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Lo spazio espositivo come luogo in cui curare il paesaggio del presente, che è anche quello del futuro, lavorando sulla ricerca ambientale da un punto di vista simbolico e scientifico. Succede all’AuditoriumArte, a Roma, con “Future Landscape”, l’ultimo progetto di Andreco, a cura della storica dell’arte Sara Alberani. L’iniziativa, promossa da Climate Art Project, un percorso di ricerca tra arte e scienza sui cambiamenti climatici inaugurato nel contesto delle azioni di attivismo mondiale per contrastare le gravi crisi ecologiche che minacciano il pianeta, è stata inaugurata ieri, un giorno prima dell’arrivo di Greta Thunberg nella Capitale e della manifestazione del movimento #FridaysForFuture. Già il 15 aprile l’artista, da sempre vicino ai temi ambientali, ha realizzato insieme agli attivisti di Extinction Rebellion una grande clessidra di piante nella cavea dell’Auditorium Parco della Musica di Roma. La clessidra è il simbolo utilizzato dal gruppo di attivisti, nato nel Regno Unito ed ora attivo in quarantanove paesi nel mondo, che conduce azioni per ribadire l’attuale crisi ambientale ed il rischio di estinzione per tutte le specie viventi. per denunciare l’urgenza climatica e la crisi ambientale globale.
Nel percorso espositivo di “Future Landscape”, che sarà visibile fino al 18 maggio 2019, piante di felci e canapa danno vita a vere e proprie trincee di resistenza alle sostanze inquinanti presenti nel terreno e sono scelte sulla scorta di studi scientifici basati su il Phytoremediation e le Nature Based Solutions. La pianta, spesso erroneamente concepita come essere fragile e passivo per la sua fissità al suolo, viene messa in luce per le sue grandi capacità di adattamento.