“TBD Ultramagazine”, acronimo di To Be Defined, è un progetto indipendente fondato dai partecipanti di CAMPO 19, Corso di studi e pratiche curatoriali della Fondazione Sandretto Re Rebaudengo di Torino, che si propone come processo ultra-editoriale attraverso la pubblicazione di un magazine online e un momento curatoriale, definito Ultra, grazie alla collaborazione con artisti. Queste due fasi, distinte ma interdipendenti, si incontrano all’interno di un numero cartaceo che rappresenta la traduzione finale dell’intero processo. I curatori sono Anna Casartelli, Irene Sofia Comi, Camilla Compagni, Eleonora Fascetta, Roberto Malaspina, Francesca Manni, Daria Miricola, Sofia Pirandello, Iacopo Prinetti e Miriam Rejas Del Pino e il loro obbiettivo è quello di mettere in discussione il rapporto tra artista, critico e curatore attraverso un metodo che, a partire dalla condivisione e scambio di idee, ha la possibilità di mettere in campo nuove interpretazioni. Il percorso critico di ogni numero, infatti, prende forma a partire da un fatto, potenziale produttore di icone virali dello spirito culturale del tempo, definito zeitgeisting, sul quale vengono scritti degli articoli con riferimenti a tematiche più ampie.
Le tesi espresse nei saggi sono la base a partire dalla quale l’artista sarà poi invitato a rispondere con un’opera o un’azione, in una profonda e atipica dialettica con i curatori.
Nel sito TBD ultramagazine è possibile leggere e acquistare i primi due numeri, ma già dal mese scorso, sui vari canali del progetto, si è sparsa la notizia della pubblicazione di un volume speciale, “TBD X-POST. Immagini operative”. Questo numero, finanziato da Fondazione Sandretto in quanto prodotto finale del corso, pone come fatto zeitgeisting l’intero anno 2020, focalizzandosi sul ruolo dell’immagine tecnologica contemporanea. Come tutti sappiamo l’emergenza sanitaria globale ha forzato la nostra relazione con le infrastrutture tecnologiche digitali, basate sull’immagine.
Ed ecco che il concetto di immagini operative, di immagini cioè che fanno parte di un processo invece che rappresentare un oggetto – teorizzato da Harun Farocki nel 2004 – ha permesso agli autori di “X-POST” di interrogarsi sull’effetto che l’immagine ha, ed ha sempre avuto, sul mondo, nello specifico quella digitale come manipolatrice dell’ambiente, vista attraverso le pratiche artistiche e curatoriali. Basti pensare al dilagare di video amatoriali prodotti durante il corso del 2020, al moltiplicarsi di progetti e mostre visitabili virtualmente sul web, al caso sempre più problematico e strumentalizzato dell’infinita riproducibilità delle immagini attraverso i media oppure alla progressiva sostituzione della presenza fisica con quella virtuale. Questi e molti altri approfondimenti sono già disponibili online, in attesa dell’imminente pubblicazione del cartaceo speciale, che, in aggiunta, comprenderà l’inedita collaborazione con contributor esterni invitati da TBD. Al gruppo di critici e curatori, che comprende Lucrezia Calabrò Visconti, Vincenzo Estremo, Marco Mancuso e Domenico Quaranta, è stato chiesto, in linea con il tema del numero, di ragionare sulle implicazioni dell’operatività dell’immagine contemporanea, come ulteriore approfondimento sull’enorme fatto zeitgeisting espanso che è il 2020. Anche il momento Ultra vede una grande novità, grazie al raddoppiamento degli artisti coinvolti nel processo: sono infatti i due artisti Paolo Ciregia e Luca Pozzi ad aver realizzato delle opere a partire dalla tematica affrontata, e che presto vedremo online e su “X-POST. Immagini operative”.
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