Il Lisippo è dell’Italia. Dopo cinquant’anni di battaglie legali forse si è messa la parola “fine” alla contesa tra l’Italia e gli Stati Uniti per la statua del IV secolo a.C.. I giudici della III sezione penale hanno confermato la decisione del giudice di Pesaro
Giacomo Gasparini che, prima dell’estate, aveva disposto il sequestro dell’opera “ovunque si trovi”, respingendo il ricorso del Getty Museum di Malibù. Ma iniziamo con ordine. L’atleta di bronzo, attribuito allo scultore greco Lisippo, fu trovato nel 1964 dal peschereccio di Romeo Pirani, un pescatore fanese, a largo del Monte Conero. Pirani sotterrò la statua e la vendette per circa 3 milioni e 500mila lire a un commerciante d’arte tedesco. Quattro persone coinvolte finirono in tribunale, ma nel 1970, dopo anni di udienze, gli imputati furono assolti perché era impossibile accertare il valore artistico della statua, di cui nel frattempo, si erano perse le tracce. Nel 1974, come per magia l’Atleta di Fano riappare al Getty Museum, che l’aveva acquisita pagando circa 3,9 milioni di dollari. Come sia arrivata oltreoceano è poco chiaro. La vicenda giudiziaria tra Italia e USA per la restituzione dell’opera
dura oramai da anni: Nel 2009 e nel 2013, la magistratura di Pesaro si era pronunciata sulla vicenda per la confisca del bronzo in quanto bene inalienabile dello Stato, ma entrambe le volte il museo americano ha ottenuto l’annullamento per vizi procedurali. Ora però, con questa decisione, la Cassazione ha respinto integralmente il ricorso del museo californiano: «Il Lisippo deve ritornare in Italia, è l’ultima parola della giustizia italiana», ha commentato il pm di Pesaro Silvia Cecchi. «Auspichiamo che al più presto le autorità Usa si attivino per favorire la restituzione del Lisippo all’Italia, siamo soddisfatti che finalmente si sia chiuso questo iter giudiziale e sia stato riconosciuto al nostro Paese il diritto di recuperare un’importantissima testimonianza del nostro patrimonio» ha commentato il Ministro Bonisoli. Ora si attende la mossa degli Stati Uniti, ma in un comunicato il Getty rimane fermo sulle sue posizioni, e non intende restituire la statua: «Continueremo a difendere il nostro diritto al Lisippo –
Lisa Lapin, voce presidente delle comunicazioni del Getty -. La legge e i fatti non giustificano la restituzione al governo italiano di una scultura che è stata esposta al pubblico a Los Angeles per quasi messo secolo».