“Le mie opere sono prevalentemente ad olio ed acquerello. Mi piace il colore a tinte forti e liquido, per questo uso l’olio molto diluito e l’acquerello, tecniche che mi consentono di realizzare deformazioni delle figure e degli oggetti presenti nei miei dipinti. Per quanto riguarda i soggetti delle mie opere sono attratta da figure umane eccentriche e fuori dal comune e dalle loro imperfezioni e particolarità. E’ nelle stranezze e nelle difetti che si scorge l’umanità di una persona. A volte sono donne ingabbiate in stereotipi di vario tipo, altre volte sono uomini che aspirano ad essere altro da sé e altre volte ancora sono persone dall’identità confusa. Spesso associo ai soggetti animali domestici, cibo oppure oggetti, come bambole, pupazzi e giocattoli. Ultimamente inserisco degli animali selvatici ed esotici come tigri, leopardi e pappagalli, che entrano a far parte delle decorazioni, creando un effetto ambiguo che porta a chiedersi se siano reali o elementi di una carta da parati. Infine anche le decorazioni dei tessuti di vestiti, divani e tende sono dettagli che acquistano molto importanza nelle mie opere”.
Adriana Luperto salentina di nascita, disegna e dipinge da quando aveva 11 anni. In Cina ha studiato tecnica tradizionale dell’acquerello su carta di riso. Negli anni Novanta lavora a scenografie, murales e allestimenti a Lugano. Nel decennio successivo realizza Lamiere, una serie di pastelli a cera sui fogli del Moleskine, montati su lamiere d’acciaio di medie dimensioni, che poi espone a Milano (2005). Collabora anche con la cantautrice Pia Tuccitto illustrando il booklet del suo cd, Un segreto che. Nel 2007 partecipa alla Biennale di Venezia esponendo al 13×17 Padiglione Italia, iniziativa curata da Philippe Daverio e Jean Blanchaert (AA.VV., 13×17, 1000 artisti per un’indagine eccentrica sull’arte in Italia, catalogo Rizzoli).
Sono Antonella Zito, ho 36 anni, sono di origine Pugliese e vivo a Breda in Olanda. Sono una grafica pubblicitaria, fotografa e video maker. Le mie tematiche artistiche, si ispirano alla psicologia e a tutto ciò che parte dal singolo individuo, fino ad arrivare a contestualizzarlo nella società e nell’ambiente. Le mie foto, appartengono al genere della “Staged Photography” in cui, attraverso la cura del minimo dettaglio, ricreo situazioni vissute, ambienti e personaggi raccontati con un approccio introspettivo, ribaltato verso l’esterno. Anche nella video arte, mi baso sugli stessi principi della fotografia, in cui spesso reale e surreale si fondono. I miei lavori sono stati esposti e proiettati in gallerie, fondazioni, musei e festival in Italia ed Europa.
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