Pasolini è PRESENTE! È questo il messaggio della mostra “Pasolini presenta/e” che ha aperto l’11 agosto a Palazzo Frisacco di Tolmezzo con una serie di eventi dal carattere internazionale tra cui il concerto del Trio di musicisti della Berliner Philharmoniker e la proiezione del documentario Appunti per un’Orestiade africana. La mostra, curata da un team internazionale (Karol Jóźwiak, Monika Branicka e Angela Felice) capitanato da Michela Lupieri, vede per la prima volta esposta al pubblico una ricca selezione di manifesti cinematografici e altri materiali facenti parte dell’Archivio sulle Avanguardie del XX Secolo di Egidio Marzona, fondatore dell’Art Park di Verzegnis. Un archivio in continua espansione, che nella sua volontà di essere enciclopedico, attinge al “linguaggio delle cose” raccogliendo le tracce della presenza pasoliniana in oggetti apparentemente effimeri. Una sensibilità e una curiosità insaziabile che spinge il collezionista alla costante ricerca di risposte che non vede limiti se non quelli della vita stessa.
Salò le 120 giornate di Sodoma, poster del film, autore non identificato
Non è quindi casuale l’interesse di Marzona per Pasolini con il quale condivide le radici friulane e le cui riflessioni sono ancora oggi una bussola capace di guidarci nell’analisi del nostro tempo. Nessuno come Pasolini ha saputo raccontare la “mutazione antropologica” dell’Italia, scavando nelle viscere sanguinanti della società, descritta con delle parole tinte dalla sua esperienza unica e diversa della vita. Da quella realtà, ha poi estrapolato un linguaggio che ha attraversato trasversalmente tutta la sua produzione artistica militante e spregiudicata. Come intellettuale, si è da sempre sentito investito di una forte responsabilità che lo ha portato ad adottare posizioni di critica e di denuncia disperata nei confronti di quello che definiva “genocidio culturale”. Un senso di responsabilità che ha coinvolto anche Egidio Marzona che in qualità di custode del nostro tempo, ha sentito il bisogno di donare parte della sua inestimabile collezione rendendola fruibile al pubblico. La mostra, che segue un percorso cronologico dal 1961 al 1975, arricchita da due sezioni speciali che raccontano il rapporto di Pasolini con il Friuli, vede esposti diversi materiali di cui le locandine cinematografiche rappresentano il corpus principale: dai suoi lungometraggi e cortometraggi fino ai film di cui è stato sceneggiatore tra cui Ostia che conclude simbolicamente l’esposizione. Nella sua multiforme opera, Pasolini si è fatto portatore scomodo dell’umana fragilità dell’essere e dei tormenti del suo tempo, rappresentando quanto di vitale si stava perdendo con l’avanzare della modernità. È per questo che la sua voce non ha tempo e, per un gioco beffardo, ha saputo resistere alle critiche e alla morte stessa. Morte che non ha cancellato la presenza di un poeta dalla visione antesignana innamorato della vita con la stessa forza e la disperazione che ha contraddistinto i suoi personaggi «non vergognandosi di avere un cuore».
Eva Basso
mostra visitata l’11 agosto
Dal 12 agosto al 5 novembre 2017
Pasolini presenta/e. Pier Paolo Pasolini nella Collezione Egidio Marzona
Palazzo Frisacco
Via del Din Renato, 7 – Tolmezzo (UD)
Info: 0433 487961/87/88 – mail: cultura@com-tolmezzo.regione.fvg.it
www.concatolmezzina.it/it/elenco-eventi