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Il parco High Line torna a rifiorire dopo il Coronavirus
Architettura
Un piccolo seme di speranza a High line, dove i giardinieri sono recentemente tornati al parco per prepararsi all’eventuale riapertura. La High Line è un parco lineare di New York realizzato su un tratto abbandonato della ferrovia sopraelevata della West Side Line, una linea che fa parte della New York Central Railroad. Ha aperto al pubblico nel 2009.
Eric Rodriguez, il direttore dell’orticoltura della High Line, ci ha spiegato il particolare lavoro che dovranno svolgere i giardinieri. Il parco, infatti, è cresciuto senza controllo negli ultimi mesi, in quanto a causa della pandemia, gli orticoltori hanno lavorato da remoto, ed ora sono entusiasti di tornare al parco. «I giardini sono splendidi. Sono serviti 10 anni di duro lavoro per rendere le piante forti e resistenti. A questo punto, alcune delle aiuole sono al culmine delle loro fioritura, quindi bisogna adottare un approccio diverso rispetto a prima. È quasi come un approccio medico: hai un paziente e stai valutando le sue condizioni. La cosa più importante è non fare alcun danno». Queste le parole del direttore di High Line. Di seguito le dichiarazioni di Eric Rodriguez riguardo le caratteristiche del giardino, e le strategie da usare per tenere il parco folto e rigoglioso dopo il coronavirus.
Il parco come habitat per uccelli e insetti
Molti degli alberi del bosco di Gansevoort sono dei mirtilli da tavola. I loro frutti in questo momento sono in pena maturazione e i piccioni ne sono ghiotti. High Line è un posto unico per loro, gli uccelli si posano sui rami degli alberi e mangiano le bacche. Le praterie selvatiche sono tipicamente gestite attraverso la combustione selettiva, ma non si può dare fuoco a questi giardini, quindi, bisogna potare stagionalmente, per permettere l’emergere di nuove piante. Gli uccelli di New York usano queste piante come habitat e fonte di cibo per tutta la stagione, anche le api trovano un luogo adatto per nidificare.
Gli iris d’acqua non sono mai stati così alti e rigogliosi. Di solito la gente li calpesta, e il solo toccarli con le dita dei piedi può impedire la loro crescita. Qui ci sono molti habitat animali, in particolar modo per le libellule, di cui si potrà avere un aumento quest’estate.
Gli allium stanno crescendo attraverso i binari di Wildflower Field. Il campo di fiori selvatici è più tardivo, a crescita più lenta fino a luglio o agosto. I fiori possono arrivare a due metri di altezza e attira uccelli canterini, colibrì e farfalle monarca. È difficile da mantenere. Si ha poco spazio per camminare nelle aiuole.
The Spurs
La zona del parco più recente, aperta al pubblico dal 2019, è “The Spur” cioè lo sperone. Il nome deriva dalla forma delle rotaie, che qui formano un semicerchio. Questa parte del giardino è la più selvaggia. Le piante sono state selezionate per essere robuste e invasive, quindi sono cresciute troppo e stanno recuperando terreno. Le modifiche sono state eseguite in modo selettivo, così non rimane incolta, e si possono vedere le diverse forme, e le varie sfumature di verde.
Il Chelsea Thicket
Nel boschetto di Chelsea Thicket, le chiome degli alberi crescono l’una sull’altra. Bisogna essere accurati nella potatura, altrimenti sarebbe solo una massa di verde. Ai visitatori piace sentirsi persi nel bosco, ma devono anche riuscire a vedere il retro delle aiuole. Il Chelsea Thicket è sempre particolarmente rigoglioso. Quest’anno lo è ancor di più grazie alle abbondanti piogge primaverili. L’ acqua piovana è migliore del sistema di irrigazione. Le piogge hanno sostanze nutritive e minerali, e non è clorurata.
Il Flyover
Sul Flyover, le piante crescono attraverso la grata della passerella, che non si vedrebbe mai normalmente. Si allungano e si allungano per avere quel po’ di luce in più. Le magnolie provengono per lo più da North Carolina, Alabama, Mississippi, Messico e Caraibi, e raggiungono il culmine della fioritura a giugno. Poiché qui abbiamo una condizione urbana unica, protetta dal vento, possiamo introdurre specie che normalmente non possono crescere in questa regione. Si può creare biodiversità reagendo ai propri limiti e trattandoli come opportunità.
Pensando al futuro di High Line
Eric Rodriguez ha spiegato la sua idea sul futuro del parco: «Gli amici mi hanno parlato della perdita di quello che avevamo prima. Dico loro che se non ti piace il cambiamento, non ti piacerà l’obsolescenza. È facile tornare indietro, ma questa non è la nostra visione collettiva. Guardiamo al passato quando parliamo solo di mantenere il progetto originale di Piet Oudolf». High Line è stato progettato dal garden designer Piet Oudolf, che in questo periodo è impegnato nella realizzazione di un nuovo giardino per il Vitra Campus di Weil am Rhein, in Germania. Il direttore ha proseguito spiegando il concetto che c’è dietro al parco. Ha infatti affermato: «Anche prima del Covid, pensavamo strategicamente al futuro, a tre o cinque anni da oggi, a come evolvere e adattarsi. I giardini devono avere un’intersezione umana, un’intersezione sociale. L’orticoltura è un modo per capire cosa intendiamo quando rendiamo pubblico lo spazio. Bisogna lavorare attraverso una serie di giudizi di valore, su ciò che interessa alle persone e su chi sono quelle persone. Bisogna essere più lungimiranti, quando guardiamo agli anni a venire. Questo proposito è ancora più appropriato ora di quanto pensassimo inizialmente».