Quale medium, in Italia, potrebbe essere più efficace del cibo per veicolare il linguaggio dell’arte anche a chi non ha la possibilità di comprenderlo? Deve essere questa la domanda che nel 1996 si deve essere posta la scultrice topylabrys quando a Milano diede i natali all’associazione ‘Arte da Mangiare – Mangiare Arte’.
In occasione del Macef, fiera internazione di articoli per la casa e la cucina, l’associazione milanese propone a partire da oggi una mostra sui…biberon. Settanta artisti hanno reinterpretato in maniera personalissima questo oggetto dal grande significato simbolico ma anche dall’importantissima valenza estetica. Le scorse edizioni del Macef, per la verità, avevano già visto protagonisti gli artisti di ‘Arte da Mangiare’ che rielaborarono creativamente utensili come il mestolo e l’imbuto.
A metà strada tra la provocazione, il surrealismo e l’esplorazione di nuovi linguaggi, la mostra sul Biberon viene beffardamente dedicata ai “signori giornalisti”. I comunicatori della carta stampata presenti in fiera – specialmente nell’ufficio stampa della stessa, dove la mostra è allestita – vengono invitati a prendersi un momento di relax davanti a queste bizzarre creazioni “con licenza d’allattare”. I lavori, di cui vi presentiamo una selezione in foto, non entreranno probabilmente nella storia dell’arte contemporanea e i nomi degli artisti non sono quelli che bazzicano le migliori gallerie di New York o di Berlino; l’esposizione tuttavia testimonia una verve creativa non trascurabile, un approccio talvolta critico talaltra ironico indica che anche un oggetto all’apparenza banale diventa motivo di stimolo per la fantasia degli artisti.
Durante l’inaugurazione di oggi, inoltre, le suggestioni artistico-culinarie si mischieranno a ricordi new-dada che ci riportano indietro di una quarantina d’anni. La fondatrice dell’associazione ‘Arte da Mangiare’ proporrà infatti una degustazione d’arte a sorpresa…impossibile mancare!
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Per prima cosa vorrei augurare a Biz una pronta guarigione e spero non sia nulla di preoccupanate (ricorda che hai una causa da seguire, il CONAT è sempre con te, non ci puoi abbandonare). Biz, Biz , Biz. E anche a Kranix: Kranix,Kranix, Kranix, anche per te vale lo stesso augurio.
Alle sciure sciurine sciurette:
Non ho fame e non andrò a mangiar l'arte al Macef, un ristorante che certo non è un fast-food macdonaldese, ma non è neppure una bella osteria come quelle che han ceduto il passo, da tempo, a Milano, a localini chicchini e profumatini,dove si ricreano gli ambientini, e son contenti i signorini.
Che due maroni, il Giamaichino, il Brerino, e così via. Frequentati da bei signorini e signorine e signorotti e signorotte,che un giorno si son detti: Oh bella, non è più trend lo yuppi bang, uèla, meglio l'è 'l bon ton, stiloso lo stilista, il new dandy, romantic post futuro, cyborg tette e culi, age-sweet-new-age.
Via Fiori Chiari tra localini, antiquarini galleriucce e boutiquètte, automini con sorrisi scolpiti da tecno dentisti, pelle plasmata U.V.A, U.V.B.,T.V.B.e CICCIRICI', uniforme casual doppiopettista fotocopiata dalle paginine dell'ultimo Vogue, frequentatori di una via Bigli dedicata a Supermercati dell'Arte: che figata! il carrellino, la commessa, ci va questo ci va quello, che vestito mi metto, se compro quello farò bella o brutta figura, mi ha detto la Lilli che se dico che il Fuffi è una bella promessa, il Polly mi nota e dice al Ninni che me ne intendo.
L'è dura a Milàn. L'è pù dura adéss che gh'è tant, che quand pareva che no gh'era nient. perché Milàn gh'è pù.
C'è il Moma non m'oma, il Berlino Belino, e tante fotocopie, o meglio scansioni e masterizzazioni, tanto per aggiornarsi: le vecchie gallerie son fuori moda, non se ne parla, oppure si adeguano.
Gli omenòni si piegano sempre di più sotto i cornicioni del benessere e ti guardan stanchi, anzi non ti guardano neppure più. Il parco dello Sforzesco e il Foro Bonaparte dove s'aggirava un Gadda ammalato e critico, Via Manzoni, un "Lìter in Quàter" dove ancora sparuti pensionati si riunisono a parlare, bestemmiare e imprecare davanti a Palazzo Marino, le spalle alla Scala, stanno lasciando il campo al patinato stilismo luccicoso, imbellettato e puzzolente, fotocamerizzato e grandaffratellato.
E' normale signore Elena, Nicoletta e Ornella che alcune cose siano recepite in modo diverso da come uno si aspetta, perché è tutto diverso: anche il contesto in cui le Maître Manzoni serviva le sue uova firmate, infatti aveva già subodorato la piega verso cui andava la Milano da bere, e ha pensato bene di fare tutto il più in fretta possibile e non vedere l'attuazione che invece altri si son dovuti sorbire.
Io sarei lusingato di aver avuto la recensione del Signor Tonelli, anche più ricca di commenti, che forse, sono stati male interpretati. Le critiche, anche le più maliziose, fanno bene, almeno vuol dire che la persona che le fa si è presa la briga di recepire, assorbire e restituire un fatto. Il modo ci può dar fastidio, può urtare la sensibilità d'affermazione, ma c'è stato "lavoro e interesse" pari e tanto al nostro. Gli sbagli poi, se ci sono, sono in buona fede e penso che voi capiate la differenza, o no?
Non è la stessa cosa che leggere l'intestazione del comunicato stampa e accantonare, se non riguarda una galleria o di un centro espositivo o di un artista "à la carte"...
Signore care, vogliate tenerne conto, senza quei rancori tipici dei ristoratori gelosi che fan le soffiate ai NAS o alla Finanza.
Un bacio extraterrestre nella speranza che vi stringiate la mano e accolgierete un giorno in maniera diversa il Signor Tonelli la volta che verrà a mangiare da voi.
Cara Sperelli,
il sapere - in questa vibrante domenica - proprio all'ora del caffé che lei ha tentato subdolamente, attraverso mute e-mail a lettori affezionati - seppur, ahime, malati; ma almeno mi si spiega l'assenza ed ho modo di far auguri di pronta guarigione - di orchestrare una casereccia rivolta contro il mio articolo mi attribuisce un'importanza che almeno una volta a settimana voglio avere il piacere di sentirmi.
Dibattiti duri, secchi, divertenti, stimolanti, idioti, arguti come qusto sono le cose che risarciscono la fatica di quell'ottantina di eroi che con spirito di volontariato e innamoramento per la cultura, rubano tempo al sonno ed alla passeggiata per FARE Exibart. Grazie a nome di tutti!
Caro Eta Beta
Sei forte!Sei un caro amico che si fa sentire vicino quando è il momento, quando ti vedo nei commenti sono molto felice.
Ti auguro tante cose belle e spero presto sentirti.
Cari saluti.
Maria
Caro Biz
mi ha fatto piacere leggere il tuo commento, il tuo sprint solito mi mancava, mi mancavi tu.
Spero ora tutto bene e spero presto risentirti.
Anche il nostro caro Eta Beta ha fatto un commento dove non mancava il suo umorismo e la sua cultura, è stato forte e ha difeso Massimiliano Tonelli nel suo modo elegante e signorile che ammiro.
Tu hai dimostrato di essere la persona sincera che ho sempre detto che sei, la persona sulla quale si può sempre contare.
E' bella questa unione che c'è in Exibart, penso che in nessun'altro sito ci sia.
L'unione fa la forza ma è anche segno d'amore, oggi più che mai necessario.
A presto caro Biz, ti voglio bene.
Tho,hai sfoderato la dialettica da acherino on line. Potresti almeno tentare di essere? originale? Già il tuo maestro è malato!
Non lo scoprirai mai , ma cuciniamo benissimo, Nicoletta
Nicoletta, scusi l'impertinenza, ma lei che lingua parla?
Sono d'accordo con Elena.
MACEF non è il MOMA, Exibar è un sito su cui si può scrivere riportando notizie e nel mondo tutti le possono leggere.
Lasciamo stare la Carta Costituzionale ..... e la libertà di stampa e d'interpretazione! Ironia e beffa sono due cose diverse, non è questione d'interpretazione dei comunicati stampa.
Del resto l'arroganza - atteggiamento così usato oggi da essere ormai fuorimoda - se non è un modo per farsi leggere, qui è il tentativo per farsi notare: tempo in più sarebbe sprecato. Nicoletta
E allora continui a far da mangiare al posto di darsi all'arte con scarsi risultati!!!!
Non posso giudicare l'operato artistico delle signore, al di là di ogni impressione, c'è anche lì lavoro, passione, (forse) sfida, c'è un intento, altrimenti non si spiega la loro presenza qui, giusto? Insomma c'è da portare comunque rispetto al loro lavoro, ma una cosa piccolina la dico: mi sembrano un po' permalosette, un po' teresine. E dài, porca miseria, abbassate i forchettoni dell'arrosto! Mi avete fatto venire fame, ora: lo sapete cucinare un risotto come si deve, che so, visto che mi era simpatico, la seguite la ricetta del Gadda, o come lo fate? E la cassoela di Munari? Santomaso invece non lo digerisco.
Caro Eta Beta
Ti ringrazio per il messaggio di pace inviato, l'amore unisce e dona pace all'anima.
Sei una persona da prendere ad esempio.
Ancora grazie.
Saluti cari e spero sentirti presto.
Maria