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Madre, che museo! Sul presente e nella memoria
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PER_FORMARE UNA COLLEZIONE #2 è la seconda fase del riallestimento della collezione permanente del museo napoletano. Fulcro di questa tappa è il linguaggio come elemento di riflessione artistica. Dove i più giovani si mischiano ad alcuni protagonisti della generazione precedente. Perché per tutti, tra parola e immagine, non c’è cesura. Essendo l’arte “un fatto mentale”, come sosteneva Leonardo
Nel percorso trasversale del riallestimento, il museo focalizza l’attenzione sul rapporto tra arte e sfera sociale. Così, al secondo piano di Palazzo Donnaregina, compaiono le edizioni originali di La rivoluzione siamo noi di Joseph Beuys, i cappelli-bullone di Piero Gilardi, l’installazione site specific di Giulia Piscitelli, Slave, acquisita dopo la recente personale dell’artista al museo e il video della performance di Eulalia Valdossera. Intensa la documentazione sulla performing art che testimonia come arte, teatro e performance costituiscano un‘inscindibile triade a cui il museo dedica un’intera sezione ed un’approfondita ricerca; questa occasione ha permesso inoltre di aggiungere opere ed interventi di Spazio libero, Zoo, Gianni Pisani e la performance di Jeremy Deller, I love melancholy cortocircuito istantaneo che interrompe la visita e destabilizza il pubblico.