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23
marzo 2017
Si sa, di biennali d’arte è pieno il mondo, ma proprio tutto. Già perché rassegne d’arte di questo genere hanno oramai raggiunto gli angoli più remoti del pianeta: vi ricordate della biennale di Ile della Biche? Soprannominata “la biennale più piccola al mondo”, è stata allestita lo scorso gennaio su un isolotto a largo della costa nord di Guadalupe, con opere destinate a scomparire nel giro di alcuni anni a causa dell’innalzamento del livello del mare.
Da qualche giorno ha preso avvio un altro progetto ancora più ambizioso, quello della Antarctic biennale. Ideata dall’artista (ingegnere nautico e ex sommergibilista sovietico) Alexander Ponomarev, che nel 2014 ha istituito l’Antarctic Pavilion, il primo padiglione sovranazionale a Venezia.
Con il patrocinio dell’Unesco, la spedizione è partita il 17 marzo da Ushuaia, in Argentina, per affrontare un viaggio di 12 giorni sulla nave Akademik Sergey Vavilov per raggiungere l’Antartide. La nave stessa è concepita per essere uno spazio per conferenze, esposizioni temporanee, performance, proiezioni e tanto altro, trasformandosi in una piattaforma per il dialogo tra artisti, ricercatori e filosofi che hanno preso parte al viaggio. Durante gli sbarchi gli artisti sono invitati a creare opere da installare temporaneamente sul posto, a esibirsi in performance, o a rapportarsi con lo spazio in qualsiasi altro modo: «Alcune persone saranno come dei pirati» ha detto Ponomarev in un’intervista a The Art Newspaper «si precipiteranno con entusiasmo; altri si comporteranno più come ricercatori. Le persone hanno bisogno di entrare in contatto con l’Antartide, solo allora vedremo cosa succederà. Oggi tutta l’arte è sociale, sociale, sociale, politica politica, politica. Questa Biennale invece riguarerà lo spazio». Uno spazio che sembra essere privo di tempo e l’unico al mondo dove a essere sovrani non sono gli uomini (grazie al Trattato Antartico del 1959), ma la natura e gli animali. E gli artisti ? Sono diciassette, tutti under 35 e provenienti da tutto il mondo: Abdullah Al Saadi (UAE), Alexander Ponomarev (Russia), Alexis Anastasiou (Brasile), Andrey Kuzkin (Russia), Gustav Düsing (Germania), Eulalia Valldosera (Spagna), Joaquín Fargas (Argentina), Julian Charrière (Francia / Svizzera), Juliana Cerqueira Leite (Brasile), Julius von Bismarck (Germania), Lara Favaretto (Italia), Paúl Rosero Contreras (Ecuador), Shama Rahman (Bangladesh / UK), Sho Hasegawa (Giappone), Tomás Saraceno (Argentina / Germania), Yto Barrada (Marocco) e Zhang Enli (Cina). La spedizione terminerà il 28 marzo, ma il progetto della Biennale resterà attivo, per continuare costruire nel tempo spazi per la cooperazione produttiva e favorire il dialogo e lo scambio di idee. (NG)
Fonte: The Art Newspaper