d’arte negli autobus di linea.
L’iniziativa romana comunque è l’unica che con coraggio mira a fare dell’arte il primo motore – soprattutto economico – per dare il via ad importanti opere pubbliche. Sarà grazie ai meravigliosi reperti archeologici che la Capitale troverà i finanziamenti per costruire la sua terza linea di ferrovia sotterranea? Questo esperimento sarà l’inizio di un coinvolgimento massiccio dell’arte nei lavori pubblici e nella gestione dei trasporti? Le stazioni metropolitane dove transitano quotidianamente decine di migliaia di persone diverranno gli spazi espositivi più visitati e frequentati?

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Massimiliano Tonelli

[exibart]

3 Commenti

  1. Non so se il pubblico è già maturo per rispettare questi piccoli musei che invadono gli spazi anche nelle ore di punta. Il mio scetticismo non riguarda l’interesse per questi oggetti, che sicuramente ci sarà, ma la tutela dei medesimi.

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