Fino al 8.IX.2001 | Real Presence. Generation 2001 | Belgrado, Sedi varie

Real Presence – Generation 2001 è una forma innovativa di art presentation che coinvolge le generazioni emergenti di artisti di tutta Europa e attraverso il contatto reale vuole far nascere un dialogo tra i diversi backgrounds culturali e i diversi linguaggi artistici e media utilizzati. Più di 300 giovani artisti provenienti dalle Accademie d’Arte di 16 Paesi europei dell’est e dell’ovest (Albania, Austria, Bulgaria, Bosnia, Repubblica Ceca, Danimarca, Estonia, Germania, Olanda, Ungheria, Italia, Macedonia, Romania, Slovenia, Svezia, Svizzera e Yugoslavia), prendono parte a un workshop permanente di due settimane che si svolge nelle principali istituzioni culturali di Belgrado. Un programma intenso e fluido, aperto agli imprevisti della creatività di ciascuno e al bisogno di comunicazione reciproca, prevede performances, azioni, conferenze, dibattiti, comunicazioni, progetti web, video, installazioni on site, pittura, scultura, ma anche feste, vita notturna, momenti di divertimento. Il modello d’ispirazione dei lavori non è più quello delle lezioni cattedratiche e della comunicazione monodirezionale, ma dell’incontro e dello scambio reciproco di esperienze. Ne nasce un’idea nuova di Europa, lontana dalle rigidità delle strutture del potere delle burocrazie.
Il significato di questo evento eccezionale, nato dall’entusiasmo e dalle energie creative delle curatrici Biljana Tomić e Dobrila Denegri, è quello di generare legami di fraternità e amicizia affinché le giovani e libere creatività possano trovarsi e creare spazi di espressione alternativi dando corpo a nuovi abbracci artistici. Real presence, meeting internazionale unico nel suo genere, significa lo sforzo straordinario di riunire in presenza reale un numero così alto, un’autentica platea dell’umanità, di partecipanti provenienti da nazioni differenti, separate da conflitti e da divisioni politiche. Incontri reali contro una certa idea di virtualità tecnologica che rischia di allontanare e disincarnare, omologare e appiattire. Non è però un essere contro le tecnologie tout court, al contrario, visto il massiccio uso di arte mediale da parte dei giovani presenti. E’ invece un uso più fluido della tecnologia, multimedia e mixed media, che scardina le divisioni tra i linguaggi e i mezzi espressivi, fino a mettere in questione anche la separazione tra reale e virtuale.
Illustre mentore di Real Presence è Harald Szeemann, che apre i lavori del meeting con una conferenza sulla Biennale di Venezia 2001. E Real Presence è sicuramente pervasa dallo spirito della Biennale di Szeemann, per il concetto di platea dell’umanità, per la presenza dell’arte multimediale, per l’attenzione all’arte fuori dai circuiti. I giovani presenti a Belgrado rappresentano bene la rivoluzione che rimette al centro l’uomo e la sua presenza reale, ma non più in un contesto ideologico e sociale come avveniva in Beuys, ma con una rinnovata attenzione alle individualità, alle ecceità, a una visione plurale delle differenze.


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